Fun Cool! – 9^ edizione – I racconti in gara
1) La destra funziona
2) Circostanze
Luca andava alla grande, poi sua madre optò per l’aborto.
3) Frankenstein
4) Bill Doolin
5) Doppio colpo di scena
6) Via dalla pazza Terra
7) Sinossi
8) Vorrei che tu venissi
9) Fra le viscere
10) Giungla metropolitana
12) Analoghi gesti, illogici guasti
13) La colpa è solo sua
14) Sale e pepe q.b.
15) Appetito post-atomico
16) Shinigami
La caduta fu breve, l’atterraggio morbido: quello che lo uccise fu che il resto del suo corpo era ancora attaccato alla ghigliottina.
Aveva capelli morbidi la Strana, talmente morbidi che non stavano nei fermagli, ciocche vive le si incollavano al viso come fruste e aveva il cuore duro, talmente duro che da quando le avevano strappato il figlio dalle braccia non aveva mai più versato una lacrima; camminava all’alba sul ciglio della strada ed era la Strana, perché i piedi le dolevano e continuava a camminare, perché faceva lavori da uomo per pochi soldi, perché in tutta la sua miseria aveva sempre la faccia in vista e gli occhi spalancati, mentre con la mano del cuore lanciava sassi appuntiti.
22) Tutti in scena!
23) Sono sempre stato molto curioso
24) Ultimatum alla Terra
25) Gioventù bruciata
26) L’ultimo Haiku
27) Web Cam
Si erano conosciuti nel forum di un sito per amanti dell’horror, c’era stato un feeling immediato, avevano gli stessi gusti in fatto di cinema, di musica, di cibo, di sesso; a entrambi piacevano i giochi a tinte forti così cominciarono a scambiarsi foto, prima esitanti poi sempre più audaci, dopo qualche giorno si ritrovarono seminudi davanti alla web cam, era diventato un gioco eccitante; finché quella sera maledetta, mentre Lui si slacciava i pantaloni pronto a mostrare di più, Lei non fece in tempo ad avvisarlo, scorse un bagliore metallico e poi una lama lo trapassò, frugando avidamente tra le viscere, alle spalle la fidanzata tradita che, col suo sguardo folle, la fissò dallo schermo del pc: «Sto arrivando da te».
28) Speme
29) Dagli occhi di una zingara
Senti, facciamo così, che tu esci a fare la spesa, mentre io sistemo il letto e metto a bollire l’acqua, così quando torni buttiamo la pasta e ti riscaldi subito, anche se fuori c’è tormenta, il tempo di metterti qualcosa di asciutto e la pasta è pronta, sì, mi sembra una giusta soluzione, non sarà mica un problema uscire con due gocce di pioggia, un po’ di vento, d’altronde qualcosa sotto i denti dopo tanto sesso ci sta bene, però non guardarmi così, adesso basta dai, dai, basta, dai, aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargh!
Lo seguo tra la folla rumorosa con moto di disperazione, ragionando, intuendo, sapendo che la distanza che ci separa è la materia di cui entrambi siamo fatti: lo raggiungo e lo sfioro, gli restituisco la cartella color senape salutandolo per l’eternità, mentre la mia giovane esistenza si strugge e indugia tristemente sul punto che metterà fine a tutto.
