
"Povera Barbi" di Chiara Rapaccini***
Dal canto suo, Kenn faceva finta di nulla; cercava di non accorgersi dei gesti (ahimè) volgari che mia sorella faceva al suo apparire (che, sei già arrivato, sedanone?), delle smorfie di disgusto che mal celava, dei disegni appesi nella cameretta rosa che lo ritraevano, trafitti da centinaia di minuscole frecce.
– Quisquilie, sciocchezze, – mi rassicurava Kenn, – lasciala cvesceve e smetteva.
Per ingraziarsela, le permetteva persine di baloccarsi con l’orsacchiottone Bubù, un portafortuna dal quale non si separava mai, in nessuna occasione e per nessun motivo.
Bubù era un orso di peluche alto un metro e mezzo. L’aveva regalato a Kenn la vecchia tata Ambra quando aveva solo un anno e da allora non l’aveva mai lasciato. Gli dava sicurezza, come un amico fidato che non ti tradisce mai.
Bubù lo seguiva alle riunioni aziendali (ormai nessuno ci faceva più caso), ai cocktails (anche se a volte era imbarazzante ballare in tre), stava tra di noi a letto a dormire. Ormai l’avevo accettato anch’io come un’appendice di Kenn e gli volevo bene.
«Se ami Bubù ami me», era solito ripetere il fidanzato. «Se non ami Bubù non ami me, tesovo» concludeva con una sottile ma ferrea logica.
Insomma… Kenn è un simpaticone, inutile negarlo.
E per questo qua direi che è tutto. Me ne mancano ancora 5-6 che ho in mano, e poi sarà divertente vedere di reperirli 🙂
Intanto vado avanti a preparare la Santa Lucia, dopo averla studiata ho in cantiere di scriverci qualcosa, e sto facendo un bel disegno per la mother dove invece di una pacifica natività l’asinello e il bue mi sono usciti con lo sguardo satanico…e vabbè, questo è. 🙂
Anzi, vi saluto con alcune illustrazioni prese dal sito dell’autrice.
Alla fine, questi libretti servono per parlare d’altro, e io qualche cosa bella ve la voglio sempre regalare. sfogliate questa gallery.