"La metamorfosi" di Franz Kafka****

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"La metamorfosi" di Franz Kafka****

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Questo è uscito domenica e all’inizio aveva pensato: “Uff, che peccato, il racconto sullo scarafaggione l’ho già letto“.
Poi però, vuoi perché mi avrebbe assai infastidito avere tutta la mini collana del Sole senza un pezzo, vuoi perché la copertina mi piaceva, vuoi perché le vicende del buon Gregor Samsa me le sarei volentieri rilette, ora che sono più saggio (ahahahaah), l’ho comprato.
Anzi, tra le altre cose, ho anche pensato che non mi dispiaceva affatto comprarmi il Sole 24 Ore e leggerlo, visto che non lo faccio mai. 
E vi dirò… è stata una buona idea.
Alla domenica, il Sole, ha un paio di inserti – uno sulla cultura e uno sulle nuove tecnologie digitali – che sono più che interessanti.
Comunque, è di Metamorfosi, che vi volevo parlare.
Anzi, no. 
Non vi voglio parlare più di tanto di Kafka e della sua opera più famosa, perché davvero non avrebbe senso.
La storia la sapete più o meno tutti, immagino, e anche l’opera, presumo l’abbiate letta. Recensioni in proposito, se ne trovano a bizzeffe, più o meno approfondite, e direi che sarebbe spocchioso e anche un po’ inutile dire cose che altri han detto meglio di me.
Vi posso solo dire:
– che è piacevole da rileggere. Davvero, è piacevolissimo. Alla fine tu ti ricordi le sensazioni, ti ricordi la cosa della mela, ti ricordi l’assurdità e il grottesco di certe situazioni ma, poi, non te le ricordi con precisione, e quindi, rileggere, è come gustarsele sapendo già che sapore avranno.
– La Metamorfosi è un racconto. Ci avevate mai pensato? cioè, dico, lo sapete meglio di me quanto l’editoria bistratti il racconto e quanto, per altro, sia difficile scriverene di buoni. Eppure questo è un racconto. Sono una settantina di pagine, scritte larghe, niente capitoli, pochi personaggi, una sola vicenda. Insomma, un racconto. Perfetto, per altro. E magari ce ne siamo dimenticati o non ce ne siamo mai resi conto che “La Metamorfosi” di Kafka è un racconto.
– Ci mettete poco a leggerlo e se per caso, dico solo per caso, avete una idea strana e bislacca che i Russi no, i russi quelli famosi sono pesanti e voi non li leggete, né li avete mai letti, beh, questo Kafka, pur nella sua molteplicità di sottointesi e significati secondari, è un esempio di racconto pop, nel senso migliore del termine. Questo è la “Loosing my religion” della narrativa breve impegnata e famosa, qualcosa che può piacere a chiunque, e forse, così pieno di chiacchiere pompose con cui di solito lo si circonda, questo spirito pop che racchiude, viene a volte dimenticato.
Bene.
E’ tutto.
Domenica prossima ci sono i racconti di Gogol, e siccome io non ho letto nemmeno Gogol (mea culpa, lo so) anche in questo caso sarò felice di assaggiarlo. 🙂

Comments

  • 21 Giugno 2011

    L'ho letto da poco. Condivido, è un bel racconto, si legge bene, scorre. E' struggente e paradossale insieme.

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  • 21 Giugno 2011

    Gogol?
    Vediamo un po' se stavolta riesco a non dimenticarmelo!
    Di tutti questi sono riuscita a prendere solo Hemingway, ho avuto fortuna perché gli altri non li volevo, ma insomma…
    Gogol però lo voglio.
    La metamorfosi è il primo libro "da grandi" che ho passato al mio fratellino, che allora aveva credo nove anni… 🙂 Mi ricordo che scena lui a leggere Kafka e io seduta di fronte che leggevo il suo Geronimo Stilton… 😀

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  • 21 Giugno 2011

    @michi
    ahahahahaha
    geronimo stilton…
    ahahahaha
    poverino
    così lo rovini 🙂
    comunque ci leggeremo gogol allora 🙂

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  • 22 Giugno 2011

    Letto tanto tempo fa.
    Durante una delle tante notti insonni. In una sola notte, tra l'altro.
    L'ho adorato il buon Samsa.

