
FUN COOL! – Concorso: Un racconto in una frase5^ edizione
Suvvia!
Poteva esserci un modo migliore di inaugurare il blog di gelo?
No. Non credo.
Lo dicono le riviste specializzate in palline ben wa di peluche,
ne parlano le muffe sul muro del vostro calzolaio di fiducia,
lo sussurra il vento quando è generato da scuotimenti di teste di capelloni metallari emo:
Il FUNCOOL! punta a superare se stesso.
67 partecipanti, alla quarta edizione.
Ce la farà? Varcheremo la soglia degli 80?
Spetta a voi, che state leggendo, e siete dei potenziali Funcooler, dare il vostro contributo.
E spero non sarete solo voi, affezionati amici di blog, a scannarvi per primeggiare.
Toglietevi, per una volta, questa soddisfazione!
E per sapere come si fa, ad andare tutti a Fun Cool! ecco a voi il REGOLAMENTO!
SI PARTECIPA CON UN RACCONTO IN UNA FRASE. Semplicissimo. Una frase sola, non importa quanto lunga o corta, l’importante è che non ci siano punti in mezzo e che racconti una storia.
Come al solito la potete inviare lasciando un commento a questo post, ricordandovi di scrivere chi siete, lasciarmi il titolo e un link, se volete farvi pubblicità al vostro blog, sito, o negozio di asciugamani per bidet usati. Altrimenti me la potete mandare con una mail (è scritta lassù, a destra), via faccialibro, con un sms, con un dodo viaggiatore o un pensiero telepatico. Vedete voi, l’importante è che pervenga entro… vediamo, domenica 3 ottobre, mezzanotte, mi sembra una buona scadenza!
Come al solito nascerà il post appost per i racconti in gara.
E come al solito, se vi state chiedendo perché dovreste farlo, consultate il post dopo di questo.
Noe
Io voio essere un personaggio di un racconto idiota pure questa volta! ^_^
CMT
Ma non sarò il primo?
—
La donna batteva i pugni contro la porta urlando "Mi apra, mi apra", perciò lui la accontentò e la aprì.
renzo brollo
Ci conoscemmo all’uscita della trattoria, tu fumavi, io no e subito capimmo di piacerci, tanto che decidemmo d’incontrarci il giorno successivo, anche se qualche cosa andò storto, dato che tu mi mettesti subito il broncio dicendomi “sei venuto solo a prendermi” ed io non potei così nascondere il mio problema di orgasmo più che precoce.
gelostellato
I titoliii! I titoliiii!
@CMT
sì, sei il primo 😀
Anonymous
Titolo: Equilibrio
Il masochista seriale strisciava sul pavimento lurido della sala di tortura, facendosi strada tra chiazze di liquami e puzzolenti tracce organiche, fino a raggiungere gli stivali borchiati del sadico di turno quel lunedì; picchiami, sussurrava, picchiami, chiedeva, picchiami, implorava; il sadico rise e se ne andò via.
The Swordman
http://theswordman.livejournal.com/
Luigi Brasili
Ecchime:
titolo:
Alba.
Testo:
M'oscuro di riflesso.
gelostellato
Bene! così si fa 🙂
Pomeriggio aprirò il mega post per i racconti!
E grazie ai primi temerari che hanno rotto il ghiaccio! 🙂
renzo brollo
tu âs reson: calma a venire
gian_74
Titolo: Lo scherzo del destino.
Fu così che il Papa firmò la confessione; i demoni Asura lo spinsero a forza in una stanza attigua dove lo aspettava un ciccione enorme, seminudo e con la pelle dorata, seduto in terra con le gambe incrociate, le mani sulle ginocchia, gli occhi socchiusi e la bocca tronfia di una smorfia di sarcasmo e soddisfazione, dalla quale sortirono le perentorie parole: "Ora sono cazzi tuoi!".
strumm
Dedicato
Rivedo gli ultimi due anni, spesi per arrivare qui e dare un senso alla mia vita da fallito, mentre tengo la portiera aperta a questo nano arrogante e penso alla chiavetta d’accensione collegata all’ordigno nel cofano: vi dedico il mio suicidio.
enzomilano
Breaking News
Domani finirà il mondo; il nostro più grande rammarico sarà quello di non poter essere, come sempre, i primi a documentare il fatto appena accaduto.
