Premio Richinvelda 2022
Succede che l’anno scorso ancora scrivevo. Era l’ultimo anno. E succede che avevo scritto una cosa abbastanza bella. Lo sapevo che era una cosa bella. Complessa, okay, usando la solita matrioska della storia nella storia, ma cercando di dividere il racconto a metà, con entrambe le storie che abbiano importanza, peso, impatto. Eppure c’era un confine, tra una e l’altra. Ma non vi tedio. Okay, avevo mandato il racconto a un concorso, ma l’hanno cagato zero. Ci sta, c’era la giuria popolare ed è normale che le cose complesse scivolino via di più, ma mi dispiaceva che questa ultima storia che scriverò andasse perduta. Era in italiano. Era migliorabile e l’ho migliorata. Era ancora un po’ complessa, col rischio di essere in qualche angolo stucchevole. Ho modificato l’indole dei personaggi, per correggere il tiro. Poteva andare, e l’ho mandata al Premio Richinvelda, dove ho sempre partecipato con un racconto in friulano, visto che è uno dei pochi concorsi che permette la doppia lingua. Due anni fa arrivai primo, l’anno scorso arrivò prima Serena.
Ma avevo voglia di scrivere in italiano, questo giro. L’avevo già pensato. Anche per non sentirmi sempre in colpa se finisco sul podio, visto che parte il solito e penoso coretto “Eh, ma sempre tu, ma che stufa, sempre tu, e blablabla”. E insomma… anche questo ci sta. Ma torniamo a farla breve.
Vi dicevo che ho mandato “Lamie“, un racconto dal titolo che se lo leggete in friulano inganna (significa “insipide”) ma era da leggere in italiano, plurale di Lamia. Insomma… Come chiedeva il concorso, era ambientato tra i due fiumi e parlava di confini. Quelli mentali, soprattutto. E io, si sa, nei fiumi ci son cresciuto e mi piace sempre parlarne e scriverne. Così come dei confini mentali. Ma di nuovo mi sto dilungando. Dicevo che poi, alla fine, ero tra i dodici finalisti, e mi faceva piacere perché così ero nella piccola pubblicazione, che anche lo scorso anno lodai. Però, alla premiazione, non potevo andarci. Di ritorno da Praga con la gita studenti. Così ho detto a Astrid di andarci ma poi ce ne siamo dimenticati entrambi e così niente, l’ho scoperto ieri da una mail, che non solo ero finalista, ma avevo pure vinto.
Tutto qua. Visto che dovrebbe essere il sito di uno scrittore, vi dovrei almeno avvisare di quando vinco qualcosa, e infatti lo sto facendo. Mi piacerebbe saperne anche qualcosa di più, ma in rete non ho trovato nulla, a parte la news della premiazione. E quindi niente
Accontentativi di sapere che c’è questo racconto, Lamie, sul libretto dei finalisti, che si è guadagnato il primo premio. E mi sembra un bel modo di chiudere.