"Zothique" di Clark Ahton Smith****
Lo so che sono ignorante, e quindi vi avverto subito: se credeti di venire qui a menarmi per il naso perché ci arrivo solo adesso, a Clark Ashton Smith, mentre voi lo leggevate già a vent’anni, evitate.
Io a quell’età mi segnavo sul calendare i giorni che ne baciavo tre e pensavo che esistessero solo EAP e HPL, mica anche questo CAS!
Poi si cresce, ci si piglia bene con la scrittura e ci si accorge che si ha sete di lettura, di quella là, che sta alla fonte, e quindi ecco che ci si fa regalare libri come questo, che li devi cercare su ebay e sembra una caccia al tesoro.
Comunque, veniamo al libro.
Dopo aver letto un racconto e mezzo (sì, perché sono racconti) io avevo già sufficienti elementi per mettere insieme questo pensiero: “ma con che faccia di bronzo può, uno scrittore/scrittrice attuale, scrivere di fantasy senza aver letto prima questo?“
Non me ne voglia certa gente, e se me ne vuole pace, ma in questi racconti, che costruiscono il regno immaginario di Zothique, unica terra emersa rimasta in un mondo post apocalittico che è tirornato a delle radici dove reale e magico sono entrambi normalità, dicevo, questi racconti sono molto, ma molto più costruttivi di un mondo fantastico di un qualsivoglia Lovecraft e forse anche di Re Tolkien, che ha bisogno di molte, ma molte più pagine, per crearti.
Io credo ci sia una differenza di base, nell’approccio Smithiano, che lo rende superiore.
Mentre altri ci scrivono di mondi fantastici, spiegandoceli, ben saldi su un avamposto di mondo reale, CAS è dentro, il suo mondo. Non ci spiega, ma ci racconta. Non si sbatte a dirci che adesso, a Zothique, è tornata la negromanzia. Lui ci dice che di lì passa la corrente tal dei tali, che porta all”isola tal dei tali, dove purtroppo i negromanti ti fanno la tal cosa. Punto. Lui è a Zothique e ti racconta una storia che è successa lì, in quelle terre, non deve farti credere che esistono. Anzi, alcune storie, diverse, che insieme ti regalano – anche se non erano nate per essere una ragnatela con quell’ordine – il ritratto di Zothique (e non di chi lo abita), stuzzicano il senso di meraviglia proprio perché non si propongono di farlo.
Insomma, non vorrei che fraintendeste però, voi che magari non lo conoscete, come me, e state pensando che è un libro imperdibile. No, non è quello il discorso. Questo libro è una chiave per mettere nella giusta luce alcune tematiche, è un peso, un paragone. Ti serve per filtrare altre tue letture di un certo genere. fantasy e fantastico, fusi alle venature horror; ovvero i tre elementi che Smith porta al cospetto del lettore, riuscendo magnificamente, nelle sue storie, tanto a opprimere e soffocare con il senso di decadenza, quanto a interessare e avvincere con trame lineari, ma mai scontate.
Gli eroi di Smith sono destinati a parabole lontane dalla vittoria e dal compimento di un impresa. Sono stelle cadenti dentro un Universo cadente, e quasi sempre mi pare vi sia una scelta di sfuggire una eccessiva personificazione dei protagonisti. Il protagonista, di solito, è l’ultimo continente della Terra, che si esprime con le sue storie.
Certo, dal punto di vista più squisitamente librario, vi dico subito dovete fare attenzione a certi difetti. La scrittura è ottocentesca, e quindi dovrete sopportare arcaismi e imperfezioni formali, che però mai mi hanno infastidito. Dovete anche prepararvi a una scrittura che non è certo agile, e che è l’esatto contrario di quello scrivere leggero che si incontra adesso in tanti contemporanei.
C’è una ricchezza di lessico che, se non la filtrate con il tempo trascorso (i racconti sono scritti nella prima metà del secolo scorso) potreste scambiare per pesantezza, e a tratti noia. Però incanta. Altrochè se incanta, una volta presa nel verso giusto.
E poi, e poi chiudo, c’è la prova, se ancora ce ne fosse bisogno, che la forma racconta, rispetto a quella del romanzo, è uno strumento per illuminare aree narrative particolari, che altrimenti resterebbero buie. La ragnatela di storie – invero disorganica, in quanto non sono state pensate per questo – che ci offre il ritratto di Zothique, è unica e non potrebbe mai rendere lo stesso effetto se non fosse composta di racconti.
Mi ero segnato mentalmente un passaggio, da scrivervi, per farvi capire, ma ora l’ho scordato, anche se ogni pagina ne ha almeno 4 o 5 da segnalare. Quindi niente. 🙂
Nick
Bravo.
Finalmente sei passato ai maestri. 😉
A parte gli scherzi il buon C.A.S. era un maestro della pagina scritta, totalmente illetterato ogni giorno leggeva pagine su pagine dell'ENCICLOPAEDIA BRITANNICA per ottenere uno stile migliore,quando si dice che l'istruzione non nobiliti le persone.
Daniele
Mai letto, ma questi racconti m'hanno messo curiosità 🙂
Anonymous
Serve dire che è uno dei miei prediletti se non IL prediletto? 😉
Ian
gelostellato
@Nick
grazie, e penso che continuerò
comunque ho visto che si sprecano, le leggende, sul CAS
@Daniele
non mi assumo responsabilità se poi non ti piace eh
però tu sei uno che legge bene, e penso che lo apprezzeresti, che piaccia o meno
@Ian
Non avevo dubbi, e posso capire per che. Andrebbe rivalutato, credo, a livello editoriale
renderlo friubile, a costo di fargli perdere un po' di leggenda.
Simone Corà
Anch'io, con somma vergogna, ammetto di non averlo mai letto, anche se ho un 2-3 libri suoi trovati in una bancarella dell'usato… mi sa che presto mi ci butto, allora, che mi hai fatto venire la curiosità. 🙂
marco
Insomma, sei diventato uno Zothiquone del CAS!
😉
Tutti i racconti di Smith sono di pubblico dominio e si trovano su internet in inglese.
Ricordo a me piaceva questo non-Zothico:
http://www.eldritchdark.com/writings/short-stories/26
Per uno stile e un approccio al fantastico simile, tieni gli occhi aperti sulle bancarelle per con i racconti di C.L.Moore (o Catherine L. Moore) e Jack Vance.
gelostellato
grazie!
terrò d'occhio…
Ylenia
Su Scribd c'è un sacco di roba, ma in spagnolo -.-"
In italiano è citato solo nelle prefazioni di raccolte di racconti di Lovecraft.
Anonymous
sono una di quelli che a vent'anni ha già letto CAS, come ben scrivi all'inizio del tuo post…. io adoro questo libro e sono contenta del bel commento che gli hai fatto. Condivido completamente. Ciao un abbraccio da Obexah.
gelostellato
@Obexah
Respect!