Verdeni, Marleni e l'invecchiare bene

Verdeni, Marleni e l'invecchiare bene

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E’ da un po’ che voglio fare un post di quelli musicali, che non cagate mai. Non che serva a molto, ma mi va di farlo. Un po’ per obbligarmi a riflettere sui dischi, che non fa mai male, un po’ perché magari, a qualcuno, torna sempre utile, e ascolta qualcosa che magari non avrebbe mai.

Cominciamo con un disco che è già vecchio, nelle mie orecchie. I Marlene Kuntz e i loro ricoveri virtuali. Sì, sono uno come tanti di voi, un marleniano dei tempi che furono. Uno di quelli che hanno permesso che i MK contribuissero alla propria formazione, come persona. Siamo tanti, noi vili, catartici e assassini di paranoia, siamo tanti e non dimentichiamo mai, anche se facciamo finta di.
Lo sappiamo tutti, che l’inizio della fine è stato quel pezzo là, con skin, e mentre gli altri si accorgevano noi, disperati, scuotevamo il capo. Partiamo da qui, dunque. Partiamo da qui e precisiamo una cosa. Io sono perfettamente che si deve cambiare. Si deve. Con l’età, coi tempi, con il miglioramento umano che dovrebbe accompagnare le vite di tutti. E nella musica sono pronto ad accogliere, questo naturale. Preferisco mille volte chi segue il flow, rispetto a chi continua a fare per sempre lo stesso disco. Con i Marlene, quindi, non aspettatevi un discorso del tipo “non sono più quelli di una volta” perché è auspicabile e ovvio, che non sia così. Però… veniamo a questi Ricoveri virtuali e sexi solitudini… Che dire… è un disco che riesce a piacermi solo dove loro (o lui, Godano) si avvicinano a quel che erano e in pochi altri posti. 
Parlo della terza traccia: Orizzonti. Il resto non è che non lo sopporto, però è un disco che continua a darmi un’impressione di freddezza, di scolasticità, di lavoro con poca anima. 
Eppure, io non cerco affatto la rabbia e la forza dei tempi che furono. Anzi… sono molto più propenso alla quiete e alla melodia, eppure… vi dico che il disco è bellino, ma che non lo ascolto già più.
E lo stesso è successo con Uno, che mi piaceva, ma poi l’ho ascoltato pochissimo.
E mi dispiace, eh, non so se si è capito che è un po’ come restare orfani.
Ah, lo stesso sto pensando di Cristina Donà, che il nuovo disco è davvero un po’ troppo intimista…
Ma veniamo a note più liete: I Verdena!
Wow!
Io ricordo ancora quella sera, che aveto tipo 18-20 anni o giù di lì, e i Verdeni, sull’onda valvonautica, suonavano a Codroipo. Roberta, ricordo bene, deve aver avuto tipo 16-17 anni, e io, ingenuo come le capre di Saturno, rimasi quasi orripilato, quando a vederli c’erano sì e no 20 persone e solo 2-3 che conoscevano la canzone che spaccava. Non mi capacitavo… Da quella volta, i Verdeni, hanno seguito una strada loro, autonoma, e adesso ti escono con un disco doppio, con dentro cose che non sono così strane, come mi sarei aspettato, ma nemmeno così normali. C’è di tutto, ma tutto raccolto in una forbice di suoni che non diverge fino a spezzarsi. Sono due bei dischi, è inutile menarsela. Sono due bei dischi, ma rischiano. 
Rischiano di vedersi inascoltati, o ascoltati poco e male. 
E allora queste quattro righe sono solo un invito a prestarci attenzione. A non limitarsi al singolo, che comunque è davvero, ma davvero ben confezionato, con tanto di incipitiramolla che non smetteresti mai di riascoltarlo. Provate per esempio ad ascoltare Loniterp, che è tanto vicina ai Verdeni che ricordavate, forse, ma si sente che sono tanto, tanto cresciuti.
E provate, già che ci siamo, ad ascoltare Miglioramento, che non sono proprio quelli che ti aspetti, ma è lo stesso un pezzone, e a metà ti sembra di trovarti al circo:

