
"Ossessioni – Tre racconti e una riflessione" di Patrick Süskind***
L’ho letto, il famoso Profumo, forse il film l’ho pure visto, o forse no, ma non è importante. L’ho letto e ricordo che non mi era piaciuto.
Ricordo anche perché: a fronte di una intrigante e piacevolissima prima parte, nei contenuti, con le descrizioni dei profumi, ma una seconda metà che diventava sempre meno credibile, con un finale assurdo a là flauto magico che mi ha profondamente insoddisfatto. Aggiungo, che forse la mia traduzione non era il massimo, ma di questo non so dire.
Questo libretto è il libretto del mercoledì, quello che riesco a beccare in pausa pranzo e che mi leggo più o meno in quell’ora là. Mi piacciono corti, meglio se di racconti, e meglio se di qualche autore che conosco o che voglio conoscere/approfondire.
Questo l’avevo visto pochi giorni prima ricollocando proprio il profumo, e mi son detto: eccolo! Me lo leggo.
E ci sono riuscito. Sono, come vedete dal titolo, tre racconti e una riflessione. Quella non l’ho letta. A pezzi, qua e là, ho visto e capito di cosa parlava e che non aggiungeva granché alla parte letteraria. In sostanza si dice che è normale e bello dimenticarsi e confondere quello che si legge in quanto così lo si può rileggere. Okay, ne prendo atto e non me ne frega una se.
Penso che, più che altro, sia stata messa lì più che altro per fare volume, e sfruttare l’onda lunga della fama del film di un autore che non è, pare, molto prolifico, prima che la gente lo dimentichi del tutto. Infatti, facendo due conti, questa edizione della Tea è del 2009, a sei euri, metre il profumo è del ’85, il libro, ma ripubblicato copiosamente dopo il film, che è del 2006.
I racconti, a parte il terzo che è un po’ meno incisivo, non sono granché ma non sono brutti, e qui, quella scrittura un po’ ottocentesca di Suskind (no umlaut, a don’t have cats).
Il primo si legge al volo, brevissimo, e parla di una disegnatrice che riceve una critica negativa, anche in buona fede, non per nuocerle, e da lì non si schioda entrando in un vortice ossessivo che la porta a perdere creatività e, poco a poco, il senso del vivere bene. Certo, ci si chiede, in questi casi, se non ci sia un germe interno che provoca la deriva, anche perché figuriamoci se ci fosse stato tripadvisor… mi ha ricordato le storie un po’ surreali di Dahl, anche se qui il tema della critica che è di nocumento è un pochetto più banale, anyway, leggibile in dieci minuti e non fastidioso.
Il secondo è quello che ho preferito. Parla di scacchi. Un vecchio, sgradevole, antipatichino, paesano, ma bravo a giocare a scacchi, che non sbaglia. E non ha mai perso. Non è un campione, ma lì al paesetto nessuno lo ha mai battuto. Ovvio che quando gioca contro un forestiero, un giovanotto, molto bello, che fa una mossa e poi due e poi tre, una più ardita dell’altra, embè, sticazzi, è venuta la sua ora…
Questo racconto è bello perché si riesce a ficcare un’aura epica e un ritmo incalzante dentro a un’osteria di pensionati e fra un aperitivo e una partita di bocce. E se sapete a malapena le regole degli scacchi a metà capite anche voi che il giovanotto forse non è quel che sembra a tutti… Gradevole.
Terzo e ultimo, e più pallosetto, non tanto perché è sulla falsariga dei lovecraftiani “ultime parole scritte da” con tanto di “orrore che minaccia tutta la Terra” che poco si addice alla conchilizzazione del pianeta, e delle persone, quanto perché l’ha tirata troppo per le lunghe e pur pensando che il parlante fosse completamente fuori di senno ma coltissimo, la sua teoria non è nè tanto strampalata da riderci, nè tanto sensata da preoccuparsi. Insomma, lo leggi e dici, okay, diventeremo conchiglie, e chissenefrega! 🙂
E la chiudo qui, per oggi, che è ora di andare e me ne vado! i grassetti e le altre minchiate li metterò più avanti. Il libro, comunque, anche se non indimenticabile, è leggibile e non nuoce alla salute. 🙂
Anonimo
Sono pienamente d'accordo su "Profumo".
Io avrei un altro libro di questo autore: "Il piccione"
Ma dopo il pieno dei due, sarà che sono una illetterata, ho chiuso con questo scrittore.
Elisa Sala
gelo stellato
ah, si, guarda, anche per me. Non che ce l'abbia con lui, ma ci sono così tante belle cose da leggere… vada questo che era corto, ma altre cose no, nemmeno io.