38) Memorie d’autore
39) Il possessore del Vuoto
41) La Soglia
Se mi piaci ti ignoro
Il giovane concorrente si mosse con cautela verso il palco, aggirando le statue secolari della grande sala in cui si svolgeva la premiazione, saltellando tra i cadaveri distesi sul pavimento di marmo, e raggiunse i giurati quasi scivolando sulla pozza di sangue ai piedi dello scranno, poi si voltò emozionato verso i fotografi ascoltando le parole del presidente della giuria che gli porgeva la mano, i grumi di rosso vivo che spiccavano sulla trasparenza diafana delle dita:
“E, come disse qualcuno, last but not least o anche gli ultimi saranno i primi, ecco a voi il vincitore… prego gli assistenti di preparare gli attrezzi per sublimare l’evento, ma prima un applauso per questa bellissima affermazione del nostro giovane artista, che, capirete, non riuscirà mai più a ripetersi in questo modo avendo raggiunto il suo apice…”
di Brunaccio
Roger smanetta assorto da ore con sintetizzatori e loops, Richard e David ondeggiano la testa seguendo il suono che si dilata, questa roba spacca, pensano, tocca a Nick andare a prendere le birre in frigo; gennaio 1973, troppo caldo per essere inverno, riflette spalancando una finestra, guarda fuori e la sua bocca forma una O sghemba, il tempo si ferma, la schiuma esplode dalle bottiglie e fa un lago sulla moquette: c’ è qualcosa di indefinibile ed antico, un gorgo oscuro e malvagio che si sta mangiando tutto il cielo su Londra e comincia ad inghiottire pezzo per pezzo la città, e lui si volta allucinato verso gli altri e grida perdìo che cosa abbiamo fatto?
Avrebbe voluto sbrilluccicare come il fighetto che tanto piaceva alla sventola del piano di sotto, ma doveva rassegnarsi a essere un banale e classico vampiro della Transilvania: fu così costretto ad attendere l’estate e, quando lei lasciò aperta la finestra in una calda notte d’agosto, si intrufolò nella sua stanza per farla a pezzi.
La sidelssia è una disalibità dell’appremindento di origine neurogiolobica, catteririzzata dalla difficoltà a etteffuare una lettura accurata e da scarse alibità nella striccura
Salvata proprio all’ultimo, esattamente quando i denti del giovane vampiro toccavano già il suo collo bianco e morbido; salvata da una voce imperiosa che aveva gridato da non lontano: “Idiota, sei così ingenuo da compromettere la tua immortalità, perché questa ragazza non è l’ultima vergine del villaggio!” e il giovane vampiro allora la lascò, e ad avvicinarsi fu il vecchio, sì, quello che al villaggio, da quando vi si era insidiato, era stato visto dai villici sempre con sguardi malevoli e antipatici, il vecchio che a quanto pareva conosceva l’identità e la reale natura del mostro che nelle ultime settimane aveva mietuto vittime fra le bambine del villaggio; il vecchio che ora, malgrado tutto, arrivava a separare il vampiro da lei, lei che pure fu presa da un senso di riconoscenza, e che stava lì lì per esplodere in lacrime e ringraziarlo, quando la bocca rugosa si aprì in un ghigno rivelando canini aguzzi e gialli, prima di sentirgli dire ancora: “Tu devi guadagnare l’immoralità con le vergini, delle quali al villaggio ne è rimasta una sola… ma io limmortalità l’ho già… lascia quindi a me quest’ancora tenera cagna in calore!”
Osservando il cadavere decapitato del suo nemico, si rese conto di essere l’unico immortale rimasto sulla faccia del pianeta e iniziò a soffrire di solitudine.
Procurati 6/10 di Gordon Gin, 2/10 di Aperol, 1/10 di Vermouth dry Martini, 1/10 di Fruit Vodka Pompelmo , mettici uno spruzzo di scorza d’arancia, trasferendo il tutto nel mixing glass, servendo nelle coppette da cocktail, decorando con un ciliegina e cercando di essere felice come una banana.
E fu sera e fu mattino: lo stesso giorno.
54) Narcofinanza
55) La velocità è nulla senza controllo.
Il guaio di lavorare nell’impresa di famiglia è che, anche se capisci che tuo padre s’è rincoglionito, oramai non puoi mollare, altrimenti il giorno che stira lascia tutto a quella lì e al moccioso nuovo, e infatti io ho continuato a presentarmi in falegnameria, a fare lo stronzo col marmocchio e a dire sissignore al vecchio masticando amaro: tiravo il fiato solo al sabato quando me ne andavo al mare, così la volta che mi sono ritrovato lo scimmiotto fra i piedi anche lì in spiaggia l’avrei preso a schiaffi; invece quello m’ha strizzato l’occhio e m’ha messo in mano una vongola mezza aperta, e giuro, dentro c’era una perla troppo grossa per poterci stare, roba che guardavo quella e vedevo quattrini, e dopo un po’ che mi lustravo gli occhi ho visto il moccioso che rideva in piedi in mezzo all’acqua e mi sono detto che, forse, qualcosa di buono in quel Gesù ci poteva pure stare.
