"Il Vangelo secondo Gesù Cristo" di Josè Saramago*****
La Elena mi regala sempre bei libri, va detto.
E lei so già che ora sta gongolando, e un po’ forse ha ragione.
Va detto anche, che “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” me lo sarei comprato, prima o poi, e lo stesso si dica per i libri di Saramago in generale.
Ne ho letti tre, finora, ma ho tutte le intenzioni di andare avanti e non fermarmi. Non è un autore facile, ogni sua lettura è come lanciare un dado: ci sarà sempre una faccia che non vedi.
E parlare di questo Vangelo, non è facile.
Ci sarebbero tanti, tantissimi aspetti da sviscerare. E’ un libro che nasce per far discutere, parlare, ricevere critiche, stimolare. Però penso che su questi aspetti abbiano già scritto tanto, e quindi potete andarvi a cercare quel tanto.
Io vi dico solo quel che mi viene, a oltre un paio di settimane dalla lettura, prima di riporlo assieme agli altri libri, con un senso di distacco e soddisfazione che solo i libri densi e pesanti, possono lasciare.
Forse è proprio in questo unico aspetto che la carta non si farà superare dal digitale. Il senso di possesso. Riporre un libro in libreria, come questo, ti riempie il cuore. Sei contento di possederlo. Non è una questione di toccare la carta, eh. Intendiamoci.
E’ una questione di visibilità. Di guardare lo scaffale, e sapere che li in mezzo c’è questo libro.
Ed è un peccato, lo dico a malincuore, vederlo in questa pessima, pessima copertina, e vederlo con le righine della Feltrinelli, piuttosto che con quel classicismo della Einaudi. Spero che il padrone mi paghi anche questa, tra le tante che dovrebbe pagare al nostro Paese. Me ne parlava proprio la Elena, credo, di come sia un po’ un peccato vedere pubblicato una entità narrativa massima come Saramago in queste edizioni così… non so, meno eleganti, ecco.
Comunque, a parte questa considerazione capziosa e personale, dicevo che è bello possederlo, il Vangelo secondo Gesù Cristo, indipendentemente dalle convinzioni religiose di qualunque tipo e dalle discussioni che potrebbe destare.
E’ letteratura, della più alta, pagine che senza un piffero di “a capo” si fanno leggere come un fiume, pur veicolando concetti e idee non certo semplici e monodimensionali. Puoi leggere la storia, di questo Vangelo, oppure tra le righe, Oppure guardarlo da lontano. O da vicinissimo, prendendo una frase e costruendoci sopra una teoria intera, un modus per interpretare la religione, le sacre scritture e tutto ciò che viene dopo e durante.
Ma parliamo del libro, anche perché ho ricevuto delle pressioni… 🙂
Mi è piaciuto, tanto per cominciare.
Mi è piaciuto tantissimo, quasi tutto.
In un momento mi sono emozionato. E se vi ricordate come sono fatto io, che nemmeno le cose più piagnucole o brutali mi fanno impressione, (mentre poi magari mi metto a piangere se mi schiacciate una coccinella), direi che è veramente un evento.
Ma andiamo per ordine. Anzi, per parole chiave.
Furore.
Dolcezza.
Inganno.
Spiritualità.
Mi vengono in mente queste, se penso a cosa Saramago è stato in grado di fare, raccontandoci la storia del buon Gesù, da quando è stato concepito a poco prima di finire sulla croce.
Una biografia che si tuffa in profondità, prende i fatti storici, li mescola con i fatti probabili, li rimescola alle sacre scritture, cerca di spiegare qualcosa, confonde in qualcos’altro e alla fine ti arrichisce.
E lo fa con una certa rabbia, furore, appunto, che è impossibile non provare mentre si legge. Un furore umano, di umanità storica. Leggere della condizione della donna, della dominazione romana, infilarsi nel punto di vista di Nerone, di Maria, di Giuseppe, del popolo, della Maddalena.