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  • 22 Giugno 2011

    Apprezzo molto le tue riletture e ne approfitto per rinfrescarmi la memoria decisamente sbiadita. Mi sento in colpa per non azzardarle mai e metto la scusa che il tempo è poco e ho ancora tante cose sconosciute da leggere.
    Gogol lo lessi ai miei 16 anni (figuriamoci!)e mi ricordo che mi colpì per l'uso del surreale.
    Non in tutti i racconti, che erano tanti, ma suppongo che quest'uscita del Sole si limiterà ai più noti.

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  • Frank Spada
    22 Giugno 2011

    F.K., ovvero il praghese che lasciava una funzione in una chiesa cittadina per raggiungere Santo Stefano in un café chantant, in Wien. Da lì, si raddoppiarono le cose e Sigmund fece sdraiare le principesse per capire se erano sole.

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  • 22 Giugno 2011

    @Daniele
    Beh, dài, concediamogli qualcosa di più di un "bel" racconto 😉

    @euridice
    io ricordo che quando lo lessi, la prima volta, Gregor mi fece tanta pena, poi, ora, a tratti mi ha generato anche un po' di fastidio. Eh… si peggiora 🙂

    @gloria
    ma sì! leggiti robe nuove e lascia stare le riletture, per quelle ti basta il mio blog 😀

    @Frank
    Mi servono altre due lauree per capirti fino alla fine, maladet 😉
    Mandi!

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  • 22 Giugno 2011

    Sai che mi hai fatto venire una voglia bestia di leggerlo. Io, da perfetto acculturato, non l'ho mai letto… 😉

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  • 22 Giugno 2011

    ah, beh, guarda
    questo, tra tutti le cose da acculturati, è sicuramente uno di quei libri che richiede un investimento minore
    leggere, rapido
    due ore e te lo sei letto

    ho sentito dire che in edicolo non lo rimandano via subito ma se ne avanzano (e ne avanzano) te lo pigli a 0.50euri e stop. Però non so se tutti li tengono. Questo secondo me sì, perché era di domenica scorsa

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  • 24 Giugno 2011

    "Quando Gregor Samsa si svegliò una mattina da sogni inquieti, si trovò trasformato nel suo letto in un orrendo coleottero."

    L'incipit de "La metamorfosi" è qualcosa che, nella letteratura mondiale, ha toccato i picchi più alti dell'umanità illuminata.

    Chapeau.

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  • 24 Giugno 2011

    @Luca
    già, hai ragione, però è un'arma a doppio taglio. nel senso che questa cosa dell'incipit perfetto la leggi un po' dappertutto, parlando di 'sto libro, e a volte quasi infastidisce, perché sembra che molti abbiano letto solo quello e non si accorgono che gli stessi discorsi li puoi fare per almeno l'80% del racconto che segue l'incipit. 🙂

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  • Enrico
    28 Giugno 2011

    L'ho iniziato a leggere stamattina in treno, veramente bello e angosciante!

    Complimenti per il blog 😉

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  • 28 Giugno 2011

    @Enrico
    bello, angosciante e triste, aggiungerei.

    ah, grazie 🙂

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  • 30 Giugno 2011

    Pveeeeeso! Adesso lo leggo e cerco di non fare una figura di kafka (sai che ho pensato due ore a questa battuta assolutamente mai usata da nessuna parte? XD)

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  • 30 Giugno 2011

    @Eddy
    vedrai che ti tornerà molto utile per il 100 libri che arriveranno tra poco… 🙂
    avrai 1% di fighezza in più!

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  • 1 Luglio 2011

    @gelo
    si concordo su quello che dici, è tutta l'opera che è straordinaria.
    Però quell'incipit 🙂 non uscirà mai dalla mia testa 🙂

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