Stava lì sopra lo strapiombo, sotto i piedi nudi sentiva pochi metri di roccia gelida prima del vuoto, qualche passo più avanti e sarebbero stati ancora meno, ancora un passo e non avrebbe sentito più nulla; un brivido lo scosse, si voltò e tornò a casa dove lo aspettava tutto ciò che lo aveva spinto lì.
61) Gaia
63) Uno strano account
L’appuntato si presentò davanti al maresciallo con una espressione da basset hound appena abbandonato da un padrone, e quando parlò le cose non migliorarono affatto dal momento che disse con la voce stridula dal panico: “Maresciallo siamo nella merda, mi dice come faccio a raccogliere prove se il nostro sospettato è una persona invisibile e impalpabile, visto e considerato che non è presente su Facebook o Twitter, tantomeno su Tumblr e Pinterest, men che meno su Google + o LinkedIn, non esiste su Badoo e Meetic e, ho controllato per scrupolo, neanche su Second Life e My Space, ma ha solo un account Bebo?”
64) Pacchi a sorpresa
C’è da aprire una nuova scatola, non sto più nella pelle, chissà se stavolta dentro c’è quello che voglio; è ben chiusa, la incido con il coltello e taglio in tutte le direzioni, non importa se rovino l’incarto; faccio tagli lunghi e tagli corti, tagli puliti e profondi; infilo le dita, tasto nervosamente il contenuto e lo tiro fuori: carne, cuore, fegato, reni, intestino; butto via tutto, questa roba sanguinante non mi interessa; cerco ancora ma non la trovo, niente da fare anche questa puttana non ha l’anima; per consolarmi stavolta mi porto via un rene e me lo mangio domani a pranzo, un pezzo però lo spedisco alla polizia in un bel pacco con un biglietto:”dal vostro Jack the Ripper”.
66) The last movie
Si dice che al momento della morte si veda la propria vita scorrere interamente davanti agli occhi, ma egli mai aveva immaginato che fosse proiettata all’incontrario: alla fine la luce che aveva visto per la prima volta all’uscita dall’utero fu inghiottita nuovamente da quelle calde tenebre silenziose.
Daniela Z.
Ecco il mio racconto, Raffaele 😉 abbi pazienza…ci sono per per divertirmi e per fare numero ;-)))
DOPPIO COLPO DI SCENA
Tintinnio di chiavi: precipitevolissimevolmente rifugiò l'amante nell'armadio; panico: il marito, dimenticato l'impermeabile si diresse proprio verso l'armadio; impallidita, inerme, rassegnata al peggio, non potè che svelare il suo piccante "scheletro": Laura, che languidamente uscì, nuda e scapigliata; lui senza scomporsi, ma alquanto intrigato, piacevolmente sorpreso ed un tantino arrapato, suggerì, "ma un triangolo, no?"
gelo stellato
ma scherzi!? Questi sono i miei preferiti! divertimento e volume! yeah!!!
Eddy M.
Certo che paint fa miracoli ultimamente… 😉
gelo stellato
ahahahahahahahahahah, eh, Gian lo sa usare benissimo!
Silvio Donà (bloggocomeposso)
VORREI CHE TU VENISSI
Vorrei che tu venissi, che finisse questa attesa, che si sciogliesse la tensione, che tutto fosse finalmente compiuto; vorrei che tu venissi, che la notte digradasse al giorno, che le stelle lasciassero spazio al sole, che l’alba ci trovasse addormentati; vorrei che tu venissi, che non fosse più ansia, più incertezza, più paura; vorrei che tu venissi e invece, porca puttana, hai visto: anche stavolta sono venuto prima io!