Chiedersi dove finisce il fatto storico e dove comincia la supposizione e accorgersi di non volerlo sapere.
Sono tutte magie, (Okay, vi evito la battuta sull’autore di nome SaraMago e sulle sue saramagie )
Vi devo fare qualche esempio, altrimenti non mi capite.
Pensiamo a Gesù, e alle cose che tutti sappiamo, e che ci hanno insegnato a dottrina.
Avete presente?
Ecco. Aggiungiamoci delle cose ragionevoli.
Per esempio, è ragionevole pensare che Gesù abbia tanti fratelli, che tra di essi, come in tutte le famiglie, ci siano rapporti di gelosia, o di preferenza; che uno si chiami Giuda, nome comunissimo, per l’epoca, (come Gesù, del resto); che il rapporto tra padre e primogenito sia molto più profondo e radicato, in una società patriarcale, che Maria, in fin dei conti, non abbia queste gran doti…
E i miracoli?
Certo, alcuni sì, ma altri?
Per dire, una prostituta come Maria di Magdala, più vecchia ed esperta, e intelligente, perché dovrebbe smettere di fare il mestiere, dopo aver incontrato Gesù? Quale risposta più ovvia, chiara, poetica e cristallina ci potrebbe mai essere se non “perché se ne innamora”?
E dopo aver letto il personaggio di Maria di Magdala, vi assicuro che è difficile nn farsi toccare emotivamente quando le due Marie, per caso, si incontrano. E’ un momento sara-magico… quelle 10-15 righe, quell’incrociarsi di sguardi, dopo che madre e amante del giovanotto figlio di Dio sono state costruite separatamente, costituiscono un qualcosa di meraviglioso. Sembra che l’energia delle due donne, si sommi e ne escono due personaggi che paiono fortificati, mitizzati, quasi – se non più – dell’eroe principale. C’è un’intera lettura dell’Universo femminile, lì dentro, dopo la contrapposizione continua a quello vincente maschile.
Ma questo è solo uno dei tanti momenti.
Ci sono decine di piccole perle. Preziosissime. E ripeto: non parlo di religione… parlo di furore, dolcezza, inganno e spiritualità letterari.
A me frega poco e un cazzo delle proteste e della polvere che può aver sollevato un libro come questo all’epoca. Solo un cattolico con una elevatissima sensibilità può scrivere un libro simile, e solo un idiota può non accorgersene. Niente angelo Gabriele? Niente concepimento misterioso? Embè? Cosa c’è di più divino di un concepimento ispirato da un’alba splendida?
Anzi, se non ci sono le cinque stelline, lassù, ma non è escluso che tra qualche giorno ci ripensi e ce le metta, è proprio perchè nell’ultima parte, nella lunga chiacchierata tra Dio, il Diavolo e Gesù, sembra quasi che Saramago abbia voluto strafare, con l’inserimento di elementi che avrebbero portato a critiche e pseudoscomuniche.
Dio diventa quasi un fumetto: incoerente, egoista, ingannevole, annoiato, imprevedibile e con più di qualche difetto piuttosto umano. Non si discosta dal Diavolo, che anzi, è una faccia dello stesso dado, e che forse ha solo un filino di coerenza e correttezza in più. Insomma. quella penultima parte, con il lungo dialogo in cui Dio espone/impone i suoi piani al figlio, costruendo il grande inganno vincente che sarà la crocifissione, mi è parsa eccessiva, quasi a voler mettere troppe cose “criticabili” una via l’altra, a stuzzicare la cattolicheria.
E’ un po’ furbetto, qui, Saramago. Gioca facile… mettere sullo stesso piano dio e diavolo è un trucchetto abusato e unirli lo è ancora di più.
Ma a parte questo difetto, che difetto non è, perché quella è comunque una parte scritta magistralmente e indispensabile per il finale, il resto rasenta la perfezione. (anche la spocchieria di fare l’elenco di tutti i martiri con le loro cause di morte, dicendo a Gesù “Ecco, questi sono quelli che moriranno per te: …” alla fine ha un effetto riuscitissimo, che ti vien voglia di chiudere il libro e applaudire.)
