“Alieni Coprofagi dallo Spazio Profondo” di Marco Crescizz (epub)***(*)

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“Alieni Coprofagi dallo Spazio Profondo” di Marco Crescizz (epub)***(*)

Questo è un libro di merda.
Un ebook, di merda, per essere precisi. 
Lo ha scritto Marco Crescizz, si intitola Alieni Coprofagi dallo Spazio Profondo e lo ha pubblicato la Vaporteppa, e io vi dico due cose.
La Vaporteppa è una casa editrice con un sito bellissimo, e con una filosofia figherrima (era da un po’ che non lo dicevo, e forse vi mancava) e io dopo aver bazzicato un po’, qua e là, nel suo sito, ho deciso due cose.
Che leggerò qualcosa d’altro, prima o poi, sul mio lettore, di codesti steampunkoidi vaporosi eroi.
E che pubblicherò con loro.
Voglio!
Non so cosa, non so come, e lo dovete intendere un po’ come quel film con quel titolo assurdo che incarna un intero decennio e che è “Sposerò Simon le Bon“: “pubblicherò con Vaporteppa”.
Adesso, anzi, mi prendo un foglio bianco e comincio a scriverci cose da fare nel medio periodo, che ne ho parecchie, e una di queste è scrivere a ‘sti qua.
E chiaramente, se non mi credete, andatevi a vedere da voi il vaporteppistico sito e giudicate.
Magari a voi non piace, e in effetti, a me, i dintorni della fantascienza pura non è che fanno impazzire, ma alcuni anditi, alcuni pertugi, ecco li adoro.
Non gli alieni che mangiano merda, quelli no, tranquilli. Non scriverò di cose così.
Anche perché non ho poi di questi gran problemi con la merda, e anzi, sono uno che la vive bene, per dire, lo stronzo che ho fatto poco fa, dopo la bella corsa per i campi e post pizza galattica maxi di ieri sera ecco… era da fotografare e ci ho pensato seriamente. 
Solo che poi non avevo il numero di Crescizz e non l’ho fatto.
Non ho realizzato che gliela potevo inviare via mail, la foto.
Sarà per un’altra volta, dai… non farò lo stronzo. No, cioè, intendevo che farò lo stronzo ma non farò lo stronzo non mostrandolo… insomma, avete capito.
Oh… finito il cd. Aspettate che lo cambio…
Ecco. Ho messo i Duran, così, per restare in tema di B-movie e anni ’80. 
Si, perché questo libro di merda, in cui le feci sono grandi protagoniste, è proprio un grande e bellissimo omaggio a quel tipo di film e di fantascienza. Lo spiega Crescizz stesso in una piacevole e sincera post-fazione, in cui ci dà una bella cornice dei perché e dei per come. Non è facile rispondere alle domande del lettore che il lettore non sa di avere fatto, e nella post-fazione lo si fa.
Ma diventiamo un po’ più seri.
L’ho finito stamattina, questo raccontone da 97 pagine, per un tretamila k, durante l’ora buca di ricevimento genitori, Mi ero lasciato dietro, stanotte, solo l’epilogo, e ho iniziato a leggerlo pochi giorni fa. Per me, leggere un ebook in pochi giorni, vi assicuro che è pochissimo. 
Ed è un racconto di modalità Take it easy, sapevatelo!
Ve lo dico subito, perché sappiate che se volete una storia avvincente di fantascienza, assolutamente fuori dalle righe e trasversale, con degli alieni che si drogano con la merda e un ciccione inetto e smidollato che diventa, con l’aiuto di Schwarzy, un eroe (no, non nel senso integerrimo del termine) ecco… questo è il libro che fa per voi. 
E vi dirò di più, questo secondo me è un ottimo lavoro dal punto di vista del montaggio e della costruzione delle scene. Niente di trascendentale, eh, siamo di fronte allo schema classico di una sceneggiatura ben riuscita, con il vogleriano viaggio dell’eroe ben individuabile nel viaggio di Nunzio, il nostro protagonista, che viene, come nella più classica delle storie di fantascienza, rapito dagli alieni. Facciamo finta, per un momento, che non siate appassionati di fantascienza borderline umoristico-demenzial-splatteriforme (oh, ragazzi, sto ascoltando i duran del 2010… fanno proprio cagare, lasciatemelo dire. Mi sembra di tornare piccolino) ecco, questo racconto lo potete leggere lo stesso, e ve lo godete anche, e sapete perché? E’ fruibile, punto primo, e non annoia mai, numero due.
Al limite arrivi alla fine e dici “bah… chemmerda” (nel senso di tutta quella contenuta, ovviamente) ma non lo dici con acrimonia, e anzi, lo dici con una certa tranquillità, perché il tempo per leggerlo non è sprecato, perché siete stati… intrattenuti. E un racconto che ti intrattiene e ti fa essere spensierato non è cosa da buttare, cari, no no no.
Okay… basta duran duran, cambio. Sapete chi ascolto adesso? I Guns! e mica una cosa a caso… Appetite for destruction, e perché secondo voi? Ma l’avete vista la copertina no? E che canzone c’era in Terminator? Sweet child o mine! E io me li ascolto, i gunners vecchi, gran disco.
Ma torniamo a noi. Terminator, si diceva. Arnold è dentro questa storia. Non chiedetemi come si fa a mettercelo ma c’è, ed è riuscitissimo, come innesto. E ci sono anche gli alieni cattivi, come quelli che siete abituati a pensare, verdi e ovaloidi, e ci sono le astronavi, e un cinese muscoloso che parla come Titti e che si chiama Chen (personaggio fantastico, lo ammetto) e c’è un ciccione. Un ciccione come diventerò io che mi sono aperto una birra e non sono nemmeno le quattro… vabbè, me ne fotto. Così come se ne fottono gli alieni di trattare bene le loro “Vacche da merda”, ovvero i ciccioni che rapiscono.
Della trama non vi dico nient’altro. Leggetevi, se vi va, la presentazione del libro, breve ed efficace.
Vi dico, perché sono un cagacazzi, una cosa che per un pelo mi stava fuorviando, ovvero l’inizio, con la presentazione del personaggio Nunzio, che lavora in ufficio ed è frustrato e soprattutto maltrattato, sfigato ecc… insomma, mi pareva di vedere un mix tra due personaggi di camera cafè, sapeva troppo di già visto. Poi per fortuna è cambiato e sono cominciate ad arrivare le cose, una alla volta, veloci, e non sono riuscito a riflettere più. L’unico altro appunto lo posso fare in una difficoltà nel cogliere le scene concitatissime della parte finale e più caciarone avventurosa del pezzo, ma forse ero io che ero talmente preso bene da tutto il merdeggiare che prestavo poca attenzione alla descrizione dei luoghi.
Ci sono, invece, belle trovate. Parecchie, direi. Niente di nuovo, ma tutto molto ben usato: dal modo di usare la abile chirurgia degli alieni, al mostro di turno, alle citazioni… insomma, chi sa apprezzare apprezza. E se siete appassionati di fantascienza, demenzialità, storie strampalate, avventure fantascientificose… beh, fa per voi, questo ebook fa proprio per voi.
Secondo me è tutto. Ho altro da fare, oggi, non ultimo lavorare proprio per ‘sto imbecille che scrive racconti di alieni coprofagi che sono belli da leggere. 
Chiudo dicendovi due cose che mi sono piaciute. L’ebook termina a pagina diciamo 97, ma invece le pagine sono 111. Chemminchia ci sarà, penso tra me e me, un po’ stranito. Ecco, la post-fazione, certo, ma poi ci sono altre due cose, di cui una, io, ho apprezzato tantissimo. La seconda è un invito a comprare, a condividere, a parlar bene di Vaporteppa, ed è fatto in modo bello, proprio come la penso io. Bisogna educare il mondo, a volte, e quelle parole sono in questo senso, nel modo bello di educare il mondo alla beltà. Quindi, cliccate su Vaporteppa e se vi interessa qualcosa, comprate o, soprattutto, parlatene, condividete ecc. 
La seconda cosa è invece una piacevolissima spiegazione del Duca sul perché di certe scelte di editing, tipo, per dire, il sè stesso scritto come l’ho appena fatto io. Bello! Ho imparato una cosa che non sapevo. E io, a chi mi insegna cose che non so, sono sempre grato. Fossero anche prese da alieni coprofagi!

