“Lovecraft Antologia vol 1” di AAVV****
Uh… che tristezza, a volte, non scrivere più sul blog.
Del resto, non leggo quasi più.
E poi boh… sono senza soldi, e la sera non ho voglia di fare niente, o meglio, ce l’ho, comincio a fare cose e poi non faccio niente, che non sia gintonic, pastasciutte piccantissime e giri di notte come le anime perse. Ma poi, non è nemmeno vero che non leggo niente, è solo che ci metto secoli… mi porto dietro un libro per mesi. Tipo adesso che sto leggendo quello di Alessandra, che è pure corto, e che si mettessi lì, come un tempo… ma io no, figuriamoci.
Però ho letto dei fumetti. Scusate, delle graphic novel.
Il regalo di compleanno di Luca dell’anno scorso. Sì, ci o messo un anno ma alla fine… questa estate… eh già, perché mi girano qui intorno da 3-4 mesi, questi due libri, e non li sto scaffalando perché ne volevo parlare qua.
Ho fatto persino in tempo anche a prestarli a Luca che li ha letti e me li ha restituiti.
E allora… ve ne parlo. Uno alla volta, però.
Cominciamo da questo, che è il primo che ho letto.
E vi dico subito una cosa: esperimento riuscito!
Io sono eoni che ho letto Lovecraft.
C’era un epoca in cui se ti piaceva Poe poi leggevi Lovecraft. Credo di aver avuto 14-15 anni.
Ed è inutile, non ti piace, Lovecraft a quell’età. O meglio, ti piace, ma non nel modo giusto.
Quella cappa di parole, quella densità, non si hanno le armi per levigarla e godersela.
Poi, via via, magari ti capita di leggere altro, e se ne capisce la grandezza.
Quindi è un po’ come se non l’avessi letto, Lovecraft.
Non nel modo giusto, per lo meno.
Ecco che questa graphic novel: Lovecraft Antologia Vol. 1 mi aveva fatto un sacco di curiosità, soprattutto perch° mi facevo due domande:
Come fare a tradurre in fumetto le sue storie, che sono fatte soprattutto di clima, di ansia, di non-detto e sopratutto non-mostrato?
E, seconda domanda, come rappresentare in modo degno questo non mostrato, una volta che si è deciso di mostrarlo?
Insomma… era un compito difficile, quello dato a questi autori.
Le storie scelte erano queste:
- Il richiamo di Chtulhu
- L’abitatore del buio
- L’orrore di Dunwich
- Il colore venuto dallo spazio
- La maschera di Innsmouth
- I topi nel muro
- Dagon
In pratica le più celebri e di argomento diverso. Bene! All’inizio avevo quasi storto il naso ma poi ho capito che la scelta doveva basarsi su queste, per un omaggio degno.
Poi alla fine, le risposte sono arrivate da un fatto: chi è stato chiamato a interpretare queste storie, le conosceva e lo ha fatto in modo decisamente rispettoso.
Ci sono stili diversi, di disegno e anche di sceneggiatura, c’è chi ha usato molte parole di HP e chi meno, basandosi soprattutto sulle immagini. Ho forse apprezzato di più questa seconda idea, perché alla fine, a leggerlo nel fumetto, il parolio di Howard, appesantisce, anche se è piacevole, perché ti fa ricordare il racconto. Qualche vuoto, invece, accompagnato dalle immagini, potrebbe portare a interpretarle in modo diverso, le storie di sempre del solitario di Providence.
Insomma… bello! Se avete qualche appassionato che ha letto tutto, e volete un regalo di Natale, fateglielo, perché è un bel regalo. Anche nel caso uno avesse da criticare il modo con cui sono state stese le sceneggiature. Io no. Nulla da criticare, perché me lo sono goduto e alla fine mi è tornata voglia di rileggerlo, che è sempre una bella cosa.
I disegnatori sono tutti diversi, e gli sceneggiatori quasi. Solo uno ha firmato due episodi.
Ovviamente, parlando di fumetti, vi butto qualche disegno che ho trovato in rete. Tanto perché vi facciate un’idea. E basta così: chiudo baracca, vado a pigliarmi una birra, le patatine, il libro di Alessandra e cerco di ficcarmi nel letto e di non ronfare sul libro e sugli occhiali per poi svegliarmi alle 4 e non dormire più. Lovecraft mi aiuterà.
Ah, dimenticavo, tra gli altri effetti di questa graphic ci sono:
– l’avermi spinto a cercare i miei vecchi libri di hpl
– l’avermi spinto a tentare di comporre una poesia usando solo le parole della famosa frase in cui anche la morte in strani eoni blablabla
– l’avemi spinto a disegnare dei mostri.
Non sono riuscito in nessuna delle tre imprese, 🙂
GiovanniMarchese
In questa collana esiste anche un secondo volume di adattamenti a fumetti di racconti brevi di Lovecraft. Li ho letti entrambi, qualcuno è meno riuscito, forse, ma nel complesso ottimi lavori. Si, pure io ho voluto rileggere i racconti originali riscoprendo un autore incredibile. All'interno della stessa collana poi sono usciti anche gli adattamenti dei romanzi, li ho letti e posso assicurare che il livello è ottimo. Fedeli agli originali e, anzi, con qualcosa di particolare conferito dallo stile del disegnatore che te li fa apprezzare di più. Letture stra-consigliate, credimi.
gelostellato
Si, infatti l'altro libro è proprio il volume due, che mi è piaciuto allo stesso modo, direi. Vero che c'è qualcosa che piace di più o di meno ma ci sono stili decisamente diversi e credo sia inevitabile. Ho visto che ci sono anche un sacco di adattamente di poe, tra l'altro, e altre cose di genere. Figo!