Le ultime volte
Ti siedi qui con me Incauta primavera? E aspettiamo lo scricchiolio Del grecale nel suo frugar di foglie Secche E siamo vecchi: La foschia intreccia il gesto e il passo E al gesto Al passo Avvampano le sere. C'è un chiarore Sospeso Tra l'uscio e il punto Ove precipita lo sguardo Maliconico. Siedi ancora, primavera, Lascia cadere
E rimane
E adesso te ne vai E rimane L'occhio stanco, socchiuso [nel mio occhio lucido, riflesso Le mani tremanti La paura. E se non sarà oggi Sarà domani Sarà Con una telefonata Di mia sorella Di mio fratello Di mio padre, Di un qualche tuo Fratello O sorella. [o di qualche sconosciuto nella sua divisa Faccio finta di
Allineare, misurare. La felicità.
Negazioni. Chimere. Scopate.
Le facce intorpidite
Dalle rivoluzioni.
Nel corpo che avevamo
Mi siedo con la voglia
di cercare parole.
Versarle dal moscow mule
sul retro di un compito
“Epistassi” di Stefano Cucinotta****
Epistassi è un libro di racconti horror ambientati a Milano ed è fighissimo, compratelo leggetelo e non rompete i coioni. Mi sarebbe piaciuto cominciare così a mettere via il libro, uno dei pochi che ho letto in poco tempo in questo
Intorni di canzoni
Ascolto questa canzone di Kiwanuka. Shazam mi dice che si intitola Love and hate, ma forse è una risposta a un'altra domanda, che ho fatto senza schiacciare tasto alcuno. È bellissima. La canzone, ma anche la risposta. Mi chiedo quante