Marzo 2019

Scrivo parole piccole Parole brevi Corte. Ti dico, ascolta Sai Credimi, la poesia Ha per nemico Il suono Delle porte Chiuse o sbattute, Il sonno L'ansito Il frastuono L'asma e lo starnuto E ha per nemico Anche te Quando non sei qui O me Quando non sono me. La poesia di me Bambino invece E' intatta Acerba, squilla Ti dice, squilla Svela  Impatta Sul mondo piano. Ti

Ruberò la luna Ai lunatici e il sole Ai solitari. Non sono forse uno che corre Con una rosa in mano? E una spina nel palmo Sudato Spinge di curiosità S'avventa sull'aria del respiro Chiede di essere risparmiata E lo sarà. Non sono forse uno che osserva Un trattore calmo In un cortile

  Poi la bire dentri te scarpe Fûr de puarte I mûrs a mostrin ancjemò i claps I flums di soreli Corûts sui scûrs di bree.   Trops rivino a contâ, di lontan? Tropis stradis Di cjalcine sclapade? E cuale sino nô?   Nus pâr di cognossi Sul mûr masse passût dai ricuarts Il

Mi vedi fermo ma sono In continuo movimento. La barba cresce e così Le unghie, I capelli prima Di cadere. In movimento continuo la pelle Che raggrinzisce, squama, accompagna Le mie smorfie mentre rincorre Il tempo Si bagna E gonfia di sudore Polvere E tratteggia di contorno I pori. Arrotonda Lo stomaco di frittelle e carnevali Di