Ludovicus
Sapevo che l'esibizione sarebbe stata rischiosa, e che avrei potuto lasciarci la pelle, ma non credevo che il coperchio della bara potesse essere così maledettamente pesante, né che avrei consumato tutto l'ossigeno così in fretta: per fortuna, credo ciecamente nella reincarnazione, coff!
giudappeso
Quel che dio fa per noi
Giovedì, gnocchi.
Ferruccio gianola
The New Master
Sotto il tiro delle loro armi, trascorse tre ore in piedi come tutti gli altri prigionieri, finché lo stimolo si fece troppo forte e non riuscì più a resistere; abbassò la cerniera della patina allora, afferrò il coso e fece pipì contro il muro di cinta che li teneva racchiusi: bastò a salvarlo, gli alieni non avevano mai visto fare da nessuno una cosa simile, lo credettero una specie di dio e si prostrarono in ginocchio ad adorarlo.
gaz
Ordinaria depressione
Sono stanco, tutto il giorno a cercar di dare un senso alla vita, a trovar la forza per sopportare chi mi sta accanto, a resistere alla voglia di non combattere; spero che il sonno mi distragga.
————
Ciao, passo per caso e mi lascio coinvolgere 🙂
gaz
Francesca Ramacciotti
Riposto il racconto col titolo
SCONTRO FINALE
Noi, fieri guerrieri di una delle due razze superstiti sul pianeta, guardavamo con disgusto il drappello di quegli esseri mostruosi della specie avversaria, con la quale ci contendevamo da secoli il diritto di passare dal sottosuolo alla terraferma, avanzare prudenti nell’oscurità e sapendo che potevano scorgere solo la prima fila delle nostre truppe e che se loro erano meglio armati, noi eravamo molti, molti di più, ci lanciammo sui quegli uomini squarciando il buio e godendo nel sentirli urlare: “ È finita, sono troppi, troppi, quei maledetti topi!”
Valentina Giacobazzi
Felici e contenti:
Lui la vide, lei lo vide, si innamorarono, si sposarono e lei visse felice e contenta, con i soldi ottenuti dal divorzio.
TopaGalante
SVANITA
Mentre passava in rassegna tutti i vestiti del suo armadio venne attratta da uno scialle di pelo grigio, lo prese e se lo mise sulla pelle diafana: "toh questo sì che fa al caso mio"; peccato che lui non fosse d'accordo, le si avvinghiò come una serpe e le piantò gli artigli sul collo, solo a quel punto lei si rese conto che le pellicce di gatto non facevano al caso suo.
http://topagalante.blogspot.com/
kandido
SALA D'ATTESA
aspettai per un'ora che lo stronzo uscisse,ma niente… così mi tirai su i calzoni ed uscii dal cesso.
gelostellato
Vuè, grande inizio!
@Kandido
ti ho messo uno spazio e tolto una d di troppo, fammi sapere se va bene e se vuoi metterci un link sul nome
@Enzo
Grazie per la segnalazione 🙂
Avanti avanti… mandiamo a fun cool! la gente… 😀
Gloutchov
Titolo: Ritorno alla realtà
Chiuse delicatamente il libro; illuminato, si accorse d'aver fatto ritorno a casa dopo una entusiasmante avventura.
Glauco Silvestri
http://www.glaucosilvestri.it
marco
Titolo: La difesa di Lorena
Detto fra noi, Vostro Onore, le posso assicurare che non ho eliminato nulla di essenziale, e sono anche sicura di essere rimasta ben al di sotto della soglia del 15%.
Marco
(che vorrebbe tanto essere il personaggio idiota di un racconto)
CMT
E dov'era scritto che volevi un titolo?
"Interpretazioni"
gelostellato
Cavolo! ci hai ragione! vado subito a metterlo… ho dato per scontato che un racconto ha un titolo 🙂
Grazie!
Matteo Poropat
ma al solito il termine è "quando decide gelo"? 🙂
TIM
In cartoleria
Entrò nel negozio di Myra aspettando il momento buono in cui non c'erano clienti, quindi estrasse il ferro e con un colpo uscì dalla sua vita.
Temistocle
danielepicciuti
SEGUI IL CONIGLIO BIANCO
Alice inseguiva il coniglio, che non si lasciava raggiungere; era importante che la bambina "credesse" di doverlo seguire per il bene di Sottomondo, che non vedesse il gigantesco grill che il Cappellaio Matto stava approntando in gran segreto per lei, per la sua carne profumata.
