
"Il tornado di valle Scuropasso" di Tiziano Sclavi***
Sì, è vero, ogni tanto leggo il blog di Midian solo per vedere se legge qualche libro che magari posso scroccargli.
E questo “Il tornado di valle Scuropasso” di Tiziano Sclavi, era un librettino così piccolo, a sentire quello che diceva midiano, che gli ho chiesto di prestarmelo.
Me l’ha portato.
L’ho letto.
Oh, il tutto in poco più di una settimana!
Incredibbole!
Ed è rapidissimo, questo libro, davvero.
Una scrittura fatta di frasi brevi, brevissime, che spesso decidono di non toccare la fine della riga.
Midian diceva che si legge in un’ora, ma secondo me lui legge solo le vocali (per questo gli piace tutto) Io ci ho messo qualche giorno, ma effettivamente io leggo ai semafori, quindi non so chi è peggio.
Comunque… mi è piaciuto.
Una serie di immagini descritte in prima persona da un narratore che è, poi, l’autore, che descrive il suo delirio, in una casa in mezzo al bosco, con alieni nel giardino, in cantina, vicini di casa silenziosi, donne delle pulizie enigmatiche, un supermercato mezzo fantasma e allucinazioni, allucinazioni, allucinazioni…
Lo stile è indubbiamente particolare, è potrebbe starvi sul cazzo… però certe trovate, certe visioni, certe battute, rendono bene, e anche se, nel complesso, è una storia classica e banalissima, la sua esecuzione qualcosa lascia. Apro a caso e vedo di darvi qualche idea:
L’erba era alta. Avrei dovuto chiamare il giardiniere per tagliarla. E livellare le montagnole delle talpe.
Le guardavo.
Non c’erano buchi. Evidentemente richiudevano sempre la porta, rientrando.
Mi sono inginocchiato e ho cominciato a scavare.
La terra era umida e soffice.
Ho visto l’inizio di un piccolo tunnel che è subito crollato.
Ho scavato un’altra montagnola.
A un tratto ho tirato via la mano con un gemito.
Un dito mi sanguinava, ma non era un taglio profondo, ci ho avvolto un fazzoletto e ho ripreso a scavare con più cautela.
C’era qualcosa, là sotto.
Una bambola.
Una vecchia bambola con il viso di porcellana.
Il cranio era spaccato in due e mi ero ferito sul bordo della sua mente.
Carino, vero?
Inquietante, ma anche visionario/poetico. Certo, non è tutto così, e 14euro non li merita affatto. Però se lo trovate a metà prezzo, come ha fatto il Corà!, beh, dài, si può fare. Qualcosa vi lascia, se non vi aspettate niente. Il finale è telefonatissimo, ma non è certo la sorpresa il suo obiettivo.
A me non è dispiaciuto. Una lettura rapida rapida e rilassante, che se non altro ti proietta in uno stile particolare, non nuovo, ma non frequente; e soprattutto in quelle che, per un alcolista perduto, sono allucinazioni normali, che cuciono vita passata, vita sognata e vita inventata.
Anonymous
Bello, sembra interessante, prestamelo! XD
Silente
gelostellato
okay, te lo presto! 🙂
Michela
Belle le immagini, ma non ce la posso fare a leggere un intero libro così, mi fa venire il singhiozzo.
Però quella frase del "bordo della sua mente" è troppo bella 🙂
Sclavi mi ricordo che aveva certe uscite di tutto rispetto.
giudappeso
Quoto Michela.
L’ultima frase piace molto anche a me, è visivamente e concettualmente (due -mente, alé!) suggestiva, ma queste frasi brevi… no, non ce la posso fare. Già mi sono fatto le palle in coriandoli per leggere la trilogia dei sopramorti della Palazzolo (che invece piace al midiano), coi suoi pensierini e brevi periodi da SMS, quindi non vorrei ripetere l’esperienza. D’altra parte sembra intrigante (ma lo erano pure i sopramorti, all’inizio)… diciamo che se lo trovo in treno o c’inciampo in qualche modo, potrei dargli una possibilità.
gelostellato
ehi, ciccietto,
la trilogia dei sopramorti è piaciuta anche a me
e pure abbastanza
non me la denigrare
che a distanza di un par d'anni me la ricordo ancora benissimo
🙂
però non confondiamo
qui parliamo di poche pagine
mica un migliaio
quindi sì
un lettore medio
anche se dovesse venirgli a noia la scrittura
una lettura di un'oretta o due
la sopporta molto bene
e sì,
avete ragione sulla frase
è proprio figa
e anche l'idea di una bambola di porcellana sepolta nel giardino
è inquietante
tenete presente che scavava a caso, senza un indizio particolare…
🙂