Tatsu (breve racconto horror)

tatsu

Tatsu (breve racconto horror)

Mi sgridano perché ho paura delle cose dove non vedo dentro.
Ma una volta ho ingoiato un ragno, dal cartone del latte e ora voglio bere solo dalle bottiglie di vetro. 
Persino le pozzanghere mi spaventano, soprattutto dopo che ha piovuto, o dove sono passati i trattori e sono color del caffellatte: penso che si potrebbe sprofondare, fino in mezzo al mondo. 
Nella sterrata piangevo. Papà, in piedi fra due strisce marroni, mi prendeva in giro e mi chiamava frignone. È saltato fuori un serpente gigante, coi baffi fini fini. Lo ha morso e lo ha schiacciato come il dentifricio. Entrava e usciva dalle pozzanghere e dappertutto cadevano pezzi di papà. Lui tornava e mangiava. Però sembrava tanto il mio drago di peluche, e così alla mamma, quando mi ha chiesto, non ho detto niente.
_________________ 
C’era l’horror t-shirt e io dovevo fare un disegno per la carte da gioco di Luca, ma siccome il disegno non mi veniva, e in effetti, proprio questo Tatsu, il drago del folklore giappo, non mi riesce, mi sono detto: ma tiè, ci scrivo un raccontino da cento parole e così poi lo mando a scheletri e mi ci faccio il disegno dall’ispirazione. Ecco, pioveva, e l’ispirazione sono state le pozzanghere marroni, che non sai mai quanto sono profonde… come tutte le cose dove non si vede dentro. E insomma, poi è andato anche bene, nonostante fosse stato per sport. Poi… delle pozzanghere marroni, ho ancora paura e scalzo, dentro, non ci camminerei. Ah, si può leggere anche in friulano.

Comments

  • 16 Luglio 2015

    No, ma io i tuoi racconti li comprerei a occhi chiusi, se solo ti decidessi a raccoglierli in un'anrologia!

    reply

Post a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.