Mina
"ChecossamihaicombinatoErminia" strillò il professor Perelli quando vide che sua moglie si era impiccata usando le sue prime edizioni come sgabello (e che le aveva scalciate dappertutto nella stanza).
Che cativo!
Mina
Il titolo è "Indignazione"
Anonymous
Il Giuramento
L'uomo gridò "Te lo giuro, amore, potessi morire adesso…", poi un tonfo e le labbra della donna si distesero in un sorriso.
Alessanto.
Stefanoventa
Troppo buio per vedere.
—–
Crash… thump… gnic, gnic, gnic, gnic, gnic, gnic, gniiiic… clic, bang!
g vanderban
Era un quartiere violento, in mano a bande organizzate: una fila di vecchie palazzine grigie, abbandonate, dove anche il cemento era armato
marcellogaglianicaputo
Titolo: Il Libro
Lorenzo si avvicinò alla libreria, prese il preziosissimo volume rilegato in pelle e lo aprì trovando finalmente il motivo per cui aveva ucciso tutte quelle persone.
g vanderban
Il mio titolo è: PERIFERIE ^__^
Anonymous
Il Libro delle Facce
All'inizio era una semplice curiosità, cercare il compagno di liceo che ora vive a Shang Hai, le mie ex, ma poi giorno dopo giorno, mentre commentavo foto, condividevo link, questo dannato Facebook mi ha schiavizzato, tutto il mio tempo libero, nottate intere, buttate davanti al monitor senza scopo, ti succhia l'anima, talvolta hai la sensazione che senza avere un account qui per il resto del mondo non esisti veramente, e ormai per tanti che conosco è divenuta una droga, si lamentano dicendo "dovrei cancellarmi ma non ce la faccio, ne ho bisogno", che sciocchezza, quando invece disattivarsi è cosa da nulla, bastano un paio di click del mouse, ecco fatto, questo mio sbiadito simulacro non esiste più, e ora fuori da questa casa è ora di tornare nel mondo reale, di ricominciare a vi….
Vincenzo Barone Lumaga
Paolo
San Lorenzo
La bacio e esprimo il desiderio di rimanere felici così, per tutta la vita; poi guardo di nuovo il cielo e la stella cadente è ancora lì, sempre più grande e vicina.
Paolo Di Pierdomenico
Paolo
Hey gelo, il mio racconto finisce con tre puntini di troppo. E che cavolo, mi vuoi rovinare così il mio capolavoro? 🙂
gelostellato
puntini? quali puntini? 🙂
Anonymous
Titolo: EL DUBIO DE CAPUCETO ROSSO (revisionismo venessiàn)
Quando Capuceto Rosso entrò nela camera da letto de so’ povera nonna e vide che dale lensuola sbucava una musana da satanasso co’ la barbeta e do occi da matto, posò per tera el cestin dela merenda e disse: “Ciò, ti xe el Lupo Cativo truccà da vecia nonna, o Ignassio La Russa vestìo da puttanassa?”.
(Fiorella Borin)
Kick
Quest'anno non salto l'appuntamento! 😉
Obiettivi
Nella vita bisogna avere degli obiettivi, si disse, poi accostò l'occhio al mirino e sorrise: era proprio tagliato per fare il sicario.
Mastronxo
Ciao! spero di far tutto giusto.
Alcuni questa la conoscono.
Titolo:
Ulisse
"Nessuno può mettermelo nel culo", urlò Polifemo, brandendo un enorme tronco d'albero.
Funcool a tutti, divertente 'sta cosa.
Alessandro C.
gelostellato
Beh cavoli
Confesso che vi state comportando alla grande
C'è qualche fun cool! che mi piace molto
Avanti avanti che c'è posto!
