"La mia ombra" di Ruth Starke***
Perché dovrei cambiare le mie abitudini per colpa di un idiota che può permettersi di infastidirmi senza che nessuno gli dica niente?
Perché dovrei cambiare strada per recarmi a scuola la mattina?
Perché dovrei andare a letto con le tende tirate?
Perché devo staccare il telefono quando sono in casa da sola?
Perché mia madre non si decide a darmi ascolto? (Se il padre di Leila venisse a sapere di un ragazzo che pedina la figlia, di notte farebbe la ronda davanti al cancello, armato fino ai denti.)
In questo momento, le uniche cose belle della mia vita sono lo spettacolo e Michael, che si prepara ad essere un superbo Otello (più di quanto mi aspettassi). Gli ho detto che dovrebbe pensare seriamente ad una futura carriera come attore.
Lui mi guarda e scuote la testa. – In quesfo settore le opportunità per quelli come me sono meno di zero – (Michael è di origine aborigena). – Perfino la pubblicità preferisce i neri americani agli aborigeni.
Non ho mai fatto caso a questo, ma devo ammettere che ha ragione.
Visto mai un modello aborigeno? E non mi viene in mente nemmeno un attore, eppure non sono razzista, o meglio, la mia parte inconscia lo è, perché non riuscirei a vedere i tratti somatici dell’aborigeno in certi ruoli, che ne so, in un super eroe, o nel figaccione di turno che si tromba tutte le tizie del film… diventerebbe subito comico, o parodia di altri. Non è bello, no, siamo tarati dall’origine.
Comunque dai, basta così, per oggi. La mia ombra non è solo un album dei Casino Royale, l’ultimo, ma è anche questo librettino di Ruth Starke, che sì, se lo volete dare a una young adult, soprattutto femminuccia, ma anche maschio, che forse è più lì la cultura da cambiare, male non fa.
E’ tutto, volo in biblioteca a prendere un libro di regalo, faccio benzina, e poi vedo di rispondere alla mia intervista su Penna Blu, che sembro quasi una persona seria, a tratti, anche se ieri ho commentato per un’ora e non mi è comparso niente, scrivendo tre pagine di roba per nulla! Vabbè… sono più forte, vincerò io!