Narragenda… la volete?
Nel 2014 ho scritto tre cose, su ordinazione, perché fossero pubblicate. Tutte e tre per Emanuele Delmiglio (quello di Arcadia), che non conosco ancora personalmente – potere e disgrazia del web – e che ora è all’oscuro di questo post che sto scrivendo e dei miei piani maligni.
Una di queste tre cose è un racconto corto corto, che ho deciso, senza chiedergli il permesso, di pubblicare come Piccola storia di gelo.
Si chiama Ammicca in agosto, ed è uno dei 53 racconti che troverete nella Narragenda, pubblicata da pochissimo e da regalare a Natale, se per caso regalate un’agenda a qualcuno.
E’ ambientato a Udine, da una chiesa con gli occhi, durante la settimana del mio compleanno. Così doveva essere, per i racconti dell’agenda.
C’è un racconto per ogni settimana, con qualche nome noto e molti no, ma che alla fine, che importa, di chi leggete cosa. Importa l’idea, ovvero l’idea di una storia per settimana e l’idea di regalare storie.
Alla fine, le persone che ci piacciono, sono sempre quelle che ci regalano storie, in un modo o nell’altro. Per questo a tanti di noi piace regalare i libri, anche fottendocene se piacciano o no a chi li riceve. Regaliamo storie, più che altro.
E allora mi son detto, la volete, la Narragenda?
Oh, certo, la potete comprare sul sito della Delmiglio, costa 13,00 e potete pagarla di meno se ne comprate di più. Ma io vi volevo proporre un’altra cosa.
Voglio andare a Verona, entro fine mese. Voglio andare a pranzo al Pepperone, se arrivo, o comunque voglio proporre a Emanuele di andare a fargli un saluto, e voglio comprarmi questa Narragenda. E se per caso anche voi la volete, potremmo fare così: la compro io per voi, e poi ve la spedisco, voi me la pagate con una ricarica sul cell o sulla scheda internet. Se siete in abbastanza, a volerla, magari ci sta che io la pago meno, convinco Emanuele a farmi lo sconto, io ci sto dentro con le spese del piego libri, voi la pagate solo dieci euri e io vi firmo il racconto e vi ci faccio un disegno da qualche parte (magari come quelli sull’agenda di mia mamma) e quando non diventerò famoso per aver ucciso più volte la noia o spiegato le vele al vento facendogliele capire voi diventerete ricchi di fastidio per non essere diventati ricchi. Figo, no?
E comunque, insomma, la potete sempre regalare a qualcuno e togliervi dal cazz un fastidio.
Fatemi sapere via mail e poi vediamo come fare.
Anche perché anche la seconda cosa che ho scritto sta in un libro che voglio comprare a Emanuele se per caso vado a Verona entro Natale. E’ una raccolta ispirata al Cavaliere senza testa, e si chiama
Il gentiluomo decollato. Questo costa 15 euro, son 270 pagine, ci sono le illustrazioni e io ho scritto un racconto medio, non troppo lungo e troppo corto e ce l’ho messo in Africa, il mio cavaliere senza testa. Ed erano tempi, quando l’ho scritto, in cui non andavano di moda le decapitazioni dei fanatici…
Anche di questo, sono curioso, e lo voglio leggere, sia perché c’è gente che mi piace e di cui leggerò volentieri, sia perché mi piace l’idea, di raccolta di racconti a tema, ispirata, che ribalti e riveda una leggenda conosciuta come il Mistero di Sleepy Hollow.
Insomma, se per caso volete pure questo e interessa anche a voi, con o senza agenda, ditemelo, che faccio un viaggio solo, ve lo compro, ve lo spedisco uguale.
Di questo non vi posso far leggere il racconto, ma l’incipit sì. L’ho riletto or ora e mi piace ancora, e a me che solitamente rileggendomi butterei via sempre tutto, allora vuol dire che è buono.
Il racconto si chiama “Mosche e polvere” e inizia così
L’animale sbuca dalla bruma, le narici larghe e fumanti, un chiarore attorno al pelo scuro.Ha la stazza di un lottatore di sumo, ma avanza abbassando il busto, molto più agile, poggiando sulla terra secca il dorso di quelle che è difficile chiamare zampe.
Sulla schiena si regge una figura slanciata, evanescente: le cosce magre strette attorno alla propria cavalcatura, la pelle lucida e nerissima. Ha di fronte una selva voci, paura, ordini, imprecazioni… uno scalpicciare di passi che mescola la polvere al buio.
La bestia, con un grugnito tremendo, mette tutti a tacere.
Il cavaliere brandisce una lama, il metallo brilla attirando su di sé l’occhio dei fucili. Il petto corvino è attraversato da segni bianchi, obliqui, tracciati con le dita. Segni di guerra. L’altra mano si stacca dal pelo folto e resta sollevata. Dall’oscurità, su entrambi i lati avanzano altri uomini, diversi soltanto nelle loro cavalcature. Montano leopardi, zebre, antilopi, persino ippopotami… Magri e scurissimi, aspettano un cenno dal loro capo. Quando la mano di questi si abbassa partono al galoppo, silenziosi, i machete a sibilare in aria. Una cosa li accomuna: non c’è testa sulle loro spalle. Vedono senz’occhi, gridano senza gole.
E poi, be’, vi avevo già parlato della raccolta sulle città del nord-est e sui crimini. Nove città e nove crimini. Questo l’ho già letto e in media mi è piaciuto. Alcune storie le ricordo ancora con vero piacere.
Anche qui, la mia storia è ambientata a Udine. Ritrovate la città, la friulanità e altre cose che finiscono in -tà. E’ un racconto lungo, un noir, uno di quelli dove alla fine è difficile trovare un colpevole… Mi era piaciuta, questa storia. Nero per N9ve, anche questo lo trovate sul sito della Delmiglio e anche questo, voglio cercare di scroccarlo a Emanuele, perché vorrei avere la copia cartacea, da mettere nello scaffale “libro con un mio racconto”.
Stesso discorso che per gli altri tre, se lo volete, ve lo piglio, e vediamo di fare un tutt’uno ecc.
L’ho già letto e recensito qua sul blog.
A proposito di blog… questo è un post atipico, ora. Nel senso che sto cancellando un sacco di cose e difficilmente scriverò post idioti di segnalazione, a meno che non si parli di libri. Voglio lasciare solo cose che restino, sul blog, ché mi danno fastidio quei post che invecchiano e i link si rompono e le immagini non si vedono e poi viene tutto brutto ecc ecc…
Quindi, ora che il blog è nuovo e sarà più bello e meno inutile, potete anche fare delle cose, come scrivere la vostra mail nella casellina là a destra per ricevere gli aggiornamenti via mail, oppure dirmi se avete un blog o sito che mi può interessare e volete metta qua dalla piovra, oppure potete comunque ridirmi che vi piace il blog in qualche modo. Insomma… avete un sacco di cose da fare, prima della fine dell’anno, e pure io, che infatti vi saluto e vado a rileggere – ma non ditelo a nessuno – il primo dei 22 racconti che ho scritto riguardo a un unico tema e che, forse chissà magari, prima o poi potranno essere il mio primo libro, se trovo un editore.
Riccardo Sartori
Se vai a verona, dimmi quando. Che se riesco magari Vengo a salutarti di persona, evitandoti pure l'euroeventotto del piego di libri. Per l'agenda, che poi ti dico quante ne voglio.
Ciao!!
gelostellato
ahggià, tu sei veneto, ettelodico si, che manco ti ti ho mai visto in faccia vera 🙂
Riccardo Sartori
Basta che non me lo dici il giorno prima… ����