“I libri di Play Man 19 racconti” di AAVV***

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“I libri di Play Man 19 racconti” di AAVV***

Ho deciso di leggere i racconti in bagno.
Giro molti bagni, è vero, ma in quello dove capito più spesso, sulla sedia vicino, ci poggio un libro coi racconti.
Il racconti sono letture da bagno, e non necessariamente perché facciano vagare, e nemmeno perché finiscono presto. Semplicemente perché sapendo che sono racconti, vuoi oggi, vuoi domani, sono sicuro che anche qualche riga vale la pena leggerla. 
Su un libro non posso fare questo ragionamento.
Ecco, detto questo, aggiungo che è un grande onore essere un libro da bagno, perché quei libri sono privilegiati: so che li leggere in tempi brevi. Quelli del comodino, per dire, sono invece quelli più a rischio d’essere dimenticati.
Perché vi dico ciò?
Perché un mesetto fa, anche più, quando ho preso questa decisione, e ho anche riordinato i libri da leggere (viaggiamo ancora sulle centinaia, quindi figuriamoci) ho piazzato tutti quelli di racconti in un unico scaffale e ne ho scelto uno.
Ho preso questo, perché a leggere i nomi… Sciascia e Soldati, Malamud e Cheever, Tenessee Williams… e pure un racconto di Maurizio Costanzo, boh, mi sono detto, lo leggo, mi sembra una cosa buona.
Comincio a leggere e qualcuno è discreto, qualcuno è ingenuo, qualcuno boh, si legge, ma non esalta. Comunque si leggono, va. Non c’è niente di orribile che mi fa venir voglia di gettarmi mentre tiro l’acqua. Quando ormai ho superato la metà mi dico: “Oh, ma possibile che in un modo o nell’altro parlano di sesso?” E mi viene un dubbio.
Guardo la copertina e… leggo ciò che fino ad allora mi era sfuggito: I libri di Play Man! 
Ahahahahah, ma si può? Sì, evidentemente si può, e devo ammettere che se non fossi stato stordito come sono, forse, non lo avrei iniziato, anche perché alla fine è abbastanza lungo, e insomma… ci ho messo un po’. Facciamo che vado elencando.

  • + Il racconto sciasciano, su Aleister Crowley, lo avevo già letto nella raccolta, ed era carino, poi,
  • + bello il primo, di fantascienza, di Kingsley Amis, Qualcosa di strano.
  • +- Leggibile, anzi, quasi interessante, quello di Bevilacqua, I frammenti di Elsa.
  • + Molto bello Il quarto allarme, di John Cheever.
  • – Inutile e ingenuo quello di Costanzo, Ma l’amore no, ma perdonabile.
  • + Surreale e spassoso, con un prete assurdo che deve vendere figlie e tromba come un riccio, quello di Giuseppe D’Agata, Non commettere atti impuri;
  • – Non mi è piaciuto, perché l’ho trovato banaletto, quello di Oreste Del Buono, con un dialogo stereotipato tra due donne, (ma forse è semplicemente datato, visto questa raccolta è del 79)
  • + Breve e straniante La fuga, di John Gardner, molto intenso.
  • – Stufoso Un letto a Parigi, di Herbert Gold
  • Harvey Jacobs, invece, con Ma che cosa hai fatto, mi è piaciuto molto, anche se si passa dal serio al fantastico, con un uomo che vede la sua vita stravolta dal gatto della sua amante.
  • Nudo di donna, di Paolo Levi, non mi ha detto niente, me lo ricordo ma anche no. Venezia, ecco, un pittore, boh, un sosia… fine.
  • + Moralissimo e tristissimo quello di Malamud, che comunque è un bel racconto, tra i migliori
  • +-  lungo e triste Un regalo per Eloise, niente di che, ma leggibile, di Ugo Moretti
  • + Originale, fatto tutto di lettere con tono ufficiale, quello di Umberto Simonetta, Fortunatamento un equivoco.
  • Giorgio Soavi, con Tennista, non mi ha detto granché
  • + Mario Soldati, invece, con una storia che ficca dentro Charlie Chaplin, si conferma scrittore di razza, perché gli credi, che lo ha visto in un night a Torino.
  • +- Psicologico, forse troppo, quindi un po’ pallosetto, Ombre rosa, di Franco Valobra,
  • – Stupidino e vagamente irritante quello di Carlo Villa, Con una semplice C
  • + Molto bello, infine, quello della Tenessee Williams, Buon 10 agosto, che riesce davvero a creare dei gran bei personaggi.
Bene. E direi di chiuderla qui. Non so a cosa può servire parlare di una raccolta di Play Man del 79, ma che ne so, magari vi capita sottomano uno di questi racconti e vi chiedete se vale la pena leggerlo o meno e qui avete un parere. Fine. Ora posso riporlo. E sulla sedia del bagno ho già questa!

Comments

  • 1 Dicembre 2015

    Buona lettura allora… mah…ogni tanto vedi di cambiare stanza !! Ciaooo

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