
"Nemmeno il tempo di sognare" di Pierluigi Porazzi****
“È vero, c’è proprio tutto” pensa Alex davanti al televisore Icd da 26 pollici. Una piccola pausa prima di riprendere a lavorare. Non guarda mai la tv, e capisce di non aver perso nulla. La notizia della morte di Barbie e dell’arresto di Sennino è arrivata ai telegiornali a diffusione nazionale. Ne parla anche la conduttrice di un programma pomeridiano che solitamente si occupa di scandali legati al mondo dello spettacolo, una a cui piace nuotare nel fango. Alex sorride vedendo il volto della donna, che esprime dolore e sgomento più finti delle labbra rigonfie che la fanno sembrare un personaggio da cartone animato. In studio, una transessuale a fare da opinionista, per risvegliare la curiosità morbosa del pubblico.
Spegne il televisore e legge il fascicolo dell’omicidio di Barbie. Nessun segno di effrazione, quindi l’assassino è stato fatto entrare dalla vittima, oppure aveva la chiave, L’f’tqpsia ha stabilito l’ora presunta della morte tra le 21 e le 22 del 5 giugno. Annota alcuni particolari sul bloc-notes aperto di fianco a lui. L’assassino ha sfondato lo specchio unidirezionale che ricopriva un vano nella parete, dove la polizia ha trovato una serie di cavi a cui si suppone fosse collegata una telecamera. “Il colpevole ha preso la telecamera e i dvd” scrive sul blocco per appunti. “Possibile movente”.
Il viso di Barbie era sfigurato dalle fiamme. Secondo il rapporto del dottor Kaber, l’anatomopatologo della polizia, il volto della transessuale è stato bruciato dopo la sua morte. Il fuoco ha devastato anche la parte interna della bocca e della gola. La polizia ha sequestrato un computer portatile e un telefono cellulare che appartenevano alla transessuale. Il notebook era inutilizzabile, non era stato possibile accedere ad alcun dato. Il cellulare invece era intatto. Nel fascicolo c’è una copia dei tabulati delle telefonate fatte e ricevute da Barbie negli ultimi mesi.
Alex accende il suo MacBook. Cerca il sito con l’annuncio di Barbie. Nelle foto, i capelli biondissimi la fanno assomigliare alla bambola da cui ha preso il soprannome. Ci sarà anche qualche ritocco con Photoshop, pensa Alex, ma guardandola così sembrava proprio una donna. Il seno di una misura contenuta, una seconda abbondante, a quanto può vedere, ma molto naturale. Niente tette che sembrano palloni da calcio. Doveva essersi rivolta a un bravo chirurgo, aveva fatto proprio un ottimo lavoro. Il viso è coperto, in alcune immagini dai capelli, in altre da un effetto fotografico. Da quello che riesce a vedere, però, gli sembra anche questo femminile. Doveva avere tratti delicati e dolci. Le foto dell’autopsia sono impietose. Kaber non ha certo usato Photoshop per renderle più gradevoli. I capelli bruciati e il volto deturpato dalle fiamme. Una Barbie distrutta da un bambino cattivo, pensa Alex. Anche il corpo, sul lettino dell’obitorio, ha ben poco di femminile. A parte il seno, sodo come soltanto quelli di silicone possono essere, si vede chiaramente che è il corpo di un uomo. Si chiede come sia possibile che tanti uomini trovino eccitanti le transessuali. Forse finché le vedi nei siti per annunci, con immagini ritoccate e pose studiate. Ma visto così, il corpo di Barbie è tutto fuorché attraente.
Alex apre gli altri annunci di transessuali che lavorano a Udine e stampa una foto di ognuna di loro.
Poi sospira e continua a leggere il fascicolo.
Bene.
Per chi è in zona, c’è la presentazione del romanzo alla Moderna venerdì prossimo, il 12 aprile, tipo alle 17, se non ricordo male.
Per chi vuole comprarsi il romanzo, invece, o in libreria, o su internet, da qui.
Alla prossima, e grazie,
Frank Spada
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gelo stellato
se no tu fossis, bisugnarès… che tu fossis! 🙂
Anonimo
Grazie! Splendida recensione! 😉
Pierluigi
gelo stellato
ma grazie a te! e per molti motivi 🙂
Camilla P
Davvero una bella recensione 🙂
gelo stellato
danke! oh, pensa che è piaciuta pure a me 🙂
Simone Corà
Letto anch'io, rece a breve, molto piacevole e scorrevolissimo, effettivamente anch'io avevo cannato di brutto l'assassino… 😉
gelo stellato
sai che non l'avrei mai detto? che sai leggere, intendo.
ahahahah, no, okay, sono contento che hai cannato il colpevole anche tu va. 🙂