Fiume giallo
Il fiume ingiallisce Segnato dai topinambour. Cicatrizzato l'ondeggiare del vento Sul volto della nostra disattenzione Diradiamo gli affetti Discerniamo il prezioso dal futile Perdiamo sempre meno tempo Non avendone più. Siamo noi, quelli che non invecchiano Noi quelli che ricordano. Falene inattendibili quanto il loro volo Abbiamo comodità che non funzionano Mai
Soi stuf
Soi stuf, Stuf di chei che a ridin, intant che mi fevelin E ancje di chei che a fevelin Masse o masse svelts Soi stuf Stuf di chei che àn lis sachetis Lis sachetis dai bregons plenis di resons E soi stuf di chei che a àn di vietâ vietâ
“Due racconti ottomani” di Cristiano Caracci***
Confesso di aver recuperato questo libro, e non solo a me ma anche a Pablo, perché ero curioso. Curioso del fatto che questo libro è stato scritto da quello che chiamo affettuosamente "il mio avvocato". Ed è sempre divertente quando mi chiedono
“La solita zuppa e altre storie” di Luciano Bianciardi****
Avevo aperto questo post tipo un mese fa. Poi non ho mai scritto nulla, ci sono state le ferie non ferie, lo stress, i propositi camionistici, un nuovo lavoro e primo, i pokémon, e altre cose che non ricordo. Soprattutto cose che
“L’ultimo dio” di Emidio Clementi****
Dovrei fare altre cose, come sempre. Ma in qualche modo ho voglia di tornare a scrivere qui, e non dei libri più vecchi, letti, ma di questo ultimo, finito, che è un libro strano e bello e conosciuto sicuramente per
Geometrie alle porte del mattino
Si torna, si torna, A chiedere dove va, o dove sta, Tutto questo non dormire Tutto Questo non svegliarsi in tempo Non arrivare Non mangiare i piedi agli alberi e seminare Cuori maturi. Si torna qui A passeggiare sui viottoli di menta E lime Sulle penisole di sabbia e cenere Per avvistare