Deserti, arsura, pupille, karma

Deserti, arsura, pupille, karma

 

Voi dormite, da svegli, come una corteccia, una cometa distesa sul mare, dove nessuno disturba, dove nessuno porta solletico o consiglio. Solo a noi piaceva la voce di molthemi, di Edda, di Manuel, di un sasso schiacciato contro il muro o la terra del tuo deserto, o del nostro, spazio aperto alla noia e all’arsura. Ma chiudimi qui, negli occhi, le ciglia a giocare al guardiano, le pupille museo, per chi ha pagato e per chi ha preteso. Il mantra denigra il karma, dove io cago spazio, respirando tempo.

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