"Maramao perché sei morto" di Giuseppe Pederiali***

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"Maramao perché sei morto" di Giuseppe Pederiali***

Sono quasi finiti i Corti che posso reperire in questo circolo bibliotecario. Me ne mancano due… mi pare, poi partirò in caccia presso un altro e poi sarà divertente… questa inutilissima mia serie di lettura. Non mi sono dimenticato della lista dei libri eh, quella che potete ancora votare. Sono arrivato al libro di Arona, che mi piglia abbastanza bene, ma essendo un trecentinaio di pagine, e leggendo io solo di notte quando non dormo – oramai molto spesso – conto di completare la metà che mi manca tra non molto.
Ma che ve ne fotte avvoi?
Niente.
Vi dico due parole su questo Corto, non so chi sia Pederiali, e non voglio nemmeno andare a cercare in rete. L’altra volta sono andato a informarmi e l’autore mi è morto il giorno che ho pubblicato il post. Insomma… meglio stare attenti.
Questo è un giallo.
Un piccolo piccolo giallo. O meglio, un Corto corto, visto che se gli altri sono sulla 60ina di pagine, questo arriva a… ora vedo… 46.
L’ho letto, ma non ditelo a nessuno, mentre mangiavo e ricollocavo i libri. Tipo: fetta di tacchino – 3-4 pagine – 2-3libri a posto, e via in loop per mezzora. Poi le ultime pagine me le sono finite mentre stavo lavorando, tra un utente e l’altro e tra un file di excel e l’altro e tra salcazzo quali altri cose mi facevano fare. Ah, benedetto multitasking… E vabbè.
Dicevo, un giallo.
Maramao è un gatto, il gatto di Samanta, senza l’h, la vicina di casa tredicenne di Mike. Ecco, Samanta è il punto debole del racconto, perché purtroppo non parla come una tredicenne, ma come una di vent’anni e passa. O meglio, a me una tredicenne bambina che dice:
Ex poliziotto americano. Vuoi mettere i vostri metodi di investigazione con quelli dei nostri carabinieri e questurini? Ho visto i tuoi colleghi all’opera nei film: Colombo, Serpico, Callaghan… A New Youk chissà quanti assassini hai beccato. Non ti costa niente dare una mano alla tua giovane e graziosa vicina…
Insomma… io a tredici anni, e il libro è del ’99 eh, mica di cinquant’anni fa, non parlavo di “questurini” e il termine “grazioso” non mi sarebbe venuto in mente manco morto, così come Serpico non sapevo chi fosse e alla fine, pure Callahan l’ho cagato un po’ dopo, poi… parlare di me in terza persona? Naaaa. 
Detto questo, il resto scorre bene. Mike è tornato in patria, e anche se è del tutto poco credibile che quando in giro per il paese si comincia a trovare un cadavere fatto a pezzi e smembrato gettato per le case della gente il commissario non abbia di meglio da fare che chiamarlo dentro nelle indagini (tanto sei un poliziotto americano, no? ne sai più di noi, dai, aiutaci!), direi che la trama regge bene, l’indagine prosegue, avvince, e si arriva alla fine soddisfatti, scoprendo sia il colpevole del morto vero, perché ci sarà un morto vero, sia quello del gatto. 
Quindi, alla fine, lo promuovo, questo libretto. Per un maschietto poco incline alla lettura non è malvagio, e poi, sono così corti, che si leggono in un secondo. E inoltre, essendo ambientato in Emilia, vi insegna anche a fare i tortellini! E lo so, che non ve ne frega niente, ma allora come riabilitare il post?
Beh, vi segnalo che è uscita postuma una canzone duetto di Johnny Cash, from eighties, che farà parte di un disco postumo in uscita, e che è sempre un bel sentire. Eccola. E poi io vi direi anche di ascoltare il nuovo di Albarn, che è bellissimo, e straniante, e magari non sarà per tutte le orecchie, ma resta un pezzone. E poi?
E poi? Magari siete scrittori friulanofoni o aspiranti tali e volete essere ispirati, e la mia Osteria letteraria lo può fare. Tra l’altro, ho scoperto degli stupri di Guerra avvenuti nel ’17 in Friuli e ne sono rimasto traumatizzato (e son cose che sui libri di storia non mettono…). Altrochè guardare altrove… 🙁
E poi? Non so. vi segnalo questa galleria fotoshopgrafica di questo artista che va guardata, vuoi per realizzazione, vuoi per idee. Vi saluto anche con un video norvegese prolibertà sessuale e quindi antirussia che si basa su un’idea putrefatta ma è di ottima fattura, e quindi caruccio.
Ah, se dal titolo del libro vi è venuta voglia di riascoltarvi il trio Lescano, chi sono io per non agevolarvi.

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