"Bombay solo ritorno" di Ippolita Avalli***
– Possibile che non ti sia mai andato qualcosa storto? – le ho domandato una volta.
– Anhe se è successo l’ho dimenticato. – mi ha risposto lei. – Nella memoria retano solo le cose belle. Dentro di noi c’è un setaccio e il setaccio filtra ciò che accade. I ricordi sono lo scarto. Quello che resta nel setaccio è la memoria. La memoria è magnifica perché è il presenta.
La cosa avveniva dentro una palestra. Sembrava di stare in un centro della Nasa perché c’era un sacco di gente in camice e alcuni teleoperatori che riprendevano la scena. Il dirigibile era ricoperto di un materiale antinfiammabile argentato, grande come un cucciolo di delfino. Il tizio che comandava l’operazione era anche quello che avevaa preso il comando nel cuore di mia madre. Non appena ci ha visti ci è venuto incontro. Ha dato cerimoniosamente la mano a mamma. Da non crederci: lei è arrossita leggermente. Poi lui ha fatto la cosa che qualsiasi ragazzo vede come fumo negli occhi: mi ha scompigliato i capelli.
– Tu devi essere Yuri, – mi ha detto con un gran sorriso.
Scommetto che si è rifatto i denti, ho pensato. Somigliava a un presentatore televisivo molto conosciuto che mi sta grandemente sulle palle.