“Una coppia perfetta” di Joe R. Lansdale***

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“Una coppia perfetta” di Joe R. Lansdale***

Non è che sia proprio l’ora più adatta, per aggiornare il blog…
Ma non posso mica lasciare posto solo ai plagiatori di Poe, e poi, svegliarsi da un pre-sonno chiacchierando a blogspot, che poi la racconterà a modo suo agli altri, domattina, è comunque rilassante.
Oh, sì… dovrei fare altre cose.
Dovrei tipo preparare un minimo una lezione di domani, o sistemare delle carte malefiche, o ancora, dovrei molto molto, rispondere a qualche mail che.
Invece no. Aggiorno il blog, sapendo anche dove potrò ficcare questo libro, ora che la mia libreria dei libri di gelo è molto ma molto apposto! Eh sì, perché non ho calcolato, riempiendo gli scaffali, che quando alcuni libri sono fuori (nel senso di via, non nel senso di matti) è perfettamente inutile che mi sbatta a far quadrare gli scaffali, facendo sì che come alberi da frutto non stiano né troppo stretti, né troppo radi.
Quindi okay… dicevo, Una coppia perfetta, del buon Joe, autore che detiene il record di libri letti e parlati su questo blog, finirà là, nello scaffaletto pieno a metà di altri Einaudi Stile libero. Alla fine, continuo ad avere un debole per i libri dal dorso giallo.
Che poi, sempre parlando di libri, vi posso spettegolare altre due cose.
Una puramente personale, e cioè che finalmente possiedo una copia del Signore degli Anelli.
Ehm… no, lo so, lo so… era una mancanza imperdonabile, ma ora mi hanno permesso di supplire.
Non lo rileggerò, credo, ma è un libro che devi avere, in visione o consultazione. Non so perché, ma so che sta bene là, vicino al codex seraphinianus e al Serianni, come se fosse un libro didattico, anzichè di narrativa…
La seconda spettegolatura invece è più una notizia di servizio.
Ho comprato dei libri a mille lire (a un euro) della collana fantastico della Newton Compton. Lo so, ve lo avevo già detto sul faccialibro, ma mica tutti sono amici di faccialibro o della pagina del blog di gelo… E allora vi dico che ho ficcato tra i miei scaffali, roba presa da questo elenco di libri (7-10-11-12-15-16-18-29-48…). Ecco, ve lo dico siccome ce ne sono altre copie, di quelli che ho comprato io (e altre di Van Vogt che non ho comprato). Se per caso collezionate e vi interessano, fatemi un fischio. Ah, e se mi sapete dire, delle cose che ho comprato, quale merita di leggere (a parte lovecraft, che è questione affettiva) fatelo, che vi ringrazio con un alchechengi da otto quintali immaginario.
Okay… ma vediamo di cominciare a raccontarvi di questo nuovo Lansdale, visto che è da tanto che non leggevo roba sua e, soprattutto, non roba editorialmente recente.
Vi ricorderete del mio scritto su Joe R. Lansdale, forse, e se non ve ne ricordate non importa. Non interessa a nessuno.
Dico così perché oramai, Lansdale, sta pericolosamente viaggiando sulla china di uno scrittore che non ha niente di nuovo da dire. Oh, certo, può raccontarti una bella storia, certo, questa cosa la sa fare ancora bene.
Ma diciamo pure che sapendo dell’uscita – ovviamente con un occhio di riguardo per il Bel Paese – di alcuni racconti della serie Hap e Leonard, è impossibile non pensare che, alla fine, non saranno niente di che e non ci troverà nulla di nuovo.... e poi, alla fine, è esattamente così.
Però non è del tutto una critica…. non lo è perché se tutte le operazioni commerciali che mangiano sugli scritti di Lansdale, dovessero essere più o meno così, questa ha il pregio di inserirsi du due personaggi amati, forse amatissimi, che non si vede l’ora di vedere in azione proprio per come li si conosce. Scanzonati e imprecisi, con la loro morale laterale, con la mira di Hap e i biscotti alla vaniglia di Leonard (mi raccomando, leggete Lionard) e con quella gran quaglia rossa di Brett e la super gaytudine di Lionard.
E queste cose ci sono, e vi posso dire che sono tre racconti, due lunghi e uno più breve, perfettamente godibili. Non aspettatevi i picchi di Rumble Tumble o di Mucho Mojo, né le scene esilaranti di Bad Chili... niente di tutto ciò. Forse c’è giusto il pezzo iniziale – Le iene – che parte in media res e ci regala un Leonard in formissima che pesta a sangue i soliti tre energumeni che lo fanculeggiano per la sua negrigaytudine infilandone uno con la testa nel muro con le risate conseguenti di un po’ tutti.
E Le iene, già che ci siamo, prosegue bene per quasi metà libro, con un’avventura abbastanza adrenalinica dove alcuni bulli a cui i nostri beniamini dovevano fare il culo si rivelano tutt’altro che bulli, ma qualcosa di peggio. Ovviamente, Hap e Leo, non baderanno a usare la mano leggera… rischieranno che gli facciano secco qualche caro, ma poi tutto si risolverà nel migliore dei modi (e il migliore dei modi, per loro due, è qualche cadavere)
Il secondo pezzo è quasi un interludio.
Introduce e descrive un personaggio, Veil, che è un avvocato che difende Leonard da uno dei suoi sport preferiti: picchiare o dar fuoco alla casa dei vicini casa, che sono degli spacciatori di crack. Carino, direi, ma molto più intermezzo riempitivo, che storia vera.
Si chiude con un terzo racconto, lungo e leggermente più complesso, che è quello che si avvicina di più ai territori della spy story, piuttosto che a quelli del puro noir. Una mira perfetta, si intitola.
Ma le ultime parole ve le dico domani, va, che son quasi le tre e forse è meglio che molli questo per fare altro…
Eccomi qua.
Allora… ho pensato che si fa un gran parlare, spesso, dei dialoghi Lansdaliani, e chi sono io per non farvi capire a che cosa ci si riferisce ? E infatti ecco cosa faccio prima di concludere il post. Vi scanno una pagina intera, iniziale, dove la poliziotta fa presente alcune cose riguardo al recente colpe di testa di Leonard… Eccola:

