“10 italiani che hanno conquistato il mondo” di Simone Marcuzzi***

“10 italiani che hanno conquistato il mondo” di Simone Marcuzzi***

Oh, ciccipucci, sto provando la nuova interfaccia grafica per scrivere i post di blogspot (spudoratamente scopiazzata da wordpress, mi sa) e quindi se faccio qualche cappella, mi raccomando, è colpa di google.
E’ sempre colpa di google!
Tranne il motivo per cui, oggi, vi parlo di questo libro, uscito pochi giorni fa (il 18) e che io, che sono figo e vegeto, ho già letto da un paio di weeks.
Come dite? Non esistono?
In effetti, a guardarsi in giro, potrei darvi anche ragione, ma se leggete i dieci racconti di Simone Marcuzzi, uno per ogni personaggio, of course, vi renderete conto che sì, della gente che merita l’abbiamo avuta.
Non parlo di conquistatori e statisti, no. Parlo di quelli che prima di esserci loro, le cose, non erano così, come dopo che lo ci sono stati.
Ma non ho risposto alla domanda che non avete fatto!
Come ha fatto a leggere un libro prima che fosse stampato e mandato nelle libbbrarie? gelo? Hai i poteri? No, cari, non ho i poteri, però domenica questa, il 27, alle 17.30, alla libreria Moderna di Udine, presenterò proprio questo libro
Sì, sì, ricordate bene, proprio quel, Simone Marcuzzi. Quello che ha scritto Vorrei stare fermo mentre il mondo va, e che ho già presentato un paio di volte e siccome lui ha capito che non mi preparo le domande, e lui non si prepara le risposte, e tutto viene bene lo stesso, ecco che ha deciso di rompermi invitarmi a presentarlo di nuovo. 🙂
E io, come già sapete, se non leggo prima, non presento, ed ecco la magia della pre-lettura.
Dunque, vediamo di parlare del libro.
Anzi, parliamo prima della collana, ché due parole vanno dette. 
Questo è il quarto volume, infatti, di una collana all’insegna del dieci, di cui forse avete sentito parlare del più recenti, il Mozzi-Binaghi e i loro dieci buoni motivi per essere cattolici. Collana curiosa, della Laurana, quindi, che a un prezzo equo (12euri) sceglie di essere originale pur nell’idea classica del decalogo. E se i tre libri che lo precedono avevano una forza d’impatto già nel titolo, (cattolici-gay-donne dietro grandi uomini), il compito di Simone era più arduo. La sua categoria, infatti, era più generica, più “normale” oserei dire, ed era più difficile riuscire a gestire quel tema.
E allora ecco secondo me quello che ha fatto il buon Marcuzzi, per svolgere il suo compito e riuscire nell’impresa. Ha aggiunto, al titolo, un pezzo di frase, in modo che suonasse così: “10 italiani che hanno cambiato il mondo, per me, e forse chissà, anche per voi“.
Ecco che così, il suo lavoro è diventato personale, sentito, adeguato alle sue corde. Penso che sicuramente, anzi, magari domenica glielo chiedo, ci saranno altri italiani che – anche secondo lui – hanno conquistato il mondo, ma queste figure, questi personaggi, hanno avuto un ruolo diretto in qualche ricordo personale, in qualche ispirazione. Hanno generato ammirazione o si sono, comunque, vuoi con ciò che erano o ciò che hanno fatto, impressi nella vita di Simone. E allora il raccontino, la riflessione, la ricerca stessa delle informazioni e delle curiosità intorno al personaggio, probabilmente avevano un altro colore, più vivace, e più gradevole.
Ecco, questa sensazione è senza dubbio trasferita al lettore, che bene o male, sia concorde o meno con l’autore riguardo al personaggio, prova piacere a leggere, a scoprire, e a pensare, sempre, che chissà, forse quello/a lì che ha sempre snobbato, o di cui ha sentito sempre parlare ma non l’ha mai considerato oltre all’immagine di un link in rete e un servizio al TG, ha fatto delle cose davvero buone e meritevoli, a mondo suo. 
Alla fine, almeno un po’, questo libro raggiunge lo scopo più nobile di ogni opera (letteraria o d’arte in generale) ovvero ti fa venire voglia di essere una persona migliore (o più meglio, come direbbe Elio) e di combinare la tua cosa buona, magari anche piccola.
