Resti senza

Resti senza

Le parole, strani animali di pelle
Trasparente e code d’aquilone.
Le parole che frullano via,
L’occhio forastico,
Le gambe stanche e il broncio
Accennato.
Ed ero girato, 
Voltato,
Tra un brutto voto e una sala d’attesa,
Tra un ascensore e un treno,
Tra un paio di mutande sporche
E mani anche troppo pulite,
E loro
Non c’erano più.
E io
A ritmare il passo
Battere le dita
Sui numeri e sulla plastica
Vederle addormentarsi piano, nel mio letto, 
Dietro un vetro lucente sul mio cuscino di perle
E al mattiino
Non ritrovarle,
Nè poterne rincorrere il profumo.
Resti senza,
Come il fiato, le idee, i soldi, la pazienza.
Resti senza e ti accorgi che hanno fatto posto
Lasciato spazio,
Raccolto inviti che non potevano declinare.
A te resta il silenzio,
Una canzone, un libro
Le parole di chi ne ha ancora, ma ti accorgi
Che sono quelli di cui ti sei sempre
Liberato.

Comments

  • 17 Dicembre 2011

    "A te resta il silenzio,
    Una canzone, un libro"

    In pratica ti resta il meglio 🙂

    reply
  • 17 Dicembre 2011

    Il tuo mister è un filosofo 😉

    reply

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