Genova ti ucciderà di Ivo Scanner*

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Genova ti ucciderà di Ivo Scanner*

Oggi non ho una bella giornata, sia chiaro. Ma se nelle prossime righe sembrerò acido, supponente, sarcastico, stronzo e un sacco di cose brutte, e per altro tutte vere, beh, lo sono e credetemi almeno un po’ di ragione ce l’ho.
Il fatto è che questo è un brutto libro. Pochi se e pochi ma. Ma non brutto come quello della Santacroce di qualche post fa. Questo è proprio brutto ,da non leggere. E la cosa più figa è che lo sapevo, che non dovevo leggerlo! Perché avendone due copie (non chiedetemi perché) una l’ho anche regalata e ho seriamente rischiato di perdere un’amicizia. E volete sapere una cosa? Me lo sarei meritato!
Ora, non me ne voglia l’autore, che è comunque un esordiente, non me ne voglia l’editore, che è stato sempre parecchio gentile e disponibile ecc. ma dico io: come si fa a pubblicare una cosa simile? Vi assicuro che tutti gli e-book che ho sul mio desktop in questo momento, presi dalla rete o da chissà quale blog di scrittore in erba (e non sempre nel senso di esordiente, a volte anche solo nel senso di strafatto) sono meglio. E allora perché l’ho letto?
Beh, per imparare. Per imparare quel che non va fatto.
Ce ne sarebbero tante di cose da dire, certo, ma mi limito a segnalarvene alcune. Così tanto per fare due chiacchiere e due risate.

  • Quando cominciate a chiamare i personaggi, nonchè i capitoli, nonché qualunque soggetto che regge le frasi con una metafora razziale e/o ecclesiastica, del tipo: il cinese, l’arabo, la nigeriana, la cilena, lo zingaro, il parroco, il senegalese, il Papa, l’albanese, ecc ecc aspettatevi che dopo 3-4 pagine il lettore non riesca a capire chi fa cosa e perché.
  • Sempre per il motivo di cui sopra sappiate che, anche se i vostri nobili intenti erano quelli di rendere uno spaccato della multietnicità della moderna società, rischiate di far diventare razzista anche Nelson Mandela e l’anima di Gandhi, se non altro perché a un certo punto, per riuscire a capire come mai il Senegalese spari all’Israeliano per evitare che il Congolese faccia il doppio gioco con l’arabo senza prima aver parlato con l’indiano e aver cenato al giapponese riflettendo keniota, fumando come un turco e vomitando nella turca, chiunque si metterebbe a gridare di volerli uccidere tutti.
  • Sempre per i motivi di cui sopra sarebbe bene conoscere la differenza tra nero e negro, perchè finché un personaggio, in un dialogo, dice “sporco negro!” ok, si può perdonare la frase fatta, ma ci può stare. Quando però è il narratore che comincia a dire: il negro ha fatto questo, la negra si è trombata quest’altro. beh… insomma, non è il massimo dell’educazione.
  • Dovreste perlomeno immaginare che quando il vostro eroe, (un ex prete fattosi killer che ha ucciso centinaia di persone) si trova in un parcheggio sotteraneo, al buio, a 100metri (!!!) di distanza da due Senegalesi (sì, li ha riconosciuti da quella distanza) che impugnano una Magnum P34569852,5 (sì, ha riconosciuto anche il modello della pistola), e che non hanno pagato l’Ici (sì, il nostro eroe è riuscito a riconoscere il bollettino ici che sbucava dal loro taschino, ancora da compilare) è quantomeno improbabile che riesca a colpirli mirando al bagliore dell’orecchino (che probabilmente è a forma di cerchietto con incisioni tribali relative a Muigntropob, una divinità senegalese di cui il nostro eroe è a conoscenza).
  • Ed è quanto meno improbabile che, dopo aver sparato a una decina di persone, aver causato un crollo nel cimitero ed essere salito da una metropolitana all’altra la polizia faccia tutti i rilievi in pochi minuti e subito dopo svanisca, di modo che il nostro amico killer possa tornare a far fuori altre persone negli stessi luoghi.
  • Dovreste anche immaginare che se volete inserire degli articoli di cronaca in mezzo ai capitoli, e fate succedere tutto in una notte, è alquanto improbabile che ci siano dei giornali che vengono pubblicati più volte per notte.
  • E sempre a proposito di giornali, sarebbe bello che gli articoli di cronaca fossero scritti in registro giornalistico e non in registro tema delle elementari. Qualche lettore, ma solo i più sgamati eh, quelli che hanno in passato letto dei quotidiani, potrebbe risentirsi.
  • prendete in considerazione anche l’ipotesi che un Killer che tutti, ma proprio tutti, conoscono, nell’ambiente della mala, e che ha ucciso 375 persone (!) e tutte a Genova e dintorni, per giunta, potrebbe essere un minimo conosciuto anche dalle forze dell’ordine. Ma solo un tantino eh…
Basta direi. Di buono c’è una cosa, che il libro non lo potete più comprare, anche se so che dopo aver letto questo post, molti di voi lo vorrebbero. Si, sa, l’essere umano è fatto così: quando vede qualcosa che fa impressione, non riesce a girare la testa dall’altra parte. 🙂
Saluti!

