Il valzer dell'orrore – Jor R. Lansdale***
Quando ho girato l'ultima pagina non ci volevo credere.Questo è il primo "Lansdale" che mi lascia un senso di insoddisfazione.Cerchiamo di capirci.Se mi chiedete se è brutto, vi dico di no. Se mi chiedete se mi è spiaciuto leggerlo, vi
Derive della buonanotte
Il caso mi porta a pochi metriDal letto dove nutri i sogniCon pieghe e capelli sul cuscinoAltri seni e altri baci mi hanno portatoQui a pensareDi salvare il ricordoDei tuoi più rariMa miglioriCome la buonanotteE i suoi derivati.
La sabbia non ricorda di G. Scerbanenco****
Da quando sono iscritto al master per insegnare in lingua friulana, il piacere per l'area geografica in cui vivo è aumentato.Così, ogni tanto, prendo un libro della collana edita dal Messaggero Veneto qualche anno fa, che aveva pubblicato una manciata
In alto
In altoHo lasciato che le dita si legassero tra loroDue a dueSenza esclusione di polpaIn altoCi sono cose che cadrannoMa non quiE non adesso.
"Abarat vol I – II" di C. Barker****
Alzi la mano chi non ama i mostri?Una, due, tre
Candeline
E ci crediamo giovaniperché mettiamo in relazioneCarta, basta e acquaE le coccoleLe chiamiamo anabole.Lo crediamo perché disprezziamoIl riflesso azzurrino dietro una finestra buiaMentre corriamo troppoSenza avere fretta.Crediamo di noMa è la pauraChe ci soffia le candeleE lo sgabello al bar.
Il Maestro e Margherita di M. Bulgakov*****
Ebbene sì, avete contato giusto. Sono cinque stelline.Quanti sono i libri che in vita mia ho letto e che mi hanno regalato il piacere di potergli mentalmente dare 5 stelle? Pochi, pochissimi. E siccome spesso sono libri che meritavano le
Fauna notturna
Ho salvato un riccioUn gattoE scorto la coda di una volpeCon quella dell'occhio.Io, l'auto e il buioSiamo una comunione di stenti:Fauna distratta e contrattaCome se nessuna parteFosse un posto buono dove andare.
Il mare
Batte e s'imbatte fra pezze e ciabatte, ritaglio di ambasce e non liete ganasce, poi sbatte, preciso, su riva e su scoglio, sicuro e deciso, come la bugia con l'imbroglio, e non esce, ma pasce di riso e risacca ogni
Lussuria
Guido come se le stradeFossero il sesso spalancato delle cittàSfioro lento i marciapiediE ascolto la lussuriaNel fruscio della pioggiaCurve e buche mi tolgono il fiatoI semafori me lo rendonoHo vissuto già mille schiantiOrfani d'ogni tipo di ferita