Unicità, sempre dall’oblio

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Unicità, sempre dall’oblio

Non c’è poi molto da salvare
Nel baluginare
Di tutte queste pozzanghere tremanti:
A malapena mettono su
Una idea di faccia
Di fronte alle insegne dei bar
O delle pizzerie.
Né nelle stazioni radio pare 
Esserci una qualsiasi vendetta
O abbandono:
Sempre le stesse canzoni, 
pesci poveri pescati dalla riva
Di fronte a un oceano di cui 
Non si conoscerà mai la fine.
Domani fa le bizze, invecchia, scapriccia. 
Non abbiamo il fiato di trattenerlo e fatico,
Io che ho scelto l’indistinto,
A tenerlo
D’occhio, fermo e a bada.
Il latte caldo è una luna nel bicchiere,
Mi sono caduti tutti i denti, gli occhi e buona parte delle delle dita.
Fuori non piove più ma l’alba
Non verrà, ne manderà a dire
Del perché ci lascia soli.

Comments

  • 15 Settembre 2015

    Molto bella questa quasi poesia prof molto intensa…

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