Un po' di risposte sparse:
@ Mastronxo: sì, hai fatto tutto giusto. 😉
@ Kick: se mancavi anche stavolta te li facevo vedere io i serial killer! Ma per davvero…
@Stefanoventa: ahahahahah
ci voleva un pezzo così! 🙂
@Matteo scemano!: la scadenza è il tre ottobre! come sempre. A mezzanotte. Che poi io legga la posta al mattino senza guardare la data… vabbè sonofatimiei. 🙂
Luigi Musolino
Sprechi
Da quasi vent’anni, ogni fine settimana, dopo le pantagrueliche cene coi suoi amici ricconi, Gualtiero lanciava giù dalla finestra della villa all’Elba vassoi e vassoi di pietanze avanzate – roba buona, roba elaborata; i gabbiani si scagliavano come dardi argentei verso le cibarie, starnazzavano, mandavano giù le prelibatezze gonfiandosi nel collo e poi si sgolavano come per ringraziarlo, finché, una notte, anche i gabbiani cominciarono a lasciar cadere sul davanzale di Gualtiero prelibatezze provenienti dal mare – roba buona, roba elaborata, roba con troppi occhi e bocche tremende, roba capace di parlare, respirare fuori dall’acqua e mordere; la mattina dopo, quando Gualtiero vide le cose mollicce, spiraliformi, che premevano contro i vetri fissandolo con facce ottuse, capì che sua madre aveva ragione a dirgli che sprecare il cibo è peccato mortale.
gelostellato
Oh oh oh… è arrivato anche il detentore del titolo… 🙂
Munzic
TITOLO:A ognuno il suo menù.
Mentre il vascello veniva trascinato nell’acqua bianca, agitata e spumosa, avvolto nell’abbraccio rabbioso del calamaro gigante, il capitano Achille Gorgoglio, con la faccia mitragliata dai getti salmastri e la bocca permeata dal sapore deciso del fritto misto, malediceva la decisione di festeggiare il suo compleanno con un pasto diverso dalla solita carne secca e gallette.
Cybsix
Relatività
Nell’esatto momento in cui il portone d’ingresso si chiuse dietro le sue spalle ormai ricurve e fiaccate dall’età, il signor Escher (M.C. per gli amici) si stramaledì, per l’ennesima volta, di non aver fatto installare l’ascensore nel suo condominio.
misterecho
Sono ancora in tempo?
Ecco il mio, stronzone.
titolo: SOGNI DI MADRE
Eloisa non era mai stata un drago in matematica ma se quegli altri due marmocchi le avevano fruttato sui trecentomila, allora voleva dire che l’ultimo figlio, quel fagotto insanguinato che da dieci minuti stava cullando tra le braccia mentre si esibiva nel suo migliore pianto isterico, inginocchiata sulla strada a fianco delle strisce pedonali, valeva la bellezza di centocinquantamila euro, centesimo più, centesimo meno, a seconda dell’avvocato che le avrebbero messo a disposizione: con quella cifra avrebbe potuto comprarsi un monolocale in periferia, oppure uno di quei macchinoni elaborati che tanto piacevano a Dimitri, o una barca per girare il mondo come aveva sempre sognato da bambina; o forse – realizzò, con una punta di amarezza – si sarebbero sciolti in una pozza di alcool e in un groviglio di lacci emostatici, così come tutti gli altri.
gelostellato
oohohoho
incredibile,
il signor azzarello in giro per il blog…
miiii
non ci posso credere!
fun cool a te, stronzone! 🙂
aurora_minoretti
DECADENZA
L'ultima stilla d'anima le rigò il volto, viaggiando tra la ragnatela di solchi lasciati dagli anni, mentre votava all'eterno riposo del suo decomposto amore una singola rosa rossa.
Daniele
Rinascita
Quando uscì da tutto quel buio era bagnato da capo a piedi e piangeva per lo sforzo e lo stress, poi qualcuno lo schiaffeggiò, senza che lui ne comprendesse il motivo, ma infine una bella donna le offrì il proprio seno e tutto divenne rosa.
Anonymous
DESTINO
Dopo trent'anni di matrimonio trascorsi in muta sottomissione m'ero deciso ad alzare la testa: la mia improvvisa replica le avrebbe mostrato che non ero un fallito, ma quando lei inaspettatamente mi domandò "sentiamo che hai da dire, coglione!" compresi con orrore l'ineluttabilità del mio destino.
Gioppi
Selene B.
