
"Delitti esemplari" di Max Aub***
Quell’attore era così cane, ma così cane che tutti pensavano — ne sono sicuro — “bisognerebbe
ammazzarlo”. Ma nel preciso istante in cui pensai io, cadde qualcosa dal sipario e lo fece secco.
Da allora vivo nel rimorso di essere stato io il responsabile della sua morte.
Questo mi secca
Questo mi secca: che voi crediate che non mi ero accorta del semaforo. Invece si. Mi fermai, anche
se nessuno può testimoniarlo. Io frenai, e l’auto si fermò. Subito dopo si accese il verde e io
proseguii. La guardia fischiò, e io non mi fermai perché non potevo pensare che fosse per me. Mi
raggiunse subito con la sua motocicletta. Mi parlò in malo modo: — Cosa crede, perché è donna,
che il Codice della strada sia stato fatto solo per chi porta i pantaloni? — Gli assicurai che allo stop
mi ero fermata. Glielo dissi, glielo ripetei. E lui, che se volevo… Mi ribellai. La bugia era così
evidente che mi fece ribollire il sangue. So bene che non voleva più di uno o due pesos, tre al
massimo. Mi sta bene pagare una tangente quando si è commessa un’infrazione, oppure se si cerca
un favore. Ma in quel caso lui era in piena malafede. Io avevo rispettato i segnali!
E poi il tono: siccome sapeva di aver torto era andato in bestia. Aveva visto una donna sola ed era
sicuro di spuntarla. Io tenni duro. Ero decisa ad andare al Comando di polizia e piantare una grana.
Io ero passata con la luce verde! Mi guardò sornione, si piazzò davanti alla macchina e cominciò a
prendere il numero della targa. Non so di preciso cosa successe, ma quell’uomo non aveva alcun
diritto di fare ciò che stava facendo: avevo ragione io.
Furibonda misi in moto e partii di scatto…
Era il mio migliore amico. Su questo non ci sono dubbi, ed io ero il suo migliore amico. Ma in
questi ultimi tempi non potevo più sopportarlo: indovinava tutto quello che pensavo. Non c’era
modo di sfuggirgli. A volte mi diceva persino ciò che mi balenava nella mente prima ancora che si
concretasse nei miei pensieri. Era come vivere nudo. Organizzai tutto per bene, ma evidentemente
lasciai il corpo troppo vicino alla strada.
Il goal era ormai fatto! Bastava dare appena un calcetto al pallone, con il portiere già spiazzato… E
lui invece l’ha spedito sopra la traversa! E quel goal era decisivo. Li avremmo fregati in pieno quei
cornuti della Nopalera. Se quel calcio che gli diedi lo spedì all’altro mondo, che impari li a tirare in
porta come Dio comanda.