Un Poe de copioni – risultati

E’ tardi, sì. Cioè, anche no, ma forse sì, non so, ma nemmeno voi lo sapete, insomma… quel che è.
Dovrei fare la cosa numero uno, la numero due, la tre e pure altre settordici, ma io ho sonno e ho dormito già un’ora su un divano più piccolo di me, sfidando le leggi della fisica.
Dovrei dirvi che ieri ho comprato – sì comprato – due copie cartacee di 50 sfumature di sci-fi, che poi, lo so, lo sappiamo tutti, è un titolo che non si può vede’, e che poi, è un ebook, mica buffole, e che è la prima cosa che scrivo da mesi in qua, quel racconto là dentro, ma magari ve ne parlo un’altra volta dai, ma intanto se volete spendere due euri bene, ve lo permetto.
E potrei dirvi anche che Rosa subito mi spezzerà le zampette, perché invece di finire il lavoro che stavo facendo, stasera, ovvero preparare l’ordine delle letture, quelle da far recitare sabato, a Elementi Sotterranei, mi sono dedicato a leggere del dibattito Einstein-Bohr, senza capirci mica poi tanto, eh, se non che è meglio non sparare contro una parete perché gli elettroni si comportano un po’ da cazzoni. E poi ancora, mentre sul mio comodino si accomodano i libri della Marpillero, da leggiucchiare dopo aver visto la mostra, anche se mi sa che mi leggerò il solito libretto per bimbi, pure lui che mi aspetta a pagine aperte, che alla fine ho raggiunto un punto di sofferenza sociale, e mi stanno tutti sulle palle, in questi giorni, sì, tutto questo, potrei dirvi, ma invece, vi dirò che ho anche finito di leggere i copioni. E non solo un Poe, ma tutti, i copioni!
E sono felice,
Perché mi hanno fatto simpatia, questi 11 racconti che sono usciti dalla mia gelofigata, fatta sul copiare Poe, e uno dei suoi dieci racconti presenti nel libercolo a 99centesimi.
Lo dico perché l’ultimo racconto, l’ultimo plagio, è il mio, ed è stato bello, e istruttivo, e divertente, riscrivere al contrario la discesa nel Maelstrom, facendola diventare ascesa, e cercando anche, a tratti, di riadattare le frasi di Edgar, pari pari. Un plagio conscio che è diventato omaggio, per me, e mi ha fatto apprezzare di più il raccontino.
E ci faccio fare pure l’epub, perché no, che almeno mi do una mossa e li si conserva meglio.
Ma non volevo dilungarmi nemmeno con tutta questa lunga pappagorgia verbale.
No.
Volevo solo dirvi chi ha vinto.
Perché sì, alla fine, Un Poe de Copioni era un concorso.
Un concorso figo, in cui ho detto ai partecipanti, mandatemi le vostre valutazioni entro domenica, e loro sono stati così fighi da mandarmele.
Tutti.
Entro ieri.
Me compreso eh, anche se ovviamente per ultimo. 🙂
E sono stati così variegati, i voti, alcuni completamenti opposti ma per lo più coincidenti, che mi hanno fatto capire di non andarmi a cercare strane strategie di voto. Chi è stato messo per primo si beccava un punto, chi per secondo due, e così via…
Vince che ha meno voti, ovviamente.
Okay… vi ho sentito, volete che smetta di chiacchierare e vi lasci questa stramaledettissima classifica de UN Poe DE COPIONI… avete ragione!
Eccola qua:

1. LA CADUTA DELLA CASA DEI PUSHER di Matteo Bigarella (1+3+8+2+2+6+1+1+6+1+1=32punti).
2. PAROLE IN PRESTITO di Fithz Hood (4+2+7+8+3+5+1+2+8+2+5=47punti)
3. IL VAGONE di Vlad Sandrini (5+6+6+4+1+4+3+5+4+5+6=49punti)
4. LA CASA DEL CORAGGIO di Diego Cocco (7+2+1+5+7+8+8+3+1+4+4=50punti)
5. LA MASCHERA DELLA MORTE ROSSA di Malosmannaja (2+4+5+3+6+3+5+2+9+6+8=53punti)
6. PAURE NERE di Maria Todesco (7+1+3+7+2+7+5+8+2+9+3=54punti)
7. IL POZZO E IL PENDOLO di Cecilia Spaziani (6+8+1+4+1+8+6+6+5+3+7=55punti)
8. LA MASCHERATA DELLA MORTE ROSSA di Massimo Mazzoni (3+5+4+7+4+3+4+4+7+7+9=57punti)
9. VOLEVO SOLO DORMIRE UN PO’… di Riccardo Sartori (8+6+5+8+6+2+7+7+3+8+2=62punti)

• fuori concorso: I RACCONTI DEL TERRONE di Noemi Turino
• fuori concorso: UN’ASCESA NEL MAELSTROM di Raffaele Serafini

I primi quattro hanno vinto qualche cosa. Mi ri-mandino pure l’indirizzo per l’invio dei premi. 🙂
Per chiudere, cosa dire?
Non so… io mi sono divertito un sacco a leggerli, vuoi perché alcuni mi facevano ridere, vuoi perché alcuni, alla fine, rivelavano alcuni nostri desideri inconsci collettivi… 
So di aver dato un taglio molto goliardico, tanto da portare più alla parodia, che al plagio, ma va bene così, anche se io, per esempio, ho trovato molto più divertente la reinterpretazione, cercando di rimanere poeiano… Alla fine, per la sua stranezza, rimango dell’idea che è un concorso riuscito.
Al prossimo, cari amici di gelo!
E per i non partecipanti che fossero curiosi, vi ricordo che, per ora, i racconti si possono scaricare da qua… o chiedere via mail ammè. se invece siete dei seguaci dei Pub, aspettate…