
"Achab e Azùl" di Nicoletta Vallorani****
Ho già restituito questo libro qualche giorno fa, ed è uno tra gli ultimi libri
inutili che vi beccherete di questa collana dei corti.
Questo è bello!
E’ spaventosamente simile a quello che ho letto assieme a lui, Il mago ed io, tanto che l’idea dei crediti, al posto dei soldi, era la stessa (un po’ di originalità no eh?). Anche questo infatti è ambientato in un mondo post-qualcosa, con un mare sconfinato, dei pesci divoratori che impediscono a chiunque di toccar l’acqua, e alcune navi che girano per le poche e distanti isole, porto della razza umana, e per la terraferma, dove però un deserto separa da dove vivono gli esseri umani. Per il resto, è un grande omaggio a Melville e a Moby Dick, come capite già dalla copertina.
Ma chi è la Balena Bianca? Perché se Achab, marinaio ubriacone, è subito riconoscibile, e lei, ragazzina, che gli chiede un passaggio, spendendo tutti i crediti che gli rimangono, lei Azùl, che sia lei?
Non lo so.
So che i libri, in questa ambientazione, valgono tantissimo, perché sono rari, in quanto tutti distrutti. E lei, Azùl, viene dalla terra dei ghiacci, era piena di sorelle, e si collega subito all’altro corto della Vallorani, che ho già letto, tra i primi, e ora non ho nessuna voglia di andare a rivedere Occhi di lupo, per vedere com’era il collegamento.
Che dire… a me è piaciuto. Faceva molto film da pomeriggio di Italia 1 per adolescenti, certo, con avventure che sono una via di mezzo tra marinai alla Stevenson e isole di Idrasca, e forse il difetto è un uso dei cliché eccessivo, ma sono usati con misura, e anche i popoli leggenda del deserto che esistono e compaiono al momento opportuno sono cosa attesa, ma vabbè… non mi hanno infastidito. Non è poi tanto l’azione, il senso di questo libro. Può farti venir voglia di leggere un tomo come quello melvilianno, e questo è un bene.
E poi è scritto senza troppe infodamp, e la copertina è bella. Insomma… è riuscito e anzi, magari è proprio questo un ostacolo, ovvero il fatto di non cercare il facile consenso. Alla fine questa è una storia ucronica, e un minimo sforzo per metabolizzare il mondo presentato lo si deve fare.
E adesso? Cosa vi dico?
Niente…. lo sapete, sono un teorico del condividere bellezze ma mica è sempre facile. Pensavo, oggi, a quanto sono belli i quadri di Jack Vettriano, e allora vi obbligo a guardarne una carrellata, e pur pieni ti tette e culi, che dicono che faccia salire le visite del blog, cosa di cui mi frega zero. 🙂
Marco Montozzi
Capisco.
Capisco che anche tu ti riconosce nel "love potato" che Vettriano sbandiera ogni dove, lo capisco.
Come comprendo la bellezza dei racconti di Nicoletta Vallorani.
MI sono letto tre suoi romanzi e nessuno mi ha deluso: http://tuttobenenellamiatesta.blogspot.it/search/label/Nicoletta%20Vallorani
MI hai incuriosito con questi due corti e cercherò di recuperarli in qualche modo.
Cià.
gelo stellato
li trovi solo tramite biblioteca, mi sa. comprarli è impossibile, ma io ne trovai comunque un paio sulle bancarelle dei libri usati 🙂