– Abbiamo un piccolo problema, – riprese Jane. – Insomma, nel momento in cui questo tizio se l’è data a gambe e Leonard gli è corso dietro, non si può più parlare di legittima difesa.
– Non volevo che tornasse dentro, – disse Leonard. – Lo stavo inseguendo perché temevo per la mia vita.
– Come no, – commentò Jane.
–  E quando l’ho raggiunto, mi si è rivoltato contro, -aggiunse Leonard.
– Vedi di stare zitto, Leonard, – disse Jane. – Ti conviene. L’aspetto più difficilmente conciliabile, per dirla con noi tutori della legge, è il fatto che Leonard lo abbia fatto voltare per poi picchiarlo come un tamburo. Lo ha afferrato per la gola e lo ha colpito a ripetizione.
–  Macché, – disse Leonard. – Solo due o tre cazzotti. E comunque, mi aveva dato del negro.
– E tu gli avevi dato dello stronzo, – disse Jane. – Stando a quanto ci hanno riferito i testimoni.
–  Ma è stato lui a cominciare, – obiettò Leonard. – E dovreste considerare la profonda offesa culturale connessa alla parola negro, quando è rivolta a un nero come me. Non ho altro da aggiungere.
– Ma non mi dire, – replicò Jane. – Sei nero?
– Fino al midollo, – disse Leonard.
Jane concentrò l’attenzione su di me. – Un tizio che ha assistito allo spettacolo, – disse, indicando un uomo che sostava davanti alla porta del club, – ha detto che il nostro amico che era lì per terra è stato maltrattato un bel po’.
– Spiegami cosa intendi con «un bel po’», – risposi.
– Dopo avergli rotto il naso e frantumato gli zigomi, per limitarmi a un esame a occhio nudo, Leonard si è impegnato a fargli saltare tutti i denti, e secondo quel signore laggiù, mentre lo faceva continuava a ripetere, e cito alla lettera: «Vedrai come ti verranno bene, i pompini».

