"Fiabe da far paura (appena appena, non tanto)" di Italo Calvino***

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"Fiabe da far paura (appena appena, non tanto)" di Italo Calvino***

L’altra settimana c’era questo sul banchetto, proprio lì, sotto i mostri selvaggi… che poi, a proposito, se volete guardare la mostra on line, trovate tutte le tavole dei disegnatori a questo link, sul sito della babalibri. Comunque, come ben sapete, io quando leggo Calvino non riesco a trattenermi, e così ho preso in mano questo libro, un cartonato di quelli che – maligno quale sono – la Mondadori produce per far casa, dando nuova veste a cose già vecchie. E me lo sono anche letto, nei ritagli di guida e di sonno.
La fiabe italiane, quindi, sono vecchissime, o meglio, antiche, e la loro trascrizione scritta a opera di Calvino è altrettanto vecchia, e penso che chi ha già letto le Fiabe Italiane dell’Italo nazionale queste di questo libro le ha già lette.
E cosa c’è di nuovo per giustificare i 15 euri del prezzo di copertina? 
I disegni, e una veste grafica molto leggibile, e il titolo furbetto e, ah, ovviamente i criteri selettivi delle 6 fiabe presentate.
In questo libro trovate:
Zio lupo
Fiaba dell’Emilia Romagna con una bambina golosa che fa una pessima fine.
Giovannin senza paura
Fiaba toscana, piuttosto conosciuta, che avrete se non altro sentito nominare. A me non ha fatto impazzire, però c’è un corpo a pezzi che si stacca e riattacca, mica bubbole.
Il naso d’argento.
Fiaba piemontese con protagonista il diavolo, tre figlie e il modo in cui la terza, curiosa ma furba, lo gabba. Carina, piuttosto classica, ma carina.
Le nozze d’una regina e d’un brigante.
Fiaba siciliana, la migliore del lotto assieme al fiorentino, che è quasi non-sense ma che in un paio di passaggi fa anche rabbrividire e sorridere al tempo stesso… ve ne riporto uno, il migliore.
La sposta entrò. La caverna era piena di morti. Morti giovani e vecchi, buttati uno sull’altro a cataste.

– Vedi questi morti? – disse lo sposo. – Il tuo lavoro è questo: prenderli uno per uno e metterli in piedi in fila contro il muro. Ogni sera ne porto un carro pieno.
Così la figlia del Re cominciò la sua vita da sposa. Sollevava i morti dalla catasta e li metteva in piedi appoggiati al muro, in modo che occupassero meno spazio e ce ne stessero di più. E ogni sera arrivava il marito con un carro pieno di morti freschi. Era un lavoro duro, perché i morti, oltretutto, pesavano.

Meravigliosa, vero?
E molto utile anche a livello di comprensione di un background di un certo tipo, e della concezione del mondo di chi narra. Anyway, molto carina.
Il fiorentino.
Così come molto carina era la quinta fiaba, che si narra a Pisa, e che ha per protagonista un fiorentino in cerca di storie da raccontare, che finisce i seri guai a casa di un gigante, assieme a un notaio e un fattore – categorie non troppo simpatiche – e finisce per perdere… un dito. 
Il braccio di morto
Chiude la raccolta, è originaria del Trentino ed è molto visionaria, così come, tra scheletri e maghi dal naso lungo, molto visionari sono i disegni.
Sì, i disegni, che sono appunto un’altra delle aggiunte. Sono di Pia Valentinis, che ho già incontrato in diversi libri per bimbi anche se non sono finiti sul comodino del mostro.
Anzi, ve ne lascio un po’ e chiudo anche il post, così restituisco il libro, ché lo prendano altri bimbini e non i pandoli come me.
Chiudo dicendo solo che il prezzo, alla fine, per delle riedizioni, è davvero altro, e solo in parte giustificato dalle illustrazioni, che sono in ogni caso molto valide, (anche se, a gusto mio personale, le ho trovate a tratti un pochino rarefatte, con troppi bianchi, ma è davvero questione di gusto, perché il mix bianco colore è comunque efficace). E’ tutto!

Comments

  • 10 Aprile 2014

    Io ho l'edizione del tempo che berta filava. Ovviamente senza sottotitoli e senza disegni.
    Ricordo che si parlava di Calvino perché aveva girato l'Italia in lungo e in largo per farsi raccontare dai vecchi quello che ricordavano.
    Comunque molto belle le tavole che hai postato, e poi non è vecchio, l'ha scritto come parlavano…quasi o no? I racconti che si sentivano nelle sere d'inverno nelle stalle, e poi si andava a casa pieni di paura. Da noi si poteva incontrare El Massariol… Le Strade erano impraticabili e le discoteche erano nel mondo dei sogni… bei tempi

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  • 10 Aprile 2014

    dimenticavo la cosa più importante. Il libro originale è stato smembrato, e sono nati non so quanti libri, con titoli diversi, esempio fiabe tutte da ridere.
    Ecco la furbizia della Mondadori. Fra l'altro il mio è stato edito da Einaudi.

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    • 10 Aprile 2014

      si si, so del lavorono calviniano sulle fiabe, infatti, mi riferivo proprio a questo, come furbizia, però va detto che la cosa, furba o no, qualche piccolo pregio l'ha. a volte i vestiti moderni fanno conoscere le belle cose.

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  • 10 Aprile 2014

    Per fortuna! Al giorno d'oggi chi prende in mano i due libroni dell'Einaudi?

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