
"Tre donne (Berenice, Morella, Ligeia)" di E. A. Poe***
Ennesimo libretto di racconti della collezione del Sole 24 ore, e questa volta è un nome illustre. Tanto illustre. Illustre e significativo a tal punto che ho deciso, volutamente, di obbligarmi a essere breve.
Breve per mille motivi.
(se proprio volete approfondire, qui)
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Poe lo lessi da piccolo. Piccolo veramente. Credo alle medie. La solita raccolta di racconti denominati del Terrore. Quelli più classici, più conosciuti… quelli che ho indicato tra i 100 libri PSF, insomma.
Poi, di recente, diciamo fino a giugno, avevo ricominciato a rileggere un’opera omnia poeiana, con tutti i racconti. Sono arrivato circa a un terzo, e mentre per alcuni, dei famosi, tipo la maschera della morte rossa, per dire, ho avuto ancora grandi, dico grandi, apprezzamenti (qualcosa del tipo: e ‘sti cazzi!), per altri, più cerebrali, verbosi, filosofici e meno conosciuti, ho avuto la noia ad artigliarmi una spalla e beccarmi il cuore fino a lettura ultimata.
Bene.
Detto questo, anche se l’idea di offrire Poe, in questa raccolta, non era nuova (questi tre racconti sono un’edizione Bur di qualche anno fa), ho comunque apprezzato. Morella, Berenice e Ligeia sono (erano?) tra i miei racconti preferiti. Di quelli che mi sono sempre ricordato, continuamente. Avete presente, no?
Ora li ho riletti.
Contestualizzati, certo, ma riletti col senno di adesso, con centinaia di letture in mezzo.
E?
E non mi sono piaciuti… non del tutto, per lo meno. Non come una volta, ma questo è ovvio, forse.
Berenice sì, Berenice mi è piaciuto ancora molto, un racconto denso, che pesa bene la verbosità e l’eccesso di cultura offerta da Poe con la storia, le sensazioni e l’ossessione che sorge nel lettore, assieme al narratore. Morella, benché abbia le stesse caratteristiche e pur concedendogli l’attenuante di essere stato sputtanato da una trama già conosciuta e svelata, l’ho trovato più freddo – a tratti – e velato di una certa noia serpeggiante che non mi sarei aspettato. Ligeia, infine, a metà strada tra i due, ma penalizzato dal tempo più degli altri. Quel che Edgar, nel 1835-38, scriveva con ottima innovatività e vigore, visto nel contesto del gotico prossimo venturo, ora perde forza, perché insomma, non è colpa di nessuno se alla fin fine, tutto, parla di superamento – in qualche modo – della morte.
Insomma, la chiudo qua.
Diciamo che Poe, riletto e ripensato, mi ha dato di certo la coscienza della sua importanza, storica, narrativa e mediatica, ma mi abbia dato anche coscienza di come, ad alcuni, oggigiorno, e a ragion veduta, possa non piacere, possa annoiare o sembrare troppo verboso.
Gli ho messo tre stelline, lassù, lo vedete, ma il mio è un giudizio al libro, questo piccolo libro, e le stelline stanno solo a significare che Tre donne, preso a sé, non basta a dare una cifra e una valutazione al buon Edgar. Tutto qua. Per il resto, considerazione del tutto personale e non letteraria, quei tre nomi femminili rimangono tra i miei preferiti, di quelli che potrei far follie solo per il nome, se vi trovassi una donna attaccata dentro.
Frank Spada
Affinità oppiacee?!!!
Gelo, gelo, e io che ti facevo solo un grande scop… sei un attore vecchio stampo.
Nick
Credo che sia normale che ti siano piaciuti dimeno, credo che ogni lettura e Poe non fa eccezione, cambia nella nostra percezione secondo il momento e l'età in cui leggiamo.
Sopratutto una lettura come Ligeia o Berenice è perfetta per l'età della formazione, quando si è più recettivi a determinate atmosfere.
Dopo diventa tutto più scontato, magari si leggono tante trame similari.
Probabilmente anche io rileggendoli adesso avrei le stesse impressioni.
Però, che atmosfere!!!
Daniele
Io ho l'edizione BUR di quel libro.
Concordo sul fatto che alcuni racconti di Poe possano annoiare, specialmente quelli filosofici. Ho letto tutta l'opera di Poe da poco e bisogna fare una grande distinzione fra i suoi racconti:
quelli che sono veramente racconti
quelli in cui Poe si è divertito a prendere in giro i costumi dell'epoca
Fermo restando che ha dimostrato di spaziare in più generi, i secondi hanno annoiato anche me.
La colpa, forse, sta nel fatto che il nome Poe è da sempre associato al terrore, mentre ha scritto molto altro.
E la "colpa" – se di colpa si può parlare – è che quelle storie sono lette oggi, in un periodo in cui è cambiata la scrittura e sono cambiati i gusti.
Per apprezzarle bisogna tornare con la mente indietro nel tempo, saper entrare nella giusta atmosfera, al di fuori del nostro mondo pieno di rumori estranei e distrazioni, magari leggerli al lume di candela, come a quei tempi, e allora la forza narrativa di Poe si farà sentire.
gelostellato
@Frank
io? un attore? macché, è tutto vero! 🙂
@Nick
Ma non è solo quel discorso. per esempio, per dire, le numerose citazioni filosofiche/scientifiche/culturali che fa. Mentre ai tempi le ignoravo, ora me le godo di più, le ricerco, magari le conosco persino, quindi la situazione è esattamente ribaltata. Però proprio per questo mentre in Berenice sembrano ben pesate e ben integrate nel racconto, nel secondo mi sono sembrate forzate, me lo hanno appesantito.
Non è quindi solo un discorso di formazione, anzi… di Berenice ho apprezzato proprio cose che all'epoca, non avendo tutte le letture sulle spalle, non avrei apprezzato. E poi, insomma, mica ho detto che non mi sono piaciuti 😉
@Daniele
sì cavolo
quello filosofici sono un pacco, alcuni, però alcuni sono davvero belli invece. hai ragione, soprattutto quando sembra prendersi un po' in giro.
poi certo, se ritorni indietro apprezzi un contorno che ora non c'è più… però va detto che forse altre cose invecchiano meno eh.
Frank Spada
Sempre più spesso si trovano in rete “spammatori” organizzati di ogni tipo – ultimamente targati USA – fate attenzione, perché determinano situazioni a dir poco disorientanti, se non addirittura dannose!
Aumentate le difese per evitare, o quanto meno ridurre, l’effetto delle loro azioni sui vs strumenti (computer, telefoni cellulari, smartphone, tablet, etc.)
@ Gelostellato – tutto vero e tu sei GRANDE 😀
ps- vedi che finalmente ho capito che 😀 non è una dentiera che domanda o una domanda rivolta a una dentiera?