Comments

  • 28 Novembre 2015

    Una cosa molto insolita che però piace anche ad un appassionato di fantascienza classica come il sottoscritto. 😉

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  • Anonimo
    29 Novembre 2015

    Bella recensione, grazie Gelo! Certo che le parentesi sul quarto asterisco te le potevi risparmiare, cazzo, con quello che ti ho pagato per scrivermela!
    Crescizz

    reply
  • 29 Novembre 2015

    Grazie! Su Vaporteppa, come ha potuto apprezzare anche Crescizz, non c'è censura: per poter assicurare di evitare qualsiasi forma di censura sui contenuti, incluso il "bias" del mio gusto (a me l'idea della merda all'inizio piaceva poco), e favorire l'esperienza dei lettori in generale (tra cui tante lettrici a cui la merda fa schifo, ma hanno adorato l'opera), la concentrazione del lavoro dopo aver deciso che un dato What If è appetibile è tutta sulla struttura dell'opera e sulla scrittura.

    Soprattutto sulla struttura, perché essere Fantasy o Fantascienza è un "di più" che non deve escludere il voler essere una storia (a livello drammaturgico, diciamo) ben fatta in senso generale. Un grosso limite del genere che ne impedisce la fruibilità a chi non è amante del genere: con un po' di sforzo è possibile scrivere narrativa di nicchia e con temi e contenuti molto particolari (hard scifi, merda, fatine ecc.) senza che questa rimanga vincolata a piacere solo al piccolo pubblico a cui l'argomento interessa maggiormente.

    Come spiegai a Crescizz mesi fa, ci sono storie in cui il sesso ha uno scopo e diverse scene esplicite costruiscono l'arte del dramma nell'esplorare l'arco di trasformazione del personaggio (poco importa della minoranza sessuofobica che grida allo scandalo sempre e comunque) e altre storie in cui anche solo una è di troppo e va tolta perché gratuita. Idem parlando di violenza o di ogni altra cosa. Solo ciò che davvero serve deve rimanere affinché la potenza drammatica sia esaltata dalla snella eleganza. 🙂

    Con questo spirito vengono formati gli autori di Vaporteppa e seguite le opere: il Genere non autorizza a ragionare meno sugli aspetti drammaturgici (in senso di storia in generale, non mi riferisco al solo teatro), perché gli alieni che mangiano la cacca non hanno meno dignità artistica a priori del principe Amleto. ^__^

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