Comments

  • misterecho
    25 Giugno 2008

    wow. mi hai convinto. lo compro!!!
    😀

    reply
  • gelostellato
    27 Giugno 2008

    tranquillo
    te lo regalo io

    ovviamente non la mia copia eh
    ci tengo!

    reply
  • silente
    29 Giugno 2008

    Anch'io dovrei averne una copia, regalata da Babbo Valsecchio alla cena LTN il dicembre scorso. è ancora là assieme ai vermi di Mistretta e a quello della Teodorani 🙂

    reply
  • gelostellato
    30 Giugno 2008

    per silente:
    la teodorani te la puoi anche leggere, ti lascia pochetto ma almeno è un libro e te lo fai fuori in un'ora
    I vermi nella mente lho letto ed è bello quanto Genova ti ucciderà…
    pensaci bene…
    🙂

    reply
  • 30 Giugno 2008

    Ho letto un racconto di Mistretta, ma mi son fermato. Quello della Teodorani ricordo la tua rece. Magari più avanti, quando non avrò più niente da leggere… 🙂

    reply
  • By
    1 Luglio 2008

    Forse ce l'ho anch'io.
    È uno dei pochi, nebulosi e ormai distanti ricordi di quella ganzissima cena.

    Ma io c'ho anche il portachiavi di LTN Prrrrr

    XD

    Fab

    reply
  • gelostellato
    1 Luglio 2008

    Io ho le mutande del valsecchi
    di quella sera
    e da quella sera!
    🙂

    vogliamo vedere chi vince? 😀

    reply
  • Anonymous
    6 Settembre 2008

    per tua fortuna il bello dei blog è che puoi insultare e riempire pagine di falsità diffamatorie e non essere perseguito.

    non sono solito intervenire in blog a base di contumelie, ma in questo caso le falsità (non le opinioni) di gelostellato richiedono una risposta.

    innanzitutto non sono un esordiente (non hai letto nemmeno la quarta di copertina), poi elenchi una serie di presunte incongruenze totalmente inventate da te(quando mai, ad esempio, si dice che il protagonista ha riconosciuto due senegalesi a 100 metri di distanza? e dove che il killer ha ucciso 375 persone?).

    sei libero di dire che il libro ti disgusta, ma è scorretto e infame inventare quello che non c'è scritto

    Assurdo, poi, pretendere realismo e poi chiedere che un killer della mala non usi il termine "negro"… ma quando si è in cattiva fede ci si può aspettare di tutto.

    Infine, mi dispiace per gelostellato ma i finti articoli di giornale citati nel romanzo sono… ripresi da veri articoli a cui ho cambiato solo nomi, luoghi e qualche particolare. prenditela con il livello dei giornalisti italiani, non con me… che tra l'altro sono giornalista da anni e so come si scrive un articolo.

    comunque, mi fa piacere che il libro ti abbia schifato (ammesso che tu lo abbia letto): se c'è una cosa che non voglio ottenere è l'indifferenza.

    ivo scanner

    reply

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