Bene, avete ascoltato?
Okay… Poi ci sarebbero altri dischi, recenti, di cui mi piacerebbe parlarvi.
Chge ne so… è uscito il nuovo PJ Harvey, e sempre per tornare al discorso sui Marleni e sul cambiamento, il campiamento di Polly Jean, io lo apprezzo e seguo.
Confrontate questi due video… dài… Si godono entrambi con piacere e lei non ha perso una briciola, ma dico, una briciola soltanto di classe, fascino e carisma.
Qui era a inizio carriera…

E qui è adesso..

Io la trovo perfetta. Le due canzoni ottime. Per me, questo, è invecchiare bene.
Poi che altro…
Ah, già, il gruppo che invece di invecchiare lui, spesso e volentieri, ha fatto invecchiare tutti gli altri: i Radiohead.
No, non vi dico niente del loro The King of Limbs, ve lo metto qui, tutto intero, se per caso lo volete ascoltare.
Io ne sono rimasto perplesso, ma va detto che continuo a farlo partire e poi mi dimentico di lui… e allora continuo a farlo partire…
Non so… mi sa che anche questo, un suo perché ce l’ha… serve solo un po’ di impegno a trovarlo, e io, sto ancora cercando. 🙂

Comments

  • 26 Febbraio 2011

    Alla fine l'ho ascoltato anch'io l'ultimo dei Radiohead e mi succede la stessa cosa. Però di buono ha che lo puoi ascoltare mentre lavori, rimane sullo sfondo, non ti distrae… è triste però invecchiare così. Spero sia un episodio. Per i Marlene… eeeh, io sono rimasta ai primi e solo a quelli. Non mi è mai andata giù la svolta melodico-intimista. È vero che ora mi si addice di più, ma io non voglio invecchiare coi gruppi! Oppure non voglio che mi ricordino che sto invecchiando e cose così

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  • abo
    26 Febbraio 2011

    Wow è un discone!
    Mi piacevano già abbastanza coi primi album, 'sti Verdeni, ma con Requiem secondo me hanno fatto il balzo quantico.
    Ah, se vuoi farti 2 ghigne, cerca su YouTube l'imbarazzante intervista che gli ha fatto Linus su Radio Dee Jay.
    Brividume.

    Quello dei Marleni invece lo sto ancora digerendo, ma mi piace un po' più di Uno, per ora.

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  • 26 Febbraio 2011

    @luisa
    sì, guarda
    esattamente lo stesso
    lo metto su e lavoro e poi finisce e non so di averlo ascoltato, però ho lavoratobene e lo rimetto.
    che sia questo il suo perché?
    🙂

    @abo
    sì, wow è discone, e guarda
    no, le due ghigne non me le voglio fare
    sopporto male lo zio linus e il suo buonismo globalizzante
    mi piacerebbe un giorno lo arrestassero mentre guida ubriaco, fatto, bestemmiando e violentando contemporaneamente una donna un bambino e un gatto. E per giunta mentre ascolta un disco di musica satanica… tipo Allevi, per dire. :)))

    ah, anche io digerisco meglio questo, di Uno, anche se un paio di pezzi di Uno poi, li ho ascoltati più a lungo. Comunque preferisco ricordarli com'erano prima dell'uscita di Solo 🙂

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  • 27 Febbraio 2011

    I gruppi citati non sono il mio genere e non ho mai avuto il piacere di conoscerli molto. Però trovo la struttura del post interessante, sia in termini di web analytics, sia in termini di "affiliazione" pubblico.

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  • 27 Febbraio 2011

    @occhidinotte
    oddio no! non dirlo! ché sennò si accorgono che ho seguito il corso! 🙂

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