Marzo 2009

FraitRotPatocTant che la museDi une malatieCjocCul inzirliIn tes sachetisE un marimontDi criùreIntes ombrenisZornade lade cussìSledrosadeSmavideFinideIn tal cjadinDal timpDai agnsChe a vendin il cûlA la vecjaieDal spirt e da lis peraulis.

Di quelli come meChe delle nebbie cercanoSolo le suggestioniE delle ombre le tascheDove nascondereLe caramelleE le chiavi di casaDi quelli che pescanoParticelleE nomiE bicchieriE fotografano il buioLe cortecceLe rughe della manoDi quelli sbadatiChe graffiano gli occhialiPrima d'esser ciechi.

Avevi i piediSepolti dalle stradeE dai viottoliDalle altre vieInnesti come fugheGiungevano singhiozzi e malizieMa tuNoNon immaginaviPer non farmi immaginareNon piegaviIl capo alla buferaPer ridere dei miei inchiniAvevo timore delle ombreChe soffocavano le notti a maniNudeE il sole compliceDi un delitto