Basta.
Mi sono dilungatissimo.
Non volevo, perdonatemi.
Concludo dicendovi un paio di cose, poi basta.
E’ un libro che va letto, se siete cattolici, se non altro per mettere alla prova la vostra spiritualità e per dare qualche luce diversa ad alcune figure e ad alcuni fatti. I personaggi di Giuda e Giuseppe, soprattutto, e le vicende storiche della dominazione romana che sono motore e sfondo di tutto il cattolicesimo.
Ed è un libro che va letto anche se non siete cattolici, perché è una storia coi fiocchi, con una struttura, un’ambientazione, una costruzione dei personaggi, una abilità narrative davvero impressionanti.
Ha il merito, come libro, che a leggerlo con un minimo di attenzione, non ti lascia la stessa persona di quando lo hai cominciato.
Poi certo, per chi magari non lo digerisce prima di cominciarlo, lo sconsiglio, così come per chi non è in un momento spirituale…
Edit: dopo un anno e passa dalla lettura, questo libro mi è rimasto così addosso che ho deciso di aggiungergli una stellina.
Pressão Mulher
A parte SaraMago e saramagie, come a dire Serafini e angioletti
… i serafini, ognuno con sei ali, e due di queste ricoprivano il loro viso e due i loro piedi, mentre con le ultime due volavano – Libro di Isaia (6:1-3)
e dunque a parte anche la non conoscenza del portoghese: saramago = ravanello selvatico,
tutto il resto merita un applauso!
frank spada
Ah, Gelo, se non fosse per quella c dopo frega poco, ***** a te!
Emanuele Secco
Ma porca miseria… e dire che l'estate scorsa stavo per comprarlo…
E.
gelostellato
@pressao
confermo la mia totale ignoranza del portoghese 🙂 e quindi ora che so la cosa del ravanello selvatico hai aperto porte che neanche un muratore munito di mazza. 🙂
sulle saramagie, che ci vuoi fare, un po' di contrasto bisogna pur darlo 🙂
@frank
dici che mi dovrebbe fregare ancora meno delle critiche della Chiesa? vero, non dovevo nemmeno leggerle! 😉
@Emanuele
tanto sei sempre in tempo, ha di buono che è uno di quei libri senza data di scadenza: la storia è in piedi e attuale da 2000 e passa anni! 🙂
Anonymous
Vero! Vale più un 😉 di un generico 🙂 – vedi che ho imparato, Gelo?
Frank
Munzic
Certo che a invogliare a leggere e comprare libri sei un maestro. Dovrebbero assumerti nel reparto promozioni di una casa editrice.
Ciao pellaccia. 🙂
Eddy
Da grande appassionato di Religione potrei dirti che mi hai fatto venir voglia di leggerlo. Ma nel periodo poco spirituale che sto attraversando, credo che lo metterò in scaletta futura.
Grazie.
gretel
toh! me l'hanno regalato per "i miei primi quarant'anni" (cit.) e non ho mai avuto l'occasione di leggerlo: non che sia abbonata agli harmony, ma proprio in quel periodo è iniziata una serie di lazzi e mazzi che sta (forse) finendo giusto ora.
mi fa piacere conoscere qualcuno che l'ha letto, e mi invoglia a fare altrettanto: non leggo per intero il tuo post proprio per leggere il libro "direttamente" con i miei occhi…
**per referenze su una poster dal nome idiota chiedere a kung fu! 😛
gelostellato
@eddie
beh, se è così fai bene
anche se ti dirò che questo libro mette molte frecce all'arco degli atei 🙂
@gretel
benvenuta sul blogdigelo, tanto per cominciare
e fai bene a non leggere, anche se vai tranquilla: non faccio spoiler
però ora ti sei beccata l'obbligo morale di leggere il post a fine lettura libro 🙂