
"La gondola fantasma" di Gianni Rodari***
“L’inseguimento durò un paio d’ore. Per tutto quel tempo Arlecchino, senza cessar di remare vigorosamente, cercò invano di spiegarsi il mistero di un’imbarcazione vuota come una scodella leccata da un cane che filava a discreta velocità, scegliendo con grande sicurezza la sua strada nella ragnatela dei rii, dei canali e dei ponti veneziani. Siccome però a pensare si stancava troppo, finalmente concluse: «Sarà il diavolo che la fa andare. Messere Belzebù, per favore, vogate un po’ più piano perché le braccia cominciano a dolermi».”
“Ma adesso che, oltre ad aver fatto la conoscenza con due personaggi molto importanti per il seguito della nostra storia, abbiamo capito perché una nave corsara si stia avvicinando rapidamente a Venezia, facciamo un salto avanti e rieccoci sulla gondola con la quale Arlecchino e uno sconosciuto personaggio in maschera inseguono la gondola fantasma.