Febbraio 2019

  A mi sarès plasût Restâ sot la linde Une tace poiade sul marcjepît Cuntun vin bon dismenteât Des mans lassadis a cirî Framieç des tôs Cuessis, mi sarès plasût Sbatisi i coions de machine Che e passe e pivet e rît e cjale e Nus tire forsit daûr  Cumieris di

Leggo a voce alta il libro  Che mi regalasti: Impastate  Queste grandi lettere dal rum E James Blake si lamenta Dei suoi amori perduti In un modo bellissimo. Il fuoco non ne vuole sapere Di scoppiettare nel giusto modo E dal frigo manca una birra: Ladro mio padre. Nel silenzio delle

La prima consonante non è Una scelta, Un cammino confidato; Non è il ramo da cui pende Il fazzoletto smarrito. Misura l'ardire del verso Il vagito glauco del pensiero L'ascolto ritorna, insiste Soggioga l'emozione e Ogni parola aggiunta è Epifania taciuta. Sottraendo S'allunga il guinzaglio Ai giorni. Come sottrae stelle la luna, come Dileggia fantasia

Era meglio averti Aspettarti Portarti i dischi nuovi, leggerti I vecchi libri e le poesie Di chi dura in grazia verso a verso E melodia nella tasca, tentoni. Le mie piuttosto, non so Non ho provato mai, ma era Meglio averti: Carezza da sciogliere in viso Come un'abbazia nel bosco Il sorriso. Non