Luisa
La vedo ardua, tutti belli i racconti letti finora 🙂
Ciao
Luisa
Anonimo
il mio racconto Gelo 🙂
CUORE STRANO di Solo Mè (MLT)
Aveva capelli morbidi la Strana, talmente morbidi che non stavano nei fermagli,
ciocche vive le si incollavano al viso come fruste e aveva il cuore duro, talmente duro che da quando le avevano strappato il figlio dalle braccia non aveva mai più versato una lacrima; camminava all'alba sul ciglio della strada ed era la Strana, perché i piedi le dolevano e continuava a camminare, perché faceva lavori da uomo per pochi soldi, perché in tutta la sua miseria aveva sempre la faccia in vista e gli occhi spalancati, mentre con la mano del cuore lanciava sassi appuntiti.
gelo stellato
ricevetti e ficcai nel post!
federica d'ascani
Famo numero, và 😀
La ragazza, in procinto di maritarsi con il grassottello della quarta fila, si specchiò alla sua sinistra, sorridendo estasiata al suo profilo voluttuoso, mentre il fustacchio della seconda fila da destra le rimirava il culo e il dracula pallido e dentuto davanti a lei le tette; tutto sommato le recite scolastiche, nonostante si fosse arrivati già alla terza e ultima scena, avevano il loro perché: quello di costruire le mignotte di domani e i perdenti di oggi.
gelo stellato
un titoloooooo! a meno che il titolo non sia famo numero 😀
i wait 😀
federica d'ascani
ahahah ma sai che ci stavo pensando stanotte? ahahahah… Titolo:Tutti in scena!
gelo stellato
perfetterrimo!!!
Gordon
Ecco il mio contributo:
Gioventù bruciata
Nessuno si preoccupò della velocità crescente con cui i ragazzi attraversavano le varie tappe della vita, fino al giorno in cui i bambini cominciarono a nascere morti.
Massimo Bencivenga
L’ultimo Haiku
Il tenente di vascello amante degli haiku Adam G. Ficcadenti, G come Gino in onore degli avi capresi, si ricordò, sorridendo dietro la maschera e mentre apriva il paracadute, delle parole del suo vecchio, di quando, serio e compunto, iniziava la paternale con un figliolo ascoltami perché come Paganini non ripeto, ma paradossalmente lo faceva almeno una volta al mese, e cominciava ricordando ad Adam di dimenticare di essere uscito da Annapolis, di mettere in cantina il corso SERE (Survival, Evasion, Resistance and Escape), di soprassedere su tutte le minchiate e di ascoltare l’unico consiglio del rottame del Vietnam, un consiglio semplice peraltro, che lo intimava, in caso di incursione in territorio nemico, a fidarsi del sergente anziano, ossia di mandare all’aria i gradi e le gerarchie e di ascoltare la voce dell’esperienza, e Adam seguiva eccome l’omone Oliver Cartwright, che atterrò in territorio georgiano quindici secondi prima di lui, subito dopo, a valle di un breve cenno con la mano, il commando si riunì intorno ad Adam per osservare, in lontananza, l’oleodotto da sabotare nella Prima Guerra per l’Energia, e nessuno in quei momenti fece caso a un ululato lontano e sordo, o forse non vollero, perché avrebbe significato dar peso alle dicerie, alle leggende sussurrate a fior di labbra che riferivano di esperimenti russi con lupi e uomini condotti prima nell’isola maledetta di Vozroždenie, da qualche parte nel Mare d’Aral, e poi a San Pietroburgo, eppure forse l’ascolto avrebbe potuto salvare loro, perché poco dopo un gruppo di uomini-lupo, sì, uomini-lupo, li aggredì e fece strame di loro e del loro comandante, Adam Gino Ficcadenti, il quale si stupì molto che l’ultimo pensiero, mentre la bestia, chiamiamola così, gli rovistava le interiora fu un haiku, una cosa strana:
Gelo Stellato
e la luna rischiara
orrido lupo
CervelloBacato
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CervelloBacato
Lo schifo
Gli faceva schifo la fila interminabile alle poste, lo scontrino della spesa inchiostrato delle ore del suo merdoso lavoro, gli faceva schifo, ecco, pure il lavoro, e il suo capo figlio di papà viziato ignorante che gli fracassava le palle un giorno si e l'altro pure; anche i suoi gli facevano schifo, che non tendevano mai una mano in suo aiuto, e gli faceva schifo il bar in cui ancora non lo conoscevano bene e poteva permettersi di farsi fare credito, così da annegare nell'alcool lo schifo del mondo che per lui non aveva nemmeno un pezzo di fica in cui affogare il suo cazzo; vivere, questo, gli faceva schifo, e così penso alla morte: no, non nel senso che voleva amazzarsi, piuttosto nell'altro, quello della pistola in mano con cui decise di ammazzare tutti.
