Blackout di Gianluca Morozzi***

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Blackout di Gianluca Morozzi***

Misteri del layout.
Questo libro data la sua prima edizione nel 2004, per Ugo Guanda editore con una copertina bluette che raffigurava una lampadina che ricorda vagamente un teschio. Adesso lo trovate nelle librerie con un’altra shiccosa copertina nera, con tanto di logo trendy che ricorda il luogo dove il libro è ambientato: un ascensore.

Onestamente, la vecchia copertina, benchè si addicesse al titolo, non si addiceva per nulla alla vicenda e, soprattutto, non si sarebbe mai fatta notare come quella attuale.

Il nero, si sa, dona alle vicende oscure e ai tipi oscuri, per questo, appena ho preso in mano il libro e ho letto la seconda di copertina ero già mezzo fregato. Il fatto che Morozzi fosse sulla mia lista degli autori italiani da leggere, prima o poi, ha fatto il resto.

Tra l’altro è stato il primo, dei libri destinati alle ferie, che ho preso in mano, perché prometteva una vicenda più che intrigante e posso già dirvi che non ha deluso le aspettative.

E siccome l’ho letto in pochissimo tempo ve lo dico in poche parole, che questo libro è una piacevole lettura.

Blackout non è un libro, ma è costruito come se si stesse scoccando una freccia con un arco.
All’inizio la mano cerca la freccia, nella faretra.

Magozzi descrive i personaggi, uno dopo l’altro, in tre istantanee che li presentano in tutti i loro chiaroscuri. Aldo Ferro: serial killer tanto efferato, quanto insospettabile; gestori di locali notturni, padre, marito infedele e spietato torturatore. Tomas: sedici anni, appassionato di musica con una canzoni di Springsteen addosso, in procinto di fuggire con Francesca. Claudia: ventiquattro anni, lesbica, la compagna in viaggio in Africa, mentre lei sbarca il lunario sculettando in un infimo bar di periferia.
Le dita sistemano la freccia sul filo

I tre personaggi convergono in un palazzo di 20 piano, alla periferia di Bologna, il giorno di Ferragosto e prendono l’ascensore assieme. Tra l’undicesimo e il dodicesimo piano l’ascensore si blocca.
La corda comincia a tendersi

Passano le ore e i tre si agitano “come vespe in bicchiere rovesciato”. Manca l’aria ed è difficile respirare. Le bocche si asciugano per la sete. Tomas perde il treno, Claudia la pazienza e Ferro sta per perdere la testa…
La corda si tende all’inverosimile, vibra.

È l’ottava ora. La tensione è alle stelle. Chi è dentro l’ascensore comincia a non essere più se stesso.
L’arco scocca la freccia.

È un attimo. Tutto esplode e si scatena, rapidissimo e imprevedibile.
La freccia sta per colpire il bersaglio.

Non c’è dubbio che la freccia stia per colpire, e il bersaglio è il lettore, e viene colpito, sì, ma non nel modo in cui si aspetta.
Schegge volano dappertutto, e poi si posano lentamente a terra.

La tensione cala e arriva un finale che non è come te l’aspetti. O meglio, sembra quasi prendere una direzione imprevista, ma che indispettisce, ma poi vira all’ultimo momento e le schegge che lascia sono di tristezza, più che di orrore.

Non ci resta che applaudire l’arciere.

Titolo: BLACKOUT
di Gianluca Morozzi
Pagg.202 – € 7.80
Casa Editrice: TEA
ISBN: 978-88-502-1232-3

Comments

  • Anonymous
    27 Agosto 2007

    Visto il lapsus freudiano, forse era meglio la dicotomia autore-pescatore, anziché autore-arciere. 😀 😀 😀

    Un saluto da uno scheletrino. 🙂

    reply
  • gelostellato
    28 Agosto 2007

    Lapsus? Quale Lapsus? 🙂

    La figata è che che proprio il titolo era sbagliato
    per la felicità di Maggott:)

    reply
  • Anonymous
    30 Agosto 2007

    perché Magozzi?

    Questo libro ce l'ho da un paio di anni (trovato a un euro su bancarelle, versione non-cool senza scheletrino) ma non mi è ancora venuta voglia di leggerlo.

    Ian

    reply
  • gelostellato
    30 Agosto 2007

    su scheletri,
    abbiamo un Gianluca Magozz, ecco il perchè del lapsus 🙂

    Comunque puoi anche leggerlo il libro, caro Ian, tanto ci si mette poco… è che con quella copertina…
    se vuoi ti presto il mio con la copertina bella e fighetta:)

    reply
  • Anonymous
    11 Settembre 2007

    Ciao Gelo, poi dimmi quanto ti devo… 🙂

    Maggott

    reply
  • gelostellato
    11 Settembre 2007

    Vediamo….dunque
    il blog ha un cinquantina di visite al giorno. direi un euro per ognuna quindi cinquanta cocuzze.
    bonifico sul mio cc postale.
    😀 😀

    che poi, a proposito di morozzi, ho visto che la guanda ha ristampato il suo romanzo sulla band rockettara proprio in questo periodo…
    Morozzi tira!
    e Magozzi?
    aha ah aah ha

    reply
  • Anonymous
    12 Settembre 2007

    …Magozzi pesca! E ultimamente scrive articoli su "Noi pescatori" (spammatina di gran classe).

    Ciao 😀
    Maggott

    reply
  • gelostellato
    12 Settembre 2007

    su che rivista?

    reply
  • Anonymous
    12 Settembre 2007

    Su noipescatori.it e nella versione caracea quindicinale che si trova nei negozi specializzati o si compra per abbonamento postale. Mi diverto a scrivere articoli sulle gare di pesca a cui partecipo o su quelle che ho il tempo di andare a vedere.
    Ciao
    Maggottfishing 🙂

    reply
  • Anonymous
    26 Settembre 2007

    io il libro l'ho letto, e vi assicuro che ne vale proprio la pena! l'ho letto in 3 giorni.
    una fine del tutto inaspettata e non assolutamente deludente

    reply
  • Alzataconpugno
    20 Dicembre 2007

    bello il tuo blog!

    bel commento a un libro che ho dovuto leggere per forza ma che alla fine mi è piaciuto molto.

    mi sono permessa di citarti nel forum della mia biblioteca in second life
    http://italiastate.forumup.it/
    index.php?c=6&mforum=italiastate

    reply
  • gelostellato
    20 Dicembre 2007

    No problemo, cara bibliotecaria.
    🙂

    reply

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