Gennaio 2012

Una canzone per anni obliata Ora cercata Ritorna camminando sulla polvere Granello dopo granello Una nota via l'altra Come una collana di ricordi O una processione di fedeli Villani, ladri e sicofanti. Una perla sfugge, dilaga, Si incastra tra i denti della verità, L'unica a rimanere, L'unica a gridare, Rivendicare a labbra

Non verrà la nebbia, Non verrà la neve, Non verranno le troie, i pastori, le bugie a fin di bene. Non verrà l'incoscienza, la tua donna,  La fine del mondo che tutti, Del nostro, Possediamo già. Non verranno anafore migliori, Cazzate peggiori, Identiche diramazioni, Libri e dischi più sconvolgenti Di quelli

Non sarà la cecità,  Non il pane fragrante delle infatuazioni, Né una lingua madida, Che ripone le sillabe sulla credenza della voluttà. Nella risacca innocente  Delle chiacchiere che vuotano il bicchiere, Raccoglieremo conchiglie enormi, Più grandi di una bugia, Più di un arcano malizioso, Di un bacio a lungo

Non era una stella, Me ne accorsi quasi tardi. Era veloce, facce immote dietro gli occhi luminosi. Non era una stella e non tremava, Nessuna carezza cullata dalle mani bianche, Nessuna preghiera sulle labbra chiuse. Aveva scie di cristallo, Gambe di seta, Risate di metallo; Stremava il tempo