“Isulis” di Stiefin Morat****
Raramente parlo di libri di poesia, su questo blog, anche perché raramente ne leggo. Non ho tutti gli strumenti per apprezzarla, e spesso, insomma, rischierei di annoiarmi. Però mi piacciono le parole, e i suoni, e il raccontare con melodia le
Imponderabile (pukk-it)
Imponderabile Pamela moltiplicò mentalmente il dato di base P per 3 e aggiunse P ridotto del 40%. Il risultato era buono, ma migliorabile, così raddoppiò la cifra e divise per 8. Fu una buona intuizione, frutto dell'esperienza. Contò gli oggetti sulla grata di metallo, verificò il
“Dopo lunga e penosa malattia” di Andrea Vitali**(*)
Dovrei scrivere questo post, ma lo finirò dopo, ma intanto lo comincio e poi volo via, anche io, come l'uccellino biscottoso della mia colazione. Sì, voglio pigliare la bici, canottierato e nonostante il ginocchio gonfio, e andare nel campo a
Gatto a colazione
Mangio un gatto per colazione. Resta accucciato e immobile E non c'è nemmeno un primo morso, Non c'è la presa di coscienza delle membra spappolate da calore Morbide e sfatte sul pavimento Liscio e metallico del cucchiaino. Il gatto non è solo. È la volta del
Il grano miete
Il grano miete Filo spinato e nuvole. Spighe piegate.
Misuris moris
Cinc di matine sul antîl di cjase. No si decît a plovi, No si decît il timp metint lis çavatis cul dêt. Poiât sul pedrât Si disfrede svelt un libri Di poesiis e un tè. Si mudarà in aghe flape il nûl, E il dûl di un
"Brevi racconti di un grande maestro" di Jaroslav Hašek***
Io ogni tanto leggo cose strane, lo sapete già. Soprattutto quando le trovo in giro, nei mercatini, e soprattutto se sono racconti, e soprattutto se sono brevi. Quando poi, 'sta cosa me la dicono già in copertina, nel titolo, e vedo
Annegamenti
Metto la testa sott'acqua. Resto giù, resto fermo, Le onde sbattono sulle spalle. Ascolto di un identikit. Lo ascolto più e più volte, senza riconoscere nessuno. Dice che i cuori rotti generano pioggia. Io ho la testa sott'acqua, non mi preoccupo. E potrei avere le orecchie piene
Chiari Scuri
Tra i Chiari germoglia una striscia di pelle grigia e sottile. Apre l'occhio e una pupilla Di decine e decine di metri si imbelletta E sazia di fuochi d'artificio e orchidee. Gli scuri si ritirano, timorosi e intimoriti. Mettono su un confine frastagliato, Un muro di
Eserciti differenziati
Guido scalzo. Ed è sempre notte quando guido. E misuro le persone in fanali e velocità. Per ogni finestra buia ho rubato una parola. Anfratto Metempsicosi Sgomento Partenogenesi. L'alba è un muro di nuvole, Malato di finestre, Incurabile. Passo in rassegna un esercito scricchiolante In uniforme azzurra Abiti leggeri Davanti alle porte, ai portoni, Agli