Settembre 2010

Le case raschiano la golaCol soffio del caffè. Sputano soldati spettinati,Infermiere e cortigianeDagli occhi gonfiE il passo nervoso. Marciano al ritmo delle persiane,Delle cerniere,Del ticchettio delle unghieSui bottoni e le tazzine. L'inno sfugge alle radio,Sporco,Annoiato. Sul vessillo,Un segno zodiacaleSubito dimenticato.

La mediocrità ha cavalli velociE mantelli trasparenti. Me ne accorgo non tardi,Non dopo molto che è fuggitaLa mezzanotte,Col suo cesto di mele e zanzare. Allora dipingo un mappamondoIn faccia alla luna,Semino tempo,Raccolgo premura. Rincorro quei cavalli,Mentre altri cuscini,Sottomano,Dormono già