Luglio 2011

A volte cerchi le paroleTenere,Le mastichiE succhiate fino al midolloTe ne riempi le tasche. A volte mescoli miracoliE NutellaE non ne esce cheUn corvo biancoDalla lingua dorata.Lui parlerà per teDi fronte alle miniere dell'inquietudine.

Gli abbiamo dato un numeroScritto con uno specchioScheggiatoSulle paretiDello stomaco. Li abbiamo esplosiIn abiti stazzonati,Telefoni obsoleti,Cibi e bevande di cui non sospettanoL'esistenza. Non abbiamo avuto pietà,Rigore,Dedizione,Mira. Solo un'occhiata di sdegno,In tralice:Genitori altruiSotto il castello di carteDella nostraVanità

Ho cucito una gemmaPer ogni unghia,Una farfalla su ogni dente,Una teoriaPer tutte le follie che verranno.E ti ho cercataCon la linguaCome se dovessi scavarmi la fossa,E ti ho trovata,E fatta esplodereCome un fuoco d'artificio,Sorridente e muta, Tra le mie dita spappolate.Mi

Indietreggia,Sposta i piedi,Non danzare,Siediti su quel fiore,Non calpestare le formiche. Hai messo una mascheraCol tuo viso all'ombraDi un tuo pensiero.Ora ti guarda Pensosa,Si mangia le unghie,Sorride. Si crede te,Mentre progetta la fuga.