"Avete il gabbiano Jonathan Listerine?" di Stefano Amato***

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"Avete il gabbiano Jonathan Listerine?" di Stefano Amato***

Tipo giovedì sera scorso salgo lì dove si piazzano i libri novità per vedere se c’erano due manuali sui nuovi paesi dell’est – quelli coi nomi tipo scassalcazznovkina e uzkesbokiztonania – da portare a un utente pazzo di un’altra parte di Friuli e ti becco, sullo scaffale, questo libercolo. Ricordandomi che mi avevan detto, qualche settimana prima, “oh se ti capita leggilo che dentro ci trovi cose simpatiche, ora che lavori qui” l’ho preso in mano e sono sceso al banco. Mentre lo prendevo sento da lontano un utente che chiede “il gabbiano” di Bach, quello originale. Un caso piuttosto strano, tanto che scendendo gli faccio la battuta, “sicuro di non volere questo gabbiano”? 
Vedo che non capisce, e allora gli spiego che libro è. No, sai, è un libro comico, il titolo di quello che c’erchi è Linvingstone, e qualche utente ha chiesto Listerine, come il colluttorio…
Ancora non capisce. Vabbè, gli faccio, ti leggo un paio di battute.
Apro a caso e ti becco questa: 

“Vorrei un libro ma non so il titolo, nè la casa editrice, nè di cosa parla”
“Ah, bene…”
“Ah no, aspetti! So il nome dell’autore!”
“Ottimo! mi dica!”
“John qualcosa…”

E tutti ridono, giusto? Lui invece si illumina tutto, e mi guarda contento dicendomi “Sì, sì, l’autore è proprio quello, Jonathan Livingstone…”
“Ehm… no, guarda, veramente… sì, okay, buona lettura!”
E insomma… ecco, questo contiene questo librettino da un centinaio di pagine dal titolo eloquente di “Avete il gabbiano Jonathan Listerine?” a firma di Stefano Amato (che mi sembra abbia già pubblicato un altro libro simile, in passato, o almeno se ne fa cenno tra le varie battute).
Siamo in Sicilia, probabilmente a Siracusa, probabilmente in una Feltrinelli, e qui trovate un elenco di eresie et figure escrementali et assurdità et cetera che è possibile affrontare in una libreria. 
Un libraio, insomma, qualche risata se la fa e il bibliotecario, vi dirò, alcune di queste scenette le ha già vissute, anche se poi non è che sempre ci ridi. 
Ma andiamo subito al punto.
E’ un libro comico che si legge nel giro di un’oretta e spiccioli a dire tanto, battute brevi, qualche disegno, e qualche pezzo umoristico più composito che prende in giro il mondo dell’editoria, dei lettori e degli scrittori. Tra i bersagli, per dire, le foto delle quarte di copertina dei vari scrittori, che ammettiamolo, fanno spesso ridere, piuttosto che la boria dello scrittore esordiente che va pubblicizzando il suo meraviglioserrimo capolavoro, piuttosto che l’utente medio che deve usare internet e che ha la cultura informatica di un crotalo uscito dal microonde… insomma, qualche ghignata ve la fate. E io vi voglio lasciare due pagine a caso, per farvi capire cosa contiene, e ne scelgo due di quelle tre [ecco, in questo momento, a proposito di utenti, è venuto uno a chiedermi, in stretto dialetto napoletano: “si può fare l’iscrizione ollain” “sì… cioè… a cosa?” “iscrizione ollain” e vedo che indica suo figlio, che avrà a occhio e croce la maggiore età, ma sapendo di cosa si tratta gli dico “Ah, intende l’iscrizione a scuola? la preiscrizione?” “sì, e quale sinnò” “Sì, comunque certo, internet è libero, può effettuare la preiscrizione” “Ah… e non me la può fare lei?” Ecco, ora sono, lui e il figlio, da mezzora che stanno tentando di.]
Comunque, intanto vi metto questo scan, dicevo, poi ve ne racconto un’altra.

Macchè un’altra… è passata un’altra mezzora e i due stanno intasando tutto, non ce la fanno, sono in tre che aspettano… okay, hanno desistito. Teribbbili. Anyway, anche venerdì scorso una signora mi ha fatto ridere:
Vorrei la Divina Commedia, ho visto le edizioni che avete, ma non ce n’è una più semplice?
Ehm… be’, cioè, la divina commedia è quella, non credo esistano edizioni semplificate, forse intende un copia con le spiegazioni, ecc..
No no, so che esistono versioni semplificate, può cercare.
Certo! (Ho finto di cercare, l’ho portata nello scaffale delle divine commedie e la signora ha miracolosamente trovato una copia che le serviva…
Evvai.
La chiudo, dai, tanto avete capito, un divertissment godibile, fatto con abbastanza stile, e che può strappare due risate a chi è appassionato di libri o a chi in libreria si sente come un UFO.
E vi metto un’altra scan a caso, che vi fate due risate pure voi.

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