"Ore nere" di AAVV (epub)**(*)
Non vogliatemi male, ma non finirò la recensione adesso.
E questa cosa che non la finirò adesso, è un po’ una parte della recensione. Nel senso che, non avendo a portata di mano il reader, anche se l’ho letta la settimana scorsa, finita credo venerdì, ho provato a scorrere la lista dei racconti ma mica me li ricordo tutti
E che ci volete fare… alla fine, lo sapete, io leggo e ho letto tanta roba dell’underground letterario. Tanta significa abbastanza centinaia di pezzi da poter dire più di mille.
E quindi, se volessi essere severo con me stesso, è chiaro che la stragrande maggioranza delle cose la boccerei per il semplice motivo che rileggo una cosa già letta.
Ma io cerco sempre di guardare l’onestà della scrittura, una cosa che ho imparato tanti anni fa, cos’è, e mi riuscirebbe anche difficile spiegarla.
Ci provo.
Voi scrivete un racconto su, diciamo, un manicomio e un pazzo che parla, che si confessa. Un plot che mira a un certo effetto nel lettore, chiamiamolo effettoX. Ecco, ora io ho letto un racconto simile, di Marolla, un racconto molto simile per quanto riguarda X, e migliore. Certo, non ho detto uguale cambiano i personaggi, le motivazioni ecc, ma resta che mentre leggo io ho ancora in testa l’altro e quindi, se pensassi così, rimarrei deluso. Ma invece si vede che il racconto contenuto in questa raccolta di Schito, Registrazione n° 122, è più che onesto e pur basandosi sullo stesso plot è godibile, perché ha una sua coerenza interna, segue la sua direzione, e okay, amen, è costruito per l’effetto X, ma non per questo non ha la sua personalità. Onesto, in altre parole. Poi certo, magari c’è il gusto personale che non digerisce una visione manichea del bene e del male e che vorrebbe non si calcasse tanto la mano sul far sembrare la matta assassina una vittima, ma lì è questione di gusto.
Meno favor, invece, l’ho provato per quei racconti che, purtroppo, vanno a sprofondare in un tema che se non siamo in terza cifra di volte che l’ho sentito poco ci manca. Parlo dello scrittore deluso che diventa carnefice del suo editor/editore/ecc. No, dai… non ce la potevo fare. Con tanto di frotte di inverosimiglianze che sono sì, ingenuità, ma che insomma… non riescono a farti riappacificare con la realtà quando nel giro di un pomeriggio uno, da solo, all’improvviso, di pazzo che sia, fa una mattanza totale con tanto di infiocchettamenti vari, per non parlare della reazione della vittima…. insomma. Ho faticato, in questo frangente. Il racconto era Christmas killer, o qualcosa di simile, e ve l’ho già detto, non vogliatemi male. Poi, si inserisce anche in quel filone di “racconti che hanno per protagonisti scrittori” che insomma…. diciamo che è molto, ma molto fiorente. Mi sovviene, tra l’altro, l’ultimo racconto di questo tipo valido che ho letto. La sedia umana, di edogawa ranpo… difficilmente superabile.
Poi c’è il caso del vincitore del concorso, Il quadro. Ah sì, dimenticavo, i racconti sono una selezione da un concorso horror, quello di Altrisogni, e questo spiega una loro eterogeneità e anche un altalenarsi di stili e qualità.
Dicevo, quindi, il vincitore. E’ fortissima, in me, la sensazione di aver già letto questo racconto. Non so dove… boh, l’ho letto quindi con quella sensazione di “so già cosa sta per succedere anche se non me lo ricordo”. Poi invece, me lo ricordavo. In ogni modo posso anche dire che è il racconto migliore, come riuscita, dosato bene nella trama, che scorre, molto lovecraftiano – tanto da seguire uno dei classici orrori fondamentali di H.P. – forse troppo, e che comunque vale la sua lettura. Non è però il mio migliore, perché
Il mio preferito, invece, nel quale tra l’altro c’è anche uno stile che riesce a scostarsi e a essere personale, è quello che si intitola Guerra segreta di Daniele Galliano. Un racconto ucronico che ripesca divinità anche qui lovecraftiane e un soldato che da solo tiene testa a un popolo di creature che… beh, leggetelo. Purtroppo nell’ultima parte si vuole fare e dire troppo, dando una visione storica eccessiva che non serviva. Il racconto però resta valido, così come valido è l’ultimo, di Lia Tomasich, che mi è piaciuto molto per stile e pulizia, anche qui più che discreti.
Gli altri, dall’horror splatter eccessivo e non del tutto credibile degli Squali camorristi al tipico racconto “satanico” ricordo che sono pezzi che si leggono ma, mea culpa forse, non si lasciano ricordare in modo forte, e quindi non me li ricordo, ma ricordo che erano leggibili.
Insomma, tiriamole, le somme: girano tante, tantissime raccolte AAVV, soprattutto dell’underground letterario, non mi sento di dire che questa ha qualcosa più di altre, e nemmeno che vi siano raccontoni da lustrarsi gli occhi. Però si può leggere, ed è fatta di una serie di racconti onesti e diversi tra loro. Non vi piaceranno tutti, è impossibile, ma qualcuno gradevole che fa per voi, magari, lo troverete, in particolare se amate l’horror. Tra l’altro costa solo 2.90€ e Altrisogni è una piacevolissima realtà, da sostenere, e infatti il prodotto, inteso come epub e come editing, è più che discreto. Poi che vi devo dire? Boh, non so.
Oggi non ho una gran giornata, quindi posso aggiunger che di brividi non ne ho provati, ma si sa, è difficile riuscire a. Vi posso mettere altre cose… oppure no, dai, oggi niente.
Lia Tomasich
Nonostante tutto, mi sento più che onorata di non averti annoiato con il mio raccontino, che anzi ti ha strappato qualche parola positiva.
Grazie infinite per il tempo che hai dedicato alla lettura dell'antologia!
🙂
gelo stellato
ci mancherebbe, grazie a te per il racconto e al prossimo 🙂
Redazione Altrisogni
Ciao Raffaele, grazie per il tempo che hai dedicato alla lettura della nostra antologia "Ore nere" e allo spazio sul tuo blog.
Ci teniamo a fare una doverosa precisazione: i racconti in questione non provengono da un concorso organizzato da Altrisogni, bensì dal Premio Letterario "Francis Marion Crawford" per racconti horror (http://premiocrawford.wordpress.com/), organizzato da Antonio Ferrara / La biblioteca di Derry.
La redazione di Altrisogni ha fatto parte dell'assortita giuria del Crawford, leggendo e valutando tutti i racconti giunti, e ha inoltre assegnato il Premio Speciale Altrisogni al racconto che più rispecchiava il nostro gusto ("Il quadro", di Yuri Abietti).
Era importante precisarlo, visto il lavoro di organizzazione del Premio svolto da Antonio Ferrara.
Grazie dello spazio e buona scrittura.
gelo stellato
right!
Davide Schito
Grazie, gelo…l'onestà nello scrivere è la cosa più importante, poi alcuni racconti vengono meglio di altri, e altri rimangono in un giusto mezzo…e poi ci sono i gusti personali, sacrosanti!
Comunque, per essere precisi, il titolo è "Registrazione n.122"…la n.22 è un'altra cosa, penso un porno amatoriale, o qualcosa del genere…che comunque non va male, anzi…
🙂
D.
gelo stellato
ahhahahaha, correggo subito 😀