"Vorrei star fermo mentre il mondo va" di Simone Marcuzzi***
Sì, ho letto un libro per adolescenti, e allora?Come dite? Che la prossima volta mi beccherete nascosto nel folto delle piume del mio dodo da compagnia a leggere Moccia?Naaaaaa. Al dodo non piace, purtroppo.Comunque, spieghiamo.A metà dicembre, non ricordo quando di
Tette nere, di strega
Tette nere di stregaScure come il catrameE fameDi vergini e malati,Fame saziaScatenataDisorganica e impregnante,Che annodaLa voce alle occhiate e poi correVia.E tette nere,Di strega,Amare come rame,Ferme ad applaudire,Sulle ciglia della strada,E gli occhi cucitiCon ago e fil di ferroPer non
Tutte morte, ma simpatiche
Le nostre mattineHanno per occhi un semaforo:Verdi spalancati,Gialli accigliatiE rossi stretti a fessura,Bruciati dal vento.Per mani,Agitano i giornali,Per dita,Stringono l'odore del caffè.Le mie mattine ridonoSenza dentiE parlano con un ditoSui parabrezza appannati.Le mie mattine sono tutte morte,Ma simpaticheE cagacazzi.
"Dimmi chi sei, Marlowe" di Frank Spada***
Lui, Frank, a quest'ora sarà già incazzato con me.Lo so.E non ho scritto nemmeno tre righe!Ma sono le stelline
Avanzato
Abbiamo preso freddoE lo abbiamo portato a casaE lo abbiamo scaldato,Tagliato a fette,Ricoperto di brrrE salsa rosa,Ma nemmeno il caneE' riuscito a mangiarlo.
Lontanità
Abbiamo disegnato un mareCon la gonnaE le dita nel naso,Che lo fanno assomigliareA una divinitàCon un ragnoPancia all'ariaCucito in faccia,Che nessuno ha il coraggioDi pregare. Abbiamo disegnato un cieloCon la codaE le mani in mano,Che sembrano fiori In un vaso,A lungo curati,con
Parente no. Affine, casomai…
Ci sono persone che mi vogliono bene, e per quante stronzate io combini, o per qualunque direzione io prenda, continuano a farlo. Lo fanno per anni e a distanza di anni, e probabilmente, magari in modi diversi, lo faranno per
Il freddo, l’assassino
E' arrivato il freddo,L'hanno detto ieriAlla TV,Che avrebbe avuto la faccia crudaDi una radiografia.L'hanno detto ieri,Che sarà come un picchio grigioChe ci bucherà i giubbottiE forse verràAnche la neve,Se ha tempoE riesce a liberarsi.Verrà a farci direperòuffaooohe altre banalità.Ma noi
Apnea
Vieni con me a piantareI gomiti nelle costole,Delle fantasie che non ci sono concesse.Avremo la fame del fiumeE le gambe lunghissimeDi una prigione distrutta,Pronte a scalciare l'aria,Perché si muova,E ci raggiunga.
Naviganti ciechi
E s'imbarcano per rotteDisegnate sugli occhiali,Partecipano agli eventiE la faccia sbatte chiaraContre le facciate. Dimentichi di me dimentico di loroInsistonoPer provocare la mia interruzioneDi latitanza,Ma non avranno mai parlatoDel cuore come fosseUna città. E allora stiano lì,A condividere,E mi lascino sprecareLe notti A