CervelloBacato
Oh, sto ipad mi fa impazzire… manca l'accento sulla o finale di pensò, perdonami. Argggh
Masca Micilina
Ecco il mio.
La Soglia.
Dentro di me la certezza del pericolo incombente fu palese e allora iniziai a correre; il corridoio sembrava infinito e la paura di non farcela mi attanagliava le viscere, correvo, correvo e la fine non arrivava, stavo perdendo la speranza quando finalmente andai letteralmente a sbattere contro la porta che avrebbe sancito la mia salvezza, invece le parole che udii giungere da oltre la soglia decretarono la mia implacabile condanna: «E' Occupato!»
aenigmistae
DSA
La sidelssia è una disalibità dell'appremindento di origine neurogiolobica, catteririzzata dalla difficoltà a etteffuare una lettura accurata e da scarse alibità nella striccura
kendalen
Meno male che l'hai ricondiviso su faccialibro, va… me ne stavo dimenticando! Sì, lo so, sono un bambino cattivo.
Eccolo:
Accontentarsi
Avrebbe voluto sbrilluccicare come il fighetto che tanto piaceva alla sventola del piano di sotto, ma doveva rassegnarsi a essere un banale e classico vampiro della transilvania: fu così costretto ad attendere l'estate e, quando lei lasciò aperta la finestra in una calda notte d'agosto, si intrufolò nella sua stanza per farla a pezzi.
gelo stellato
Ricevuti! Ricevuti tutti!
kendalen
Vedo ora un orrido "transilvania" con la minuscola. Si può chiedere una correzione al volo, mettendo la T maiuscola? 🙂
gelo stellato
ma certo! faccio subito!
Roberto Bob Orsetti
Per il Vincitore
Procurati 6/10 di Gordon Gin, 2/10 di Aperol, 1/10 di Vermouth dry Martini, 1/10 di Fruit Vodka Pompelmo , mettici uno spruzzo di scorza d'arancia, trasferendo il tutto nel mixing glass, servendo nelle coppette da cocktail, decorando con un ciliegina e cercando di essere felice come una banana.
Massimo Bencivenga
Uno strano account
L’appuntato si presentò davanti al maresciallo con una espressione da basset hound appena abbandonato da un padrone, e quando parlò le cose non migliorarono affatto dal momento che disse con la voce stridula dal panico: “Maresciallo siamo nella merda, mi dice come faccio a raccogliere prove se il nostro sospettato è una persona invisibile e impalpabile, visto e considerato che non è presente su Facebook o Twitter, tantomeno su Tumblr e Pinterest, men che meno su Google + o LinkedIn, non esiste su Badoo e Meetic e, ho controllato per scrupolo, neanche su Second Life e My Space, ma ha solo un account Bebo?”
Elisa Sala
Il racconto di Brunaccio numero 45 ha solo il titolo
Il racconto si trova sulle domande. Se ti va di inserirlo?