Elvis not dead
o usato gli ultimi lamponi,
Avevo un solo lime,
Ho sgocciolato tutta la cachaca,
Solo io e le mucche
Siamo svegli.
Nonostante Taylor Swift
Siamo venuti qui Sugli scalini dove mai Io, un latte bollente e sette biscotti A sbirciare dal cappuccio alzato La luna grande Imbellettata di eclisse E con noi Justin Vernon Che parla di esilio In modo meraviglioso Nonostante Taylor Swift, Che però si rifà Regalandoci un titolo Altrettanto meraviglioso Buono per un libro,
La fatica
E' faticoso Rivelare il fallimento no Volevo dire Tradimento sì, Tradimento Rivelare un bacio, un fondamento Delle carezze Un cedimento delle attenzioni Una pressione del cuore Non sulle costole Ma sulle gole Sulla morte violenta Del rancore. Ed è faticoso affrontare i silenzi Contaminare gli assensi Decifrare I codici del canto immaginato E fatica E' tutt'attorno, comendi e
Si sbaglia
Si sbaglia. Con il voltaren accompagnato dal terzo moscow mule Dipingendo con gli spray la sedia vampiro e sporcando le lenti appena pulite; Nel computo delle cose perse Che superano le sbiadite. Si sbaglia con le previsioni Nel cambiare le lenzuola quando il caldo Ha trovato altre vie. Si
La lucertola, James Blake, tu.
Voi dormite. Siete più il vostro sonno Che i sogni. Io rimango. Ci sono abbastanza stelle Da farne collana E non so Se staranno ferme, Non so dove si nasconderanno Quando sarò di ritorno. Ho pedalato per dieci chilometri Al buio Senza fiato Senza telefono Senza comandamenti Tintinnando di colori. Rincorrevo una lucertola Che mi aveva rubato Un
Wurstel e dei
C'è stato un tempo Aveva dei sabati Forse dei mercoledì E io Sarei stato tutta notte con le mani Fra le tue Gambe E dopo le danze In un'altra regione Del desiderio Ritrovavo la via Del letto A fatica E wurstel al micro Erano il cidbo degli dei E noi eravamo Gli dei E gli dei Erano benevolenti. In
Quanti fogli… quante virgole,,,,
Quanti foglio ho? Copioni, esercizi, bugie. Centinaia, forse un migliaio. Posso, potrei, sono in grado di sfidarli? Usarli tutti, lasciare su ognuno un graffio di buio o di luce o di tutto quelle che sta in mezzo. Tolgo il punto
Essere K
Tu mi dici, Questi segni che vanno sono come una Kanzone di Kanye West, di quelle là, della sua fantasia dark dove lui, ha fatto sua la K e se l'è tenuta lì, per un disco intero, perché non si
Fogli sporchi, foglio puliti, pelle
Sui fogli rovinati, cadono le parole, su quelli bianchi i segni, i colori, gli universi senza regole dei nostri universi, che non sono universi ma angoli, distrazioni, commiati, finzioni, perplessità. Nelle parole servirebbe concretezza: cieli vermigli solidi sciolti nelle bocche
Deserti, arsura, pupille, karma
Voi dormite, da svegli, come una corteccia, una cometa distesa sul mare, dove nessuno disturba, dove nessuno porta solletico o consiglio. Solo a noi piaceva la voce di molthemi, di Edda, di Manuel, di un sasso schiacciato contro il muro