Così almeno sapete che non è proprio un libro per bigotti, eh.
Comunque io la concluderei così, con un bell’elenco numerato che piace tanto ai precisini.
  1. Se non avete letto mai nulla di Lansdale, questo libro non fa per voi, e potete spendere il vostro tempo leggendo prima la mia vecchia cosa su Joe R. Lansdale, che trovate nella pagina delle gelofigate;
  2. Se avete letto Lansdale, ma non avete idea di chi siano Hap e Leonard, questo potrebbe essere anche un libro buono, anche perché sono delle storie non collocate – o quasi – temporalmente, e quindi non è che soffrite della sindrome del “dovevo cominciare dal primo”. Ma vi dico anche un’altra cosa. Questo libro costerà qualcosa come 15-16 euri e perché mai spendere questi soldi per una lettura non tanto lunga e sufficiente quando potreste usarli per comprarvi Rumble Tumble o Bad Chili o Mucho Mojo, che sono le migliori avventure dei nostri due sghangerati malandrini dal cuore tenero e i sani illegali principi?
  3. Se invece amate Hap e Leo, compresi quelli di Una stagione selvaggia e Capitani Oltraggiosi, allora vi dico sì, io sono contento di averli ritrovati in queste tre storie. Mi mancava l’odore dei biscotti alla vaniglia e i pugni e i calci che stendono quelli grandi e grossi…
  4. Questo è puro intrattenimento, non cercateci altro. Storie leggere, con dentro un po’ di violenza, non tanta, e abbastanza parolacce. Son libri da leggere sotto l’ombrellone… per capirci.
  5. Ah, se volete prenderlo seriamente, questo libro, a livello qualitativo ed editoriale, rassegnatevi, è bocciato. E’ la solita becera infame operazione editoriale Einaudi per tirar su grana scavando nei cassetti di Joe e tirando fuori abbastanza parole per farci un libro, soprattutto ai pitocchi che vivono a credito con Lansdale… Io do molta poca colpa all’autore, di questo pubblicazioni… it’s business, di cosa stupirci?
  6. temo di aver invertito le lenti a contatto… sono proprio un rincoglionito. No, non c’entra con Hap e Leo, ma volevo dirvelo, per allietarvi il venerdì!
Basta, me ne vado a lavorare, che son stratardi
Ciao cari!
Per acquistare:

Comments

  • Vampiro
    10 Maggio 2013

    mah, diciamo che ho letto sotto un cielo cremisi e devil red.
    sotto un cielo cremisi spacca di brutto, con azione e humour nero davvero su ottimi livelli, mentre devil red l'ho trovato veramente spompo, quasi come se il buon joe fosse stato costretto a sfornare un seguito e infilarci controvoglia di nuovo vanilla ride.
    alla fine penso che comprerò sto libro usando tutti gli sconti feltrinelleschi a disposizione, giusto perchè ormai sono affezionato a hap, leonard e brett.

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    • 10 Maggio 2013

      MA SI, sotto un cielo cremisi è piaciuto pure a me, ma non è paragonabili ai classiconi,.
      devil red mi manca, così come altamente esplosivo, ma diciamo pure che non è che ho tutta sta fretta… 🙂

      reply
  • Anonimo
    13 Maggio 2013

    Il mio primo Lansdale è stato Rumble Tumble: colpo di fulmine.
    Poi nessun altro tra i suoi libri mi ha preso così tanto, salvo forse Freddo a luglio, La sottile Linea scura e alcuni racconti di Maneggiare con cura.
    La serie di Hap e Leonard, poi, sta via via sprofondando.

    Ah, colgo l'occasione per linkarti l'articolo Lansdale che ho scritto su Nonciclopedia: http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Joe_R._Lansdale

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    • 13 Maggio 2013

      ahahaha, okay, la pagina di nonciclopedia lansdaliana è una figata, bravo 🙂

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  • 18 Maggio 2013

    Leggerò sicuramente 'sto libro, ma commento per un altro motivo, ben più fondamentale.

    TU POSSIEDI UNA COPIA DEL CODEX SERAPHINIANUS???

    maledetto. tu non sai quanto ti invidio.

    reply
    • 18 Maggio 2013

      sì, io. lo. possiedo.
      Io l'ho anche "letto"
      Io, prima o poi, lo tradurrò. 🙂

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  • 18 Maggio 2013

    Di Hap e Leonard ne ho letti due o tre (ricordo "Rumble Tumble" e "Mucho Mojo"), erano belli…anche se c'è da dire che mi scoccia abbastanza che Lansdale faccia tanti libri per questa saga. Sarà che dopo aver letto i tre del Drive-in spero che prima o poi farà uscire qualcos'altro di tanto delirante…

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    • 18 Maggio 2013

      beh, ma di delirante ci sono quelli della serie delirante, tipo quelli con la foca, non me li ricordo, Londra tra le fiamme e altri, però non sono allo stesso livello, anche se a me hanno divertito.
      con mucho mojo e rumble tumble ti sei beccato i due migliori, fatti anche Bad chili e sei a posto, the best della serie è tuo!

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    • 23 Maggio 2013

      Quelli me li sono persi! Me li leggerò 😀 (Londra & co)

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