"La ragazza dagli occhi d'argento" di Dashiell Hammett***

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"La ragazza dagli occhi d'argento" di Dashiell Hammett***

Me lo diceva Frank e me lo diceva il vampiro, quando si parlava di Chandler o giù di lì.
Leggi Dashiell Hammett, anche.
E io, 2-3 settimane fa, quando cazzabubbolavo per la baracca di libri usati o scontati di Lignano ho visto questo qua, a un euro, ho deciso di contravvenire.
Contravvenire, tanto per cominciare, per rispettare i miei buoni propositi del 2012.
Ma contravvenire anche al fatto di non comprare libri, nel 2012, per vedere se riuscivo a smaltirne un po’ (no, non sta capitando, continuano ad arrivare da tutte le parti e mi sento un po’ come il debito pubblico italiano) e soprattutto, poco dopo, al fatto di non cominciare a leggere altri libri prima di finirne alcuni che dovevo.
E invece, ecco che appena comprato, mentre passeggiavo, non sapendo che fare, perché c’era vento freddo e le tipe che passavano sul corso erano tutte vestite, ho cominciato a leggere, tipo le prime dieci pagine, toh.
Poi, a pasquetta, nelle 2-3 in cui mi sono eclissato dal mondo per leggere, l’ho finito.
Ebbene, è un racconto lungo, in un’edizione povera, e tra l’altro, se volete, ce n’erano anche altre copie, magari quando torno ve le posso comprare. Un racconto lungo che mostra subito tutti i canoni del cliché del genere hard-noir-boiled o come lo volete chiamare, insomma.
Prima persona, investigatore, caso intricato, truffe, donne fatali, qualche cazzotto e pistole e affari loschi. Manca, qui, una caratterizzazione di tipo alcolico, del protagonista, con derive del tipo fumo+donne, anche se quest’ultima, già dal titolo, sembra essere una variabile quasi sfiorata.
Comunque, per farla breve, mi è piaciuto e l’ho letto volentieri, con la rapidità che conviene a una storia di questo genere (che poi, è proprio alle radici, del genere, visto che siamo in copyright 1923)
E ci sono almeno tre cose, che mi viene voglia di dirvi.
Una, è sul genere. Il genere che piace tanto a quei due lassù, di queste storie così secchi, dirette, di crimini con intorno l’umanità e le pistole, le donne e le sigarette, l’alcol e i cadaveri.
Perché ti accorgi che è un genere che dev’essere magro e veloce, questo, e Hammett, qui, era proprio così. magari non sempre bello, elegante, forbito, ricercato, però magro. E veloce.
Magro nella scrittura, nella prima persona secca e schietta, ironica sì ma senza mai parlarsi addosso o aggiungere frasi o metafore per il puro gusto della battuta, e Veloce, veloce nella lettura, lasciando che sia l’azione – e non il pensiero – a fare da mano che gira le pagine. Questo pensavo.
Poi pensavo che alla fine, quel modo direttissimo di tirarti dentro la storia, ogni tanto ci vuole. Non riuscirò, forse, a diventare fan sfegatato di questa letteratura, ma ogni tanto mi accorgo che fa bene leggere un racconto – romanzo breve, suvvia, 90 pagine – di questo tipo.
C’è il protagonista che nel giro di poche pagine finisce da un’indagine qualunque, pure un po’ sciocchina, in un pasticcio galattico, con un quaglia strafiga, un delinquente cinese freddo e calcolatore e un buzzurro gigante tutto chiappe e forza bruta ma poco cervello.
E’ la storia?
No, è solo un prequel, anche se è 1/3 del libro, perché poi, alla fine, in qualche modo in nostro eroe ne uscirà e incontrerà, in un’indagine del tutto diversa, la ragazza dagli occhi dolci e d’argento, pronta ad abbindolare lo sfigatello di turno per avidità.
Non vi sto a dire della truffa e della soluzione di casi perché il bello è proprio lì.
Poi, terza cosa, la semplicità. Poche contorsioni della trama, non si gioca mai sul non detto, sulla sorpresa, sulla meraviglia indotta… C’è un approccio limpido del tipo: questa è la storia, te la racconto come se fossimo al bar, davanti a una birra. Niente menate, niente parole difficili, okay?
Si, okay.
E infatti sono queste tre cose che, bene o male, pur con qualche inverosimiglianza o piccolo difetto, emergono da un lungo racconto onesto, che non cerca meraviglie ma che alla fine, pur in modo scarno, soddifsa E’ tutto!

Comments

  • 19 Aprile 2012

    Però anche tu hai giurato di non comprare più libri?
    Lo avevo fatto anche io. E nemmeno il sottoscritto è riuscito a mantenere la promessa. 😉

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  • Frank and M.
    19 Aprile 2012

    Forse no, perché cliccando "un racconto lungo, in un'edizione povera" scopro che un ebook, nuovo di zecca, è lì che aspetta di essere acquistato almeno da te, Gelo, che possiedi l'ambaradan giusto per vedere com'è formatizzato e poi, un giorno chissà quando, dove e come, ce lo farai vedere – noi, grati.

    reply

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