E dopo tutte queste parole, praticamente senza parlarvi dei racconti, vediamo di venire al sodo. I dieci personaggi sono, copincollo, Pinocchio e Luciano Pavarotti, Dante e Rita Levi-Montalcini, Enzo Ferrari e Giorgio Armani, Moana Pozzi e Leonardo da Vinci, Sergio Leone-Ennio Morricone e Juri Chechi. Vi piacciono? La pensate uguale? O state facendo i soliti pignoli catoplebisti blaterando di cose tipo “Ma pinocchio non è una persona!”, “Ma Moana era una donnaccia!”, “Ma Juri Chechi che, non era italiano!”, ma “Leone e Morricone sono due!” e via con queste solfe.
Ecco, vi farebbe proprio bene leggere il libro e scoprire com’è che si conquista il mondo.
In tono pacato, con stile semplice e scorrevole, forse a tratti appesantito dalle nozioni (Montalcini), in questi dieci racconti è racchiusa sempre una riflessione, a volte due o tre. Racchiusa nel senso di messa in bocca, anzi, in testa, a un protagonista che è sì l’autore ma potrebbe essere un io narrante qualsiasi. Certo, il libro ha una forte componente autobiografica, ma come vi dicevo, è il suo pregio. Sarebbe stato facile cercare personaggi che “per molti” hanno conquistato il mondo, ma il rischio di essere falsi, distanti, e quindi divenire banali, wikipediistici, sarebbe stato dietro l’angolo.
Invece così il libro trova la sua dimensione, il suo mood. Niente di trascendentale, certo. Non c’è dietro nulla di paragonabile a una struttura di un romanzo e nemmeno a quella di un racconto. Le trame qui sono minime, quasi pretestuose. Un adolescente che si ubriaca di TV mentre i genitori sono via, un colloquio di lavoro come tanti, una domenica di mare coi bambini dell’ombrellone vicino che schiamazzano… cose così. Scuse, insomma, di sicuro prese a prestito dal mare pescoso dei ricordi, come direbbe gazzè,
Ah, difetti, se proprio gliene devo trovare uno, quello di pensieri che a volte sono di due età diverse, mentre chi li formula ne ha solo una, ma mentre in un’opera più strutturata questo poteva essere un qualcosa di percepibile, qui la cosa sfugge del tutto e nemmeno ce ne si accorge. Non ci interessa tanto che sia un bambino/adolescente a farci riflettere sulla grandezza di Leonardo o di Dante, perché siamo impegnati noi stessi a rifletterci. 
Bene. E’ tutto. Quindi mettete in agenda:
Venerdì sera, se avete tempo, magari ci troviamo al Deposito Giordani a vedere Dente, se non mi viene la pigrizia prima e se mi viene da spendere dodici euri, e forse magari becchiamo pure Simone Marcuzzi, che è di PN.
Domenica pomeriggio, prima fate un giro alle baracche di Santa Caterina, e poi tutti alla libreria Moderna, alle 17.30, in centro, ad ascoltare le domande cattivissime all’autore. 🙂
Ah, a proposito. Sto preparando l’ultima(?) puntata del Mostroscopo, e finché non vedo almeno 5 g+ su questo post, non ve lo pubblico! siete avvisati… 🙂

Comments

  • 23 Novembre 2011

    Peccato, vivo un po' lontanino per poter essere lì domenica, ma mi sarebbe piaciuto assistere!

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  • 23 Novembre 2011

    prima o poi succederà.
    di dov'è che sei?
    così, per cominciare a prepare l'evento…

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  • 23 Novembre 2011

    Campobasso!

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  • 23 Novembre 2011

    Simone, capito?
    Guidi tu? :)))
    mmm
    Facciamo che la prossima vacanza la fai verso queste parti e io per quella volta gli faccio scrivere un libro nuovo 😀
    o magari vedrò di scriverlo io che sarebbe ora 😀

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  • 23 Novembre 2011

    Ok…allora ci conto…inizia a scrivere su, così mi organizzo le ferie al lavoro 😀

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  • Noe
    24 Novembre 2011

    …siii il mio pressing pro tuo libro sta funzionandooo!
    ^_^

    Comunque…sembra interessante questo libro!
    Troppo lontano perché io sia lì, ma chi lo sa, che prima o poi non lo compro!

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  • 25 Novembre 2011

    E' inutile, voi là fuori, che aspettate il mostroscopo eh… ho detto 5+
    e già vi ho aiutato mettendoci pure il mio. 🙂

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