
"Assassini nella giungla" di Joe R. Lansdale***
Quando fai un omaggio a qualcuno, che sia una cover musicale, un quadro ispirato o, come un questo caso, un libro che utilizza un’idea altrui, hai bisogno di almeno due cose: rispetto e coraggio.
E Joe, in questo “Assassini nella Giungla” – opera dove si narra, appunto, l’ultima avventura di Tarzan – le due qualità, le mostra ampiamente.
La prima, il rispetto per l’opera di Burroughs, è molto vicina all’ammirazione e dopo un terzo di libro ha già dato il suo frutto migliore: hai voglia di leggere il libro originale.
Non ce n’è.
Ti è preso anche un po’ di mal d’Africa, leggendo queste righe, ma soprattutto, vuoi leggere Tarzan.
Il Tarzan che ci mostra Lansdale, infatti, presenta le stesse caratteristiche del supereroe umano per eccellenza: Batman.
Tarzan è umano, ha debolezze, si può distrarre o rammollire, ma è comunque un eroe, e i suoi sensi, più vicini al mondo animale selvatico, che a quello umano-civile, sono i suoi super poteri.
E forse, certo, si esagera un po’, ogni tanto, con questo Tarzan che afferra una freccia al volo e la rimanda al mittente, o prende un sacco di botte e gli fanno ben poco, ma insomma, se lo vedessimo fare a Bruce Lee o Indiana Jones, al cinema, mica ci facciamo problemi? Anzi… Fico! diciamo di gusto.
Ed è proprio quello che ho pensato più volte vedendo questo Tarzan alle prese con quattro brutti ceffi armati, un bufalo inferocito, una città intera misteriosa e non certo pacifica, e una creatura misteriosa proveniente da Pellucidar, il Regno nascosto nelle viscere del pianeta…
Con questo Tarzan, di ritorno alla sua Giungla dopo un matrimonio borghese e la cattiva influenza della civiltà, Lansdale confeziona un’avventura tesa, rapida e vibrante, che sullo sfondo ha l’Africa e tutto il suo mistero.
Me lo sono proprio goduto, insomma, questo libro d’evasione.
Perché se nel rispettare e rinnovare la magia di un Tarzan burroughsiano, Lansdale fa centro pieno, nel coraggio dimostrato interpretando la vicenda a modo suo, siamo a un passo dal riuscire. Il finale, quasi un po’ frettoloso, sembra quasi con il freno a mano tirato, e non perché non vi sia azione, anzi, ce n’è parecchia. (Vi dico solo che assistiamo alle mosse di un’arte marziale effettuate da una creatura che non è di questo mondo, e questo vi basti). Piuttosto, pare che il buon texano voglia non esagerare eccessivamente nell’innestare i suoi modi e il suo stile nel mood del Tarzan originario. Quindi si trattiene… parolacce sì, ma non troppe, sangue sì, ma non troppo, mostro sì, ma uno solo. Insomma… non è uno stravolgimento del canovaccio dell’uomo scimmia. Si rimane nel “potrebbe anche essere” e questo, a me, va benissimo, anche se non avendo letto l’originale, non posso darvi un giudizio vero e proprio.
Due parole sulla trama per farvi capire se vi interessa.
C’è un professore texano (molto interessato alla scienza e poco interessato alla fama) con sua figlia (gnocca e molto interessata al pacco di Tarzan) che cerca gli uomini scimmia e la città di Ur, misteriosa e leggendaria. Ovviamente troverà entrambi, ma non sarà un piacere, soprattutto perché, fra le palle, si trova quattro individui fuggiti dalla legione straniera. Aggiungeteci, a pioggia, il fedelissimo leone amico di Tarzan (ve ne innamorerete), la sua scimmietta (vi innamorereta pure di quella), una selva di neri di cui uno non stupido; un Re sanguinario e, alla fine, un essere parecchio, ma parecchio strano. E cattivo, anche.
Insomma, avrete capito che è un libro agile, lo si divora in poco (anche perché, tra una riga e l’altra potete sottolineare con un evidenziatore e a inizio di ogni capitolo c’è un bel disegno, a fare un po’ da spoiler) e che alla fine, se vi piace godervi una bella avventura e magari vi piace pure Tarzan e/o l’Africa equatoriale, potrebbe fare per voi.

Se lo trovate a metà prezzo (7.25 anzichè 14.50), come ho fatto io, è un buon affare!
Però rassegnatevi al fatto che vi farà venire voglia di leggere Tarzan, quello vero.
Nick
Il caro Texano già ha fatto un operazione interessante con i romanzi su Batman e adesso questo.
Certo bisogna dirgli la prossima volta che scende in Italia, di non farsi fotografare assieme a Silente, sennò perde lettori XD.
Un Nick particolarmente ridanciamo e cazzabubbolico oggi. :))
Daniele
Ce l'ho da tempo, ancora non letto. Ero proprio curioso di vedere come se la cavasse con un personaggio del genere. Come al solito, appena compro un libro lo saggio leggendone qualche brano e m'è sembrato che Lansdale abbia mantenuto anche, nei limite del possibile, lo stile di Burroughs.
Sono un grande ammiratore di Tarzan, ho letto i primi quattro romanzi mi pare e ne ho altri da leggere.
Se non sbaglio Lansdale ha scritto anche un Batman. E ha in cantiere un altro romanzo su un personaggio letterario, gliel'ho fatto chiedere di persona a Michela, ma non ci ha potuto svelare di chi si tratta 🙂
gelostellato
sì sì
quello su batman è la lunga strada delle vendetta
ora lo linquo
comunque mi hai messo curiosità…
chissà… magari ne scrive uno su huckelbarry finn… sarebbe una figata!:)
Ferruccio gianola
Sapevo che il "buon" Joe ha il vizio di mettere il naso anche nelle storie di scrittori e personaggi storici, ma non ero al corrente di Tarzan:
interessante:-)
"buon"= brunello di montalcino:-)
un garage pieno di libri
anche a me è piaciuto, mi ha divertita molto 🙂
gelo stellato
effettivamente… tarzan è un figo 🙂