Titolo: NON ORA
Quando, durante il party natalizio aziendale, il dott. Pedrelli aveva comunicato ufficialmente a Luigi Morosi la sua tanto attesa promozione e il trasferimento nella sede di New York, nessuno si era spiegato il motivo di quel “Nooooooo” urlato a squarciagola e di quella fuga talmente improvvisa da lasciare di stucco anche la signora Morosi, col bicchiere di champagne in mano già pronto per il brindisi; tutti allora nella sala si erano riuniti in capannelli a commentare l’accaduto, più o meno benevolmente, e solo la bionda giovane segretaria di Morosi, assunta da poche settimane, si era avvicinata in silenzio al buffet e poi si era seduta in disparte a succhiare un’oliva e a finire il suo champagne, guardandosi in giro con simulata distrazione e tirandosi giù nervosamente la minigonna dorata a coprire almeno un po’ le lunghe, meravigliose, gambe abbronzate.
Gianluca Della Monica
ADDIO ALLA LUNA
Torno a galla per un’ultima boccata d’aria e per dire addio alla luna, proprio come la donna che amavo l’aveva detto a me; poi due delfini, tirandomi per un piede, mi coinvolgono nei loro volteggi verso un fondale buio, freddo, lontano dalla luna, ma anche dall’amaro.
Auramaga
Sono già due giorni che ti ho inviato il mio racconto con un messaggio telepatico… e non l'hai ancora pubblicato!!
Scherzi a parte, voglio cimentarmi anche io perché l'idea mi piace molto.
Titolo: DESTINO
L'ambulanza partì ululando; una scarpina, misura 27, giaceva insanguinata per terra.
ranz
Titolo: Coerenza
Detestava che i suoi nemici si rialzassero, quindi, dopo averli stesi, amputava loro i piedi
sgerwk
Ecco il mio!
Titolo: Dente
Autore: "Marco Migliori"
Web: http://sgerwk.altervista.org
Quando il chirurgo trovò il dente nella pancia del paziente, pensò che si fosse staccato dalla bocca per via di quella strana e misteriosa malattia e poi fosse stato inghiottito per errore, ma si sbagliava: era il primo segno della mutazione che avrebbe formato venti bocche complete tutto intorno al torso, quelle che alla fine mangiarono il dottore stesso, gli infermieri e altre trentanove persone.
gelostellato
Grandiosi!
Qua va a finire che si supera quota 70 nottata…
mai visto tanto gaudio nell'andare a fun cool!
grazie a tutti!
🙂
Piscu
o lo faccio ora o mai più.
TITOLO: Ad armi pari
"Ora tocca a me" disse Golia sradicando una casa e ponendola nella sua frombola.
Black Dahlia
Notturno
Si insinuò tra le radici delle mangrovie in silenzio, sentendo la morsa gelida dell’acqua chiudersi intorno al suo corpo, mentre una pallida luna segnava con la sua luce il volo delle lucciole, degli uccelli e di tutte le altre creature della notte in fuga dal grande incendio che lei stessa aveva appiccato nella foresta poco prima; restò immobile nell’acqua, aggrappata a quell’intrico di rami che la nascondeva, ascoltando lo scoppiettio rassicurante del fuoco, e si augurò con tutto il cuore che la creatura nascosta tra quegli alberi, qualunque cosa fosse, venisse arsa viva dalle fiamme.
Anonymous
La spirale di ritorno
Sognando il mondo, ho creato il sole le maree la lava i poeti; ma dev'esserci un'altro universo, fuori, se non sono altro che il sogno di un poeta.
Andrea Piras
(Visto? Sono arrivato almeno al terzultimo momento, mica l'ultimo come l'altra volta 😀 )
gelostellato
Sì, kadath, ma potevi aspettare un'ora e togliere quell'apostrofo di troppo :))))
vabbè vabbè
facciamo finta di non vederlo va 😉
E comunque sei in 67, ovvero lo stesso dello scorso anno, nonché il fun cool che ha uguagliato i partecipanti della passata edizione!
yeah!!!
Tra l'altro oggi mi sono finito di leggere un libro di sangue che è anche in palio tra i premi… fico!
Annamaria C.
IL CHIODO
Il fantino non si preoccupò del fatto che il ferro di cavallo non fosse ben saldo allo zoccolo del suo stallone, pensò che in fondo si trattava di un semplice chiodo, ma già dopo pochi metri dall’inizio della corsa saltò anche un altro chiodo e poi un altro ancora, fin quando il ferro di cavallo rotolò ai bordi della pista e non solo il cavallo non giunse al bandierino, come da pronostico unanime, ma si azzoppò e poco dopo fu abbattuto e da quel giorno il fantino divenne